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martes, 6 de abril de 2021

Due milioni per un sorriso - Carlo Borghesio, Mario Soldati (1939)

 

TÍTULO ORIGINAL
Due milioni per un sorriso
AÑO
1939
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
75 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Carlo Borghesio, Mario Soldati
GUIÓN
Carlo Borghesio, Renato Castellani, Mario Soldati
MÚSICA
Felice Montagnini
FOTOGRAFÍA
Mario Albertelli (B&W)
REPARTO
Enrico Viarisio, Giuseppe Porelli, Elsa De Giorgi, Sandra Ravel, Romolo Costa, Dhia Cristiani, Lauro Gazzolo, Pina Renzi
PRODUCTORA
Lux Film
GÉNERO
Comedia. Romance | Cine dentro del cine

Sinopsis
Un empresario algo ingenuo, tras haber hecho fortuna en América, regresa a Italia en busca de una mujer que había amado en su juventud. Un empresario en quiebra lo convence para producir una película que retrate su historia de amor. (FILMAFFINITY)
 
2 

Mai visto un film dei “telefoni bianchi”, come venivano chiamate le commedie italiane medio-borghesi in voga fra il 1936 ed il 1943  e ligie ai dictat della censura fascista? L’occasione la offre questa garbata commedia scovata fra le tante del catalogo del produttore Cristaldi (quello della Vides e successivamente, in collaborazione, della Lux film) ancora meritevoli d’attenzione. La curiosità maggiore è data dal fatto che ha per sfondo l’ambiente del cinema che però rappresenta in chiave moderatamente (non si poteva andare oltre…) critica: non un mondo di sogno popolato di star felici, ma come terreno di caccia di affaristi e piccoli truffatori.  Tutto parte con il ritorno in Italia di un emigrato che era partito povero ed è tornato ricco industriale il cui desiderio è di trovare la donna che, quando era giovane, gli sorrise, facendolo innamorare perdutamente, ma che purtroppo è morta . Ecco perché viene contattato da un proprietario di osteria spiantato che, usando il suo personale che attende di essere pagato per fingere operatori e tecnici,  lo convince a finanziare un film che racconti la sua vicenda per fargli rivivere quel momento d'amore. Non andrà proprio così perché l'industriale assume come regista un giovane professore che è il suo ritratto di quando era partito, regista che a sua volta s’innamora di una stenografa, prodromo di un finale roseo e favolistico. Per extra del dvd l’introduzione del Centro sperimentale di cinematografia, sede distaccata del Piemonte dove la Lux aveva sede.
https://www.giornaledibrescia.it/blog/cinema-in-casa/due-milioni-per-un-sorriso-1.1838056


Due milioni per un sorriso (1939) [4 errori]

Curiosità: [N° 97499] Provino della soubrette. 33'52'' Primo piano frontale,mezza figura,di Sandra Ravel: topless integrale, addirittura esaltato da un indumento della consistenza d'una veletta (attualmente solo le top models durante una sfilata avrebbero il fegato d'indossare roba simile). La Ravel replicherà l'omaggio al pubblico -vestita da innocente pastorella con una camicetta bianca trasparentissima- a 43'02''. La censura fasciata dell'epoca era di manica larghissima,non soltanto nei confronti delle belle abissine...

Continuità: [N° 97500] Viarisio/Perotti pesca dal terrazzo della villa al mare: sotto,nascosto,l'autista gli attacca all'amo i pesci. 50'08'' L'autista tiene nella sinistra un pesce lungo una ventina di cm. Stacco su Viarisio che se ne va dal terrazzo,e nuovo ciak (50'13'') sull'autista che ha attaccato all'amo un pesce lungo il doppio.

Incongruenza: [N° 97509] 50'00'' Il "professore" che ausculta il cuore di Viarisio/Perotti tiene lo stetoscopio al contrario (n.b. non si tratta d'un fonendoscopio moderno,ma d'un altro e più semplice apparecchio).

Plot Hole: [N° 97510] In auto davanti al Colosseo. 51'55'' Sandra Ravel dice "Che bello! Quanti anni ha?" e Viarisio risponde "1832. Fu costruito nel 98 dopo Cristo". Ammettiamo pure lo svarione storico (il Colosseo fu inaugurato nell'anno 80 dell'era moderna): ma il film è del 1939,non del 1940
https://www.bloopers.it/testo/index.php?id_film=12707&Lettera=D 

Sia Borghesio che Soldati sono alle prime armi dietro la macchina da presa, ma - autori entrambi della sceneggiatura insieme a un altro quasi esordiente di sicuro successo, cioè Renato Castellani - hanno le idee chiare e soprattutto interessanti. Per quanto Due milioni per un sorriso sia impostato sul più classico dei modelli di fiaba romantica, in realtà fra le righe si può leggere un coraggioso sottotesto critico nei confronti di una società truffaldina e di un mondo corrotto come quello del cinema. Nulla di esagerato, nessuna accusa diretta e tutto che finisce a tarallucci e vino, chiaramente: siamo pur sempre nel 1939, in piena epoca di rassicuranti pellicole fascistissime. Ma per lo meno va apprezzato il tentativo di superare (e da destra, qui senza alcuna connotazione politica) la solita sciapa minestra dei telefoni bianchi. Viarisio è un ottimo protagonista, perfettamente in parte, così come non si può appuntare nulla ai nomi che lo circondano, da Giuseppe Porelli a Elsa De Giorgi; c'è anche una parte laterale per Lauro Gazzolo, padre di Nando e Virgilio. Interessante anche l'idea di osservare (cosa piuttosto all'avanguardia per i tempi) il mondo cinematografico dal suo interno, per svelarne le incertezze e le piccolezze: ma i toni permangono comunque sempre molto leggeri. Si tratta dell'unica co-regia per la coppia Borghesio-Soldati. 3,5/10.

Sulla trama
Un imprenditore ha fatto successo all'estero; anziano, torna in Italia per cercare una ragazza che decenni prima gli sorrise: l'unica cosa che gli è mancata nella vita, cioè l'amore. Viene convinto a produrre un film sulla storia della sua vita, ma il film si rivela ben presto una truffa.
mm40
https://www.filmtv.it/film/32186/due-milioni-per-un-sorriso/recensioni/652950/#rfr:film-32186
 

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