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miércoles, 30 de diciembre de 2020

Ora o mai più - Lucio Pellegrini (2003)

TÍTULO ORIGINAL
Ora o mai più
AÑO
2003
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Inglés (Separados)
DURACIÓN
96 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Lucio Pellegrini
GUIÓN
Angelo Carbone, Roan Johnson, Lucio Pellegrini
MÚSICA
Giuliano Taviani
FOTOGRAFÍA
Gherardo Gossi
REPARTO
Jacopo Bonvicini, Violante Plácido, Edoardo Gabbriellini, Elio Germano, Camilla Filippi, Riccardo Scamarcio, Francesco Mandelli
PRODUCTORA
Fandango Produzione
GÉNERO
Drama | Colegios & Universidad

Sinopsis
David es un estudiante modelo que ingresa en una prestigiosa escuela universitaria de la ciudad de Pisa. A un examen de acabar su licenciatura en Física, se entretiene en una reunión con una de las múltiples reuniones estudiantiles izquierdistas de su universidad. A pesar de que David no es un gran aficionado a la política sí lo es a Viola, una de las integrantes, y dado que suspende el examen al no haberse presentado el resto del verano, lo pasará junto con sus nuevos amigos, más preocupado de las inquietudes sociales prestadas que de sus propios libros. (FILMAFFINITY)
 
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Il fatto che i giovanissimi di Ora o mai più siano diretti al G8 di Genova del luglio 2001, e il fatto che il protagonista David finisca pestato a sangue nella caserma di Bolzaneto, sono l'attrazione di maggior effetto del debutto di Lucio Pellegrini. Ma non la sua anima. Sembra uno di quei film che sconvolsero i ventenni dei primi Settanta, come Fragole e sangue, quelli che fecero la rivoluzionaria ondata della New Hollywood. La struttura è simile. Studente modello di Fisica nella più esclusiva delle università italiane, la Normale di Pisa, David è un ragazzo riservato e introverso. Non perso dietro un'ambizione che non gli interessa ma concentrato sulla passione per il fare le cose bene. Ciò che sta intorno lo tocca poco, a parte subire il ciarliero compagno di stanza al pensionato studentesco: edonista e somaro, rammenta anche lui lontani echi americani (ricordate il compagno di stanza di Holden Caulfield, l'infame Stradlater?). Più saggio e meno conformista di quanto sembri, è grazie a Elio Germano un personaggio azzeccatissimo. La realtà invade il mondo di David. Luca, Viola, Vanna e gli altri che hanno fondato un centro sociale, indicono assemblee, occupano, si amano con disinvoltura, progettano di andare a Genova: lo coinvolgono con una forza cui non può resistere, gli dischiudono orizzonti di vitalità che non ha mai conosciuto. Dare l'ultimo esame o seguire i nuovi amici? Le vie dell'educazione sentimentale di David sono segnate.
Roberto Nepoti (La Repubblica, 16/11/2003)

Film di studenti e ragazzi, film generazionale e politico diverso da tutti. Non accadeva da anni. Finalmente un'opera di fiction, Ora o mai più di Lucio Pellegrini, racconta quei ventenni impegnati che di solito si vedono solo nelle immagini drammatiche dei tg o negli archivi di polizia: e li racconta senza alterazioni governative, non come nemici allarmanti, persone sconvolte, alieni minacciosi, ma come confusi, toccanti e divertenti protagonisti d'una tragicommedia giovanile, d'un romanzo di educazione sentimentale, di formazione. Nell'estate del 2001, prima, durante e dopo i fatti del G8 a Genova, i momenti brutali del film sono quelli delle azioni di polizia, a Bolzaneto e altrove: manganellate, botte, calci, costrizioni umilianti alla nudità, obbligo di mantenere posizioni penose (in ginocchio o appoggiati con le punte delle dita alla parete), colpi dove fa più male (reni, genitali, fegato), urla, insulti e turpiloquio incessanti. Dice il regista: «La repressione violenta, scientifica e consapevole di centinaia di ragazzi innocenti ci ha fatto pensare che forse viviamo in un Paese molto diverso da quello che ci eravamo immaginati». Per il resto, il film è la storia di uno studente della Normale di Pisa molto brillante e bravo, alla vigilia della laurea in Fisica, che per stare dietro a una ragazza che gli piace s'introduce in un mondo a lui sconosciuto (proteste, assemblee, occupazioni, collettivi studenteschi, centri sociali). Impara a conoscere i modi appassionati, allegri e rischiosi dell'impegno giovanile politico e sociale, matura in sè una consapevolezza antindividualista, arriva alla decisione di non andare a completare gli studi negli Stati Uniti: «Volevo restare in Italia e provare a cambiare le cose». Interrogativi: «Se non ora, quando? Se non io, chi?». Programma per una festa: «Si mangia, si beve, poi si vede». Scorciatoie: «E da quel giorno in poi tutto diventò esaltante». Un poco pedagogico, il film di Pellegrini (37 anni, nato ad Asti, già autore di E allora mambo! e Tandem), protagonista debuttante Jacopo Bonvicini accanto a Violante Placido, musiche originali di Giuliano Taviani, ha la massima naturalezza, sa realizzare senza alcuna goffaggine le corse, le fughe e gli scontri delle manifestazioni come le strette dell'amore, è sciolto, efficace, ricco di vitalità.
Alessandra Levantesi (La Stampa, 15/11/2003)

Dopo il fiume di immagini vere partorite dal G8 del 20 luglio 2001, ecco - sui fatti e fattacci - il primo lungometraggio di finzione a firma Lucio Pellegrini, uno che ha cominciato con la commedia e che qui vira a 360°, pur mantenendo tratti alla Virzì nelle dinamiche tra i personaggi e nella quotidianità reinventata dei centri sociali. Gruppo di giovani in un interno e nel loro esterno, che cercano di rilanciare le utopie, rincorrendo altri mondi possibili e rapporti quanto meno diversificati. Materia che scotta solo a toccarla, difficile da riportare in ambito "fiction". Tra l'altro, Pellegrini non poteva ricostruire le spaventose contraddizioni consumatesi a Genova, perché già setacciate e vivisezionate come mai era successo in passato a un qualsiasi altro evento. Malgrado le difficoltà e le acerbità di alcuni attori, qualche scivolata nello stereotipo e nel cliché del prototipo no-global, il film regge e comunica sensazioni forti. Soprattutto là, dove le migliaia di telecamere e telecamerine non erano arrivate, e dunque nel triste lager di Bolzaneto, dove decine di ragazzi sono stati picchiati e umiliati per giorni, alla faccia della democrazia e dello stato di diritto. Fresca e ingenua come un adolescente che pulsa di futuro, la pellicola indigna e si indigna, svolazza e corre, dentro e fuori gli spazi alternativi. Nel gruppone dei protagonisti si stagliano il bravo Edoardo Gabbriellini e la volitiva Camilla Filippi. Una produzione Fandango. Ovvero: un'altra scommessa vinta dal capitano coraggioso Domenico Procacci.
Aldo Fittante (Film TV, 18/11/2003)
https://www.comune.re.it/cinema/catfilm.nsf/PES_PerTitolo/EDA06B72F80FD505C1256F46003F8927?opendocument

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