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lunes, 28 de octubre de 2013

Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile - Roberto Bianchi Montero (1972)


TITULO ORIGINAL Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile
AÑO 1972
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Inglés (Separados)
DURACION 95 min.
DIRECCION Roberto Bianchi Montero
GUION Luigi Angelo, Roberto Bianchi Montero, Italo Fasan
MUSICA Giorgio Gaslini
FOTOGRAFIA Fausto Rossi
REPARTO Farley Granger, Sylva Koscina, Silvano Tranquilli, Chris Avram, Jessica Dublin, Annabella Incontrera, Femi Benussi, Krista Nell, Angela Covello, Fabrizio Moresco, Andrea Scotti
PRODUCTORA Produzioni Cinematografiche Romane (P.C.R.)
GENERO Drama. Intriga. Thriller | Crimen. Giallo. Asesinos en serie. Policíaco. Slasher. Erótico

SINOPSIS La policía sigue la pista de un psicópata que está matando a mujeres jóvenes y bonitas. Tan sólo hay una conexión en las muertes: todas ellas fueron infieles a sus maridos... (FILMAFFINITY)

Ejemplar ultramontano, de encanallado moralismo y ejemplar hipocresía/cinismo este título facturado a brochazos, cuchilladas y golpe de desnudo por el estajanovista Roberto Bianchi Montero (o solo Bianchi o solo Montero) podría adscribirse dentro de una especie de corriente pesimista del giallo que alcanzó sus mejores ejemplos, precisamente durante el arco 1971/72 gracias a trabajos de otoñal belleza plástica, sordidez doliente y derrota vital donde se adscribirían trabajos como El día negro de Luigi Bazzoni, ¿Quién la ha visto morir? de Aldo Lado, Sumario sangriento de la pequeña Stefania de Tonino Valerii o incluso la comentada en anteriores entregas ¿Qué habéis hecho con Solange? de Massimo Dallamano. Con ellas comparte una cierta impronta y de ellas resulta declinación cejijunta por la vía de extremar las peores pulsiones del género, su vertiente más pulposa y demagógica, tanto a través de su indisimulado tratamiento explotation con respecto al sexo y la violencia, como por envolver un discurso ideológico aberrante, que culmina en uno de esos finales solo posibles en el más demencial cine de los 70: tras perseguir incansablemente a un asesino de adúlteras el inspector Capuana, un patético Farley Granger,  descubre su identidad, pero antes de detenerle permite que este ejecute a la última perdularia, que no es otra que la propia esposa del policía.
Curtidísimo realizador, tratante de películas de género de todo gusto y condición y ya enfocando su última etapa centrado en erotismo, Bianchi Montero filma sin gusto pero con desfachatez una historia provinciana en todos sus aspectos, que por un lado recupera casi de manera enternecedora  la más venerable ortodoxia “baviana” -el asesino está caracterizado tal y como el de Seis mujeres para el asesino: gabardina, sombrero y guantes negros, además de rostro borrado por una malla en jugosa simbología múltiple-, apura ciertos aspectos entorno al sempiterno voyeurismo que vehicula gran parte de la fascinación del género -los amantes son contemplados y fotografiados por el asesino antes de actuar- y por otro anuncia ya la inminente brutalización en todos los órdenes que pronto experimentara el giallo: progresiva grosería sexual (el indescriptible Luciano Rossi personificando a un forense descaradamente necrófilo) desnudos a mansalva y escenas de folleteo sin cuento, total descuido formal, negligencia plástica, ausencia de atmósfera…
Así y todo el film se deja ver, aunque solo sea por comprobar los alegres niveles de delirio y/o bajeza capaces de ser alcanzados en pos de exprimir un filón comercial. De tal modo, y a la amoral manera del film mismo, podemos disfrutar con un desfile de bellezas dispuestas al macelo conformado nada menos que por Susan Scott, Annabella Incontreta, Krista Nell, la siempre voluptuosa Femi Benussi, víctima del mejor crimen del film, aquel que tiene absurdamente lugar en un playa (sic.) y claro está la esposa del héroe encarnada por la distinguida Sylva Koscina.
http://esbilla.wordpress.com/2011/06/11/amarillo-en-el-color-vol-3-il-mostro-di-venezia-crimen-en-la-residencia-rivelazioni-di-un-maniaco-sessuale-al-capo-della-squadra-mobile-siete-orquideas-manchadas-de-rojo-el-asesino-ha-reserv/
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Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile è cosceneggiato da Roberto Bianchi Montero, prolifico regista la cui carriera abbraccia cinque decenni. Suo figlio, Mario Bianchi, è il regista, tra i molti, di La bimba di Satana. Il direttore della fotografia è quel Fausto Rossi i cui lavori precedenti comprendono Diario segreto da un carcere femminile di Rino Di Silvestro e Amore libero – Free Love di Ludovico Pavoni. Le musiche sono opera di Giorgio Gaslini, conosciuto per parte della colonna sonora di Profondo rosso di Dario Argento. Tra i tanti titoli alternativi per il mercato americano, oltre a quello forse più conosciuto So Sweet, So Dead (usato per questa edizione in DVD), Revelations of a Sex Maniac to the Head of the Criminal Investigation Division, The Slasher …is the Sex Maniac! e Penetration, usato per una versione con scene porno.
Il giallo è tra i tanti generi del cinema italiano, quello più resistente al trascorrere del tempo. Il genere trova la sua origine in Sei donne per l’assassino (1964) di Mario Bava, un film che, secondo molti critici, contiene tutti gli elementi del genere nella sua forma moderna.
Il genere raggiungerà il suo apice tra la fine degli anni ‘60 e i primi ’70 con L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento a dare la stura a innumerevoli imitazioni. Nel momento in cui Bianchi Montero gira Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile, il genere è già in declino. Sebbene il regista avesse attraversato tutti i generi del cinema, questa rappresenta la sua unica incursione nel giallo.
Il tono morboso dell’opera è fissato sin dalla prima scena, in cui il cadavere insanguinato di una donna è circondato da poliziotti in cerca di indizi. Lungo tutto il film la camera indugerà sui cadaveri nudi delle vittime. Putroppo, però, le uccisioni non sono brutali come ci si potrebbe aspettare da un film morboso e torbido come questo. Al contrario, appaiono spesso maldestri.
Il film presenta molti tra gli archetipi del genere: un assassino (il cui abbigliamento ricorda quello del killer di Sei donne per l’assassino) dai guanti neri, false piste (alcune più ovvie di altre), omosessualità e poliziotti inetti. Uno degli aspetti in cui il film diverge da gran parte dei gialli dell’epoca riguarda il fatto che il personaggio principale è il poliziotto che investiga e non un investigatore improvvisato.
Nel film, molti nomi conosciuti come quello di Nieves Navarro (La morte accarezza a mezzanotte di Luciano Ercoli), Femi Benussi (L’assassino è costretto a uccidere ancora di Luigi Cozzi), Annabella Incontrera (Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? di Giuliano Carnimeo), Sylva Koscina (Sette scialli di seta gialla di Sergio Pastore) e Luciano Rossi in una interpretazione delirante del personaggio di Gastone, assistente patologo.
Molto del film si poggia sulle spalle del personaggio dell’ispettore Capuano, efficacemente interpretato da Farley Granger, che si fece conoscere con Rope (Nodo alla gola) e Strangers on a Train (Delitto per delitto) di Alfred Hitchcock. Negli anni ‘70, appare in numerosi film italiani tra cui Lo chiamavano Trinità… di Enzo Barboni, Alla ricerca del piacere di Silvio Amadio e La polizia chiede aiuto di Massimo Dallamano.
Si può dire che Rivelazioni… apporti qualcosa di nuovo al genere giallo? No. Però, malgrado appaia come già visto, il film funziona bene per come sfrutta gli stereotipi del genere.
http://www.rapportoconfidenziale.org/?p=7839


Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile (conosciuto nei paesi anglosassoni come So Sweet, So Dead) è un mediocre giallo all’italiana che strizza l’occhio al poliziesco, diretto nel 1972 da Roberto Bianchi Montero; la trama prevede i classici delitti compiuti dal tipico assassino à la Bava (Sei donne per l’assassino) – con tanto di guanti di pelle, impermeabile, cappello, calzamaglia sul volto e coltellaccio in mano – e un temerario (?) ispettore che indaga. Montero è di gran lunga più avvezzo al genere mondo e a quello pseudo-erotico, e non è un caso se persino in Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile si dia più importanza ad indugiare con la mpd sui nudi femminili (specialmente post-mortem) piuttosto che ad ottenere una parvenza di tensione, che in un film che ha la pretesa di etichettarsi come un thriller non guasterebbe.

Trama:
L’ispettore Capuana (Ferley Granger) indaga su un misterioso assassino che va in giro per la città a punire le mogli fedifraghe, accoltellandole al petto e uccidendole; prima di andarsene lascia sul posto, accanto al cadavere delle donne, le foto dei loro incontri con i rispettivi amanti. Al suo fianco c’è l’anotomo-patologo Casali (Chris Avram) e il suo aiutante Gastone (un platinatissimo Luciano Rossi), il quale lavora come ricucitore e truccatore di cadaveri. L’insana passione di quest’ultimo per il suo mestiere lo rende ovviamente il primo indiziato agli occhi di Capuana, ma Casali garantisce per la sua innocenza. Intanto i delitti si susseguono e i sospetti di Capuana si concentrano su un avvocato la cui moglie è appena stata uccisa su un treno; quest’ultimo non ha un vero e proprio alibi (era a trovare l’amante ma non la racconta giusta a Capuana, d’accordo con il sovrintendente di quest’ultimo).
Capuana è sempre più frustrato dalle ricerche, dal momento che è ormai chiaro che si tratti di un maniaco sessuale praticamente impossibile da rintracciare e riconoscere a viso scoperto. Tuttavia incredibilmente la questura riceve l’auto-denuncia di quello che dice di essere l’assassino: inutile dire che si rivelerà semplicemente un mitomane, ma Capuana riuscirà a volgere la situazione in suo favore facendo credere alla stampa di aver catturato il vero assassino. Così facendo, Capuana intende pungolare l’orgoglio del vero responsabile dei delitti, il quale infatti casca nella trappola tesa da Capuana e gli telefona, facendosi rintracciare, dicendogli tra l’altro che la prossima sua vittima sarà proprio la moglie di Capuana, Barbara.
Giunto a casa del killer, Capuana trova diversi articoli di giornale che parlano di un incidente avvenuto diversi anni prima in cui una ragazza e un ragazzo, amanti, morirono; a riconoscere la ragazza venne chiamato il marito, che appunto per questo trauma adesso ha deciso di lasciarsi alle spalle una scia di sangue. Capuana arriva sul luogo del delitto appena in tempo per salvare la moglie, ma volutamente rimane a guardare dalla finestra e lascia che Barbara venga uccisa. Quindi entra e, scoperta l’identità del killer nella persona del suo assistente Casali, con un colpo di pistola lo fredda, quindi chiama in questura per costituirsi.

Commento:
Zero tensione e tante tette (il più delle volte sanguinolente) per questo gialletto che lascia l’amaro in bocca. Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile tentenna sin dall’inizio, facendo seguire al primo omicidio una retata e una schedatura in serie di una serie di prostitute, marchettari e travestiti (ma perché?). Poi la narrazione continua non senza inciampi, quasi come se Montero si accontentasse di servire allo spettatore un omicidio con nudo femminile annesso ogni tot minuti, senza curarsi davvero né di supportare i delitti con delle indagini avvincenti né di creare una seppur minima parvenza di suspance. Persino i delitti annoiano, essendo tutti uguali – l’unica eccezione è quello di Femi Benussi, che viene rincorsa su una spiaggia e poi braccata e uccisa, il tutto girato al rallenty (tra l’altro la stessa Benussi verrà assoldata per spogliarsi e farsi massacrare dopo aver dato mostra delle sue grazie anche in Nude per l’assassino di Andrea Bianchi, del 1975).
Anche se il finale inaspettato (ma non troppo) riesce in qualche modo a dare un senso al film e connotando l’assassino non come un anonimo maniaco sessuale ma bensì come un folle colpito da un trama nel passato – cliché del giallo all’italiana, almeno questo applicato decentemente – bisogna anche ammettere che praticamente per quasi tutta la durata della pellicola il resto è noia. Montero si aggrappa (figuratamente parlando) alle tette delle sue attricette, che effettivamente sono uno stuolo mica indifferente di bellezze (Silvia Koscina, Femi Benussi, Kristina Neill, Annabella Incontrera e Susan Scott), ma è chiaro che non possono giustificare da sole con i propri nudi un film di questo genere. Tra gli attori il protagonista Granger sembra regolarsi in base alla validità del film stesso, risultando anch’egli spento e monoespressivo; un po’ meglio Avram, che comunque non eccelle; molto interessante invece l’interpretazione di Luciano Rossi nei panni di un maniaco per così dire inoffensivo ma comunque inquietante.
In definitiva dunque i problemi principali di Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile sono una pressoché totale assenza di tensione e una pochezza imperdonabile di trama e dialoghi. A ciò si aggiungono altri problemi minori, ma comunque facilmente rintracciabili: la fotografia è sotto la media rispetto ai film usciti in quegli anni dello stesso genere, la colonna sonora di Giorgio Gaslini ha il merito di essere un po’ morriconiana ma si ripete sempre uguale, la recitazione degli attori è quello che è; inoltre per dirla tutta il plot – e soprattutto l’ultima scena – ha un che di maschilista e misogino, ragion per cui di certo non potrà conquistarsi facilmente la simpatia del pubblico femminile. Ma d’altra parte un film (pseudo)thriller in cui il particolare più in rilievo sono le tette delle attrici per che target dev’essere stato pensato? Concludendo, Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile è mediocre sia nella vicenda che nella realizzazione, e di conseguenza se ne consiglia la visione ai soli fanatici del genere.
http://bmoviezone.wordpress.com/2011/01/06/rivelazioni-di-un-maniaco-sessuale-al-capo-della-squadra-mobile-1972/

2 comentarios:

  1. Por favor si puede volver a poner los links de la pelicula" La Strada di Levi" porque al intentar bajarlos, me aparece un cartel "File has expired and does not exist anymore on this server", como que no están más en el sitio.
    Tengo especial interès en esta pelicula, ya que he visto La Tregua, del libro de Primo Levi, y por todo lo que dice el comentario en el blog, la temática de recorrer el mismo camino de Levi, pero en tiempos actuales es muy interesante.
    Espero tu respuesta.
    Muchas Gracias por todas las peliculas que vas subiendo.
    Mirta Belusky



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    Respuestas
    1. Mirta
      Cambiados los enlaces de "La strada di Levi".
      La próxima vez efectuá el pedido en el comentario de la misma película.
      Saludos.

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