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sábado, 24 de agosto de 2013

Dimenticare Venezia - Franco Brusati (1979)


TITULO ORIGINAL Dimenticare Venezia
AÑO 1979
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e inglés (Separados)
DURACION 110 min.
DIRECCION Franco Brusati
GUION Franco Brusati, Jaja Fiastri
MUSICA Benedetto Ghiglia
FOTOGRAFIA Romano Albani
REPARTO Mariangela Melato, Eleonora Giorgi, Hella Petri, Erland Josephson, Nerina Montagnani, David Pontremoli, Armando Brancia, Fred Personne, Peter Boom, Siria Betti
PREMIOS
1979: Nominada al Oscar: Mejor película de habla no inglesa
1978: Premios David di Donatello: Mejor película (ex-aequo)
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia; Rizzoli Film / Action Films / Gaumont
GENERO Drama | Homosexualidad. Familia

SINOPSIS Las relaciones homosexuales de los miembros de la familia de tía Marta nunca han sido una preocupación para ella. Con el regreso a la casa de su hermano con su nuevo compañero, la enfermedad de Marta se complica, esto provocará que la nostalgia del pasado surja en la familia. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
Subtítulos (Español)
Subtítulos (Inglés)

In un caseggiato di campagna nel veneto vivono una cantante lirica ormai anziana con una vecchissima governante, e la nipote con la sua compagna d'affetto. 4 donne, tra le quali tornerà per una breve vacanza il fratello della cantante, col suo socio d'affari, più giovane di lui e compagno nella vita.
Di Venezia si sentirà parlare per una possibile gita da fare tutti insieme. Nella realtà il film non vedrà mai il capoluogo e sarà per buona parte un ripercorrere malinconico di ricordi da parte dei protagonisti più adulti, persone a cui lo scorrere del tempo ha procurato quasi solo dolore, che avrebbero voluto poterlo fermare nei suoi istanti più felici e questi flashback sono proprio incantevoli per grazia, poesia, figure descrittive.
Detta così sembra la solita "storiella all'italiana" di musoni e rimpianti ma non è così, inoltre le storie d'amore sono incentrate su due rapporti omosessuali, uno dei quali, quello tra le 2 donne più giovani, anche piuttosto sofferto e di lunga durata, risalente fin dall'infanzia. Per i tempi e per un paese come il nostro non proprio cosa comune. Per queste ragioni penso, più che per qualche scena di nudo che non facevano concorrenza in termini assoluti nemmeno alle commedie sexy, il film venne vietato ai minori.
E' un film di grande eleganza visiva con una sorta d'inerzia nel succedersi degli eventi quasi casuale, che poi nel finale, significativo, troveranno un motivo per formare un corpo. Sotto questi aspetti cose che già ho detto in occasione dello splendido "I tulipani di Haarlem" e che trovano ancora conferma. Conferme che arrivarono anche da una candidatura all'oscar come film straniero, dal David come miglior film e da 2 Nastri D'argento, non mi pare poco. Aggiungo 3 nomi che meritano menzione: Romano Albani per la fotografia; Benedetto Ghiglia per le musiche, vero "attore" aggiunto; Ruggero Mastroianni al montaggio. Quest'ultimo dovrebbe ricevere onori quasi quanto il fratello Marcello Mastroianni, per i tali e tanti film di cui si è occupato del montaggio.
Visione decisamente consigliata.
Astenersi esagitati, da gustare con calma e riflessione.

Una storia complessa, dal sapore amarcord, questa raccontata da Franco Brusati. Un intreccio di problematiche esistenziali e tematiche sessuali, mai tralasciate dal regista di Pane e cioccolata, all'interno di una cornice bucolica, adatta alla dimensione del ricordo/rimpianto. 

Il film inizia introducendo i primi due personaggi principali, Nichi (Erland Josephsson) e Picchio (David Pontremoli), in viaggio per far visita a Marta (Hella Petri), sorella di Nichi, un tempo tenore e donna di teatro.
dimenticare veneziaLei vive con altre due donne, Anna (Mariangela Melato) e Claudia (Eleonora Giorgi), insieme sin da bambine. Un'atmosfera velatamente disturbata aleggia in tutti gli ambienti del film sin da subito, trasportando lo spettatore, attraverso flashback a tratti un po' confusi, nei ricordi soffusi dei personaggi della storia.
Il film, dunque, si dipana sulla falsa riga dei ricordi d'infanzia di Nichi, dai quali si evincono i primi segni di omosessualità, e dei gravi problemi esistenziali e mentali di Anna, rimasta segnata dal tradimento del padre e dalla conseguente disperazione della madre.
Nichi e Anna sono i personaggi chiave della storia, con il bagaglio di inquietudine e di irrisolta immaturità emozionale che, nel corso della vita, ha finito con il coinvolgere altre persone.
Numerosi primi piani, tempistiche e modalità diegetiche di stampo teatrale sono ben visibili e connotano il film, che non ha avuto, negli anni, il riconoscimento che meritava.
Il film può riassumersi in tre momenti chiave: la cena nel bosco, l'incontro nel fienile e la partenza per Milano.
Dopo l'esplosione di allegria improvvisa, dovuta al ricongiungimento della famiglia dopo anni, si decide di andare a cena fuori, contravvenendo ai voleri tradizionali della balia, ormai anziana e arteriosclerotica. In seguito si progetta anche un viaggio a Venezia, città storica e mitica per eccellenza, ideale banco di prova dei valori ancestrali dei personaggi e quindi del loro stesso io.
Una parentesi di normalità, quella della cena nel bosco, che cela comunque i germi di una morbosità e un rimpianto mai risolto. I ricordi della bella vita di fama e successo di Marta e l'incontro di Nichi con il suo compagno d'infanzia, e con tutta la sua numerosa prole, confermano la paura dei personaggi di crescere, di divenire adulti e, quindi, di chiudere la porta alla magia, alla fiaba e alla bellezza di un mondo in cui tutto può accadere. 
Hanno, poi, la stessa valenza iniziatica sia l'incontro tra Picchio e Anna nel fienile (in cui la scoperta della eterosessualità finisce con il rappresentare la soglia della temuta e rifuggita maturità) sia la partenza finale per Milano, verso una realtà nuova in cui dover fare i conti con se stessi.
Un film in perenne stato onirico tra la follia del ricordo e la lucidità del presente che incalza, portando con se la paura di dover ricoprire tutto con la coltre del disincanto, come le coperte usate per coprire il corpo di Marta.


Senza avere un legame diretto ed esplicito, è evidente che Dimenticare Venezia è un film post-viscontiano, o forse sarebbe meglio dire sub-viscontiano. Un viscontismo degradato a maniera, in un uso maldestro e superficiale di belletti culturali (la musica lirica, i flashback bergmaniani), di aggiornamenti del repertorio visivo in un erotismo spento e voyeuristico, con spreco di nudi senza alcuna tensione sensuale, e di attori di calibro sperperati con insipienza (Josephsson recita sopra le righe per tutto il film; la Melato funziona bene nel personaggio eccessivo della madre isterica, meno in quello della lesbica nevrotica, anche se ovviamente si mangia senza fatica la "compagna" Eleonora Giorgi). Viscontiana è anche la sospensione tra desiderio di rappresentazione (due coppie esplicitamente omosessuali non si vedevano tutti i giorni al cinema all'epoca) e risibili tesi "implicite", la principale delle quali sembra essere la possibilità di "superare" la "fase" omosessuale a piacimento. Un fase, per altro, legata all'infantilismo dei personaggi.
Un film, insomma, di interesse puramente documentale.
Mauro Giori

En busca de la felicidad pasada
Las relaciones entre las personas que viven en un ambiente limitado y cerrado a las relaciones sociales, como puede ser un caserón de campo, suelen ser complicadas y difíciles, sobre todo cuando no son lazos familiares directos los que les mantienen allí. Si además hay una relación homosexual entre ellos que tienen que guardar en las apariencias, la relación se hace aún más difícil. La llegada de otro componente de la familia al que hace tiempo que no ven, y si además este familiar viene acompañado de su propia relación homosexual y profesional, puede hacer que todo se altere. La película tiene un excelente guión del cual el director ha sacado muy buen provecho. Los tiempos están muy medidos para que ninguna escena se haga pesada y solo falla, un poco, la interpretación, salvando, claro esta, a la tía Marta que en su juventud fue una famosa cantante de ópera. La ambientación es muy buena, pasando con toda naturalidad desde unos aposentos y salones limpios y bien decorados, a dependencias de la casa menos nobles y donde existe un caos controlado. Como es lógico, los recuerdos juegan un papel fundamental en esas circunstancias y es la inclusión de esos recuerdos lo que hace que la película tenga mucho más valor. El director pasa de la realidad a los recuerdos de una forma sutil, y el espectador no se pierde en ningún momento.
Del Mar

3 comentarios:

  1. Hi Amarcord .
    Not able to download 'Dimenticare Venezia'
    Last link works only .
    Still thanks .
    ian

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  2. You have to copy and paste the links in your browser, clicking on them just doesn't work.

    Grazie Amarcord per il film!

    ResponderEliminar
  3. HOLA AMARCORD: Hay un problema con la pista de audio, yo utilizo el 7ZIP y el ConvertXtoDVD 4, debo usar otros programas? Gracias por tu trabajo.

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