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sábado, 6 de marzo de 2021

Il Museo dei sogni - Luigi Comencini (1949)

TÍTULO ORIGINAL
Il Museo dei sogni
AÑO
1949
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
11 min
DIRECCIÓN
Luigi Comencini
GUIÓN
Luigi Comencini
FOTOGRAFÍA
Romolo Garroni, Carlo Nebiolo
RELATOR
Piero Gallinari
PRODUCCIÓN
Opus Film
GÉNERO
Documental

Sinópsis
El director sigue el camino de los viejos carretes de copias de películas al final de su producción, hasta que son destruidos para recuperar su materia prima. Evoca la historia del cine a través de archivos, la creación de la primera filmoteca italiana, las acciones realizadas para proteger sus colecciones durante la guerra y las películas desaparecidas.
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Tra vecchi film mandati al macero, il fortunato e inatteso ritrovamento di pellicole in nitrati in casolari di campagna, i tesori del cinema muto riscoperto, l'opera di salvaguardia e conservazione della Cineteca di Milano. Uno splendido cortometraggio con cui Luigi Comencini tenta di ricostruire la nobile missione di recupero, conservazione e salvaguardia delle preziose pellicole destinate al macero.
 
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Un' importante parte del nostro passato cinematografico e culturale andata distrutta per regole inspiegabili e insane.

 Hasta la Segunda Guerra Mundial existía la usanza de arrojar como desperdicio las películas ya proyectadas, después de algunos meses de su salida, dado que no tenían ninguna utilidad concreta. De tal manera se podía recuperar también el celuloide y las sales necesarias para la impresión, todo material destinado al reciclaje. Pero en 1935 la institución de la Cinemateca Italiano, en Milán, comenzó a cambiar las cosas.
Es uno de los primeros trabajos de Luigi Comencini, que había surgido el año anterior (1948) con el largometraje "Proibito rubare", pero que, como era común en esos años, continuaba filmando cortometrajes. Poco más de diez minutos dura "Il museo dei sogni", dedicado a la Cinemateca Italiana, surgida de manera clandestina en 1935 en Milán, destinada a transformar una costumbre italiana dada por sentada hasta ese momento: la destrucción de las películas ya proyectadas, de cualquier género, duración, relevancia artística - después de algunos meses de su salida cuando todos los efectos se volvían inservibles y se podía al menos garantizar la materia prima (celuloide y sales) reciclados.
Visto desde hoy este breve film habla de cosas inconcebibles, pensando que en 1949 no existía todavía la televisión que, al menos, habría servido de salvaguarda y también de restauración de las viejas películas; el trabajo de Comencini es cronológico, con una voz en off (Piero Gallinari) que comenta las imágenes: la primera parte está dedicada al proceso de vertido y reciclaje de viejas palículas, mientras que la segunda entra más en el detalle sobre el argumento de la Cinemateca Italiana.
https://www.filmtv.it/film/74488/il-museo-dei-sogni/recensioni/851470/#rfr:film-74488

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Luigi Comencini nacque quattro anni dopo Michelangelo Antonioni. È considerato il padre della commedia all'italiana e, in effetti, dopo le sue prime opere, il cinema del Bel Paese cominciò a prendere una piega diversa. Molti registi che vennero dopo di lui gli devono davvero tanto.
Memorabile il film giallo tratto dal fortunato libro di Fruttero & Lucentini, La donna della domenica, in cui un grande Marcello Mastroianni è costretto a dipanare l'intricata matassa di un'omicida seriale particolare come l'oggetto utilizzato per fracassare le teste delle sue vittime.
Il museo dei sogni (Italia, 1949, 10') è un corto singolare a cominciare dal tema, quello della sorte che toccava un tempo alle vecchie pellicole italiane ovvero il macero. Comencini aveva al suo attivo già alcuni film importanti quando decise di dirigere questo corto in cui documenta l'attività di uno stabilimento di Busto Arsizio, un comune alle porte di Milano, al cui interno trovano la morte culturale tutti quei lavori per immagini che vengono ritenuti di nessun interesse commerciale, nonostante quello culturale sia indubbio.
Per questo motivo Gianni e Luigi Comencini, insieme ad Alberto Lattuada, fondarono la Cineteca Italiana di Milano, che aveva il nobile fine di salvare da morte certa tante opere importanti della fabbrica cinematografica mondiale che rappresentano altrettanti pezzi di storia narrata per immagini.
L'andamento iniziale della breve pellicola ricorda i film muti di un tempo, anche se il commento del fine dicitore ci riporta ben presto al periodo corrente. Davvero efficace la parte che ci mostra le tante persone curiose che, attratte dai cartelloni dei film in programmazione nelle sale cittadine, si fermano per leggerne di protagonisti e regista. Chissà se entreranno per acquistare il biglietto?
E poi che rimaneva di quelle pellicole, dopo che anche gli oratori parrocchiali le avevano riprodotte sul grande schermo? L'infiammabile celluloide di cui sono fatte le pizze ovvero i rulli contenenti il girato montato, veniva sistemata in grandi archivi inerti, prima di passare per le mani degli addetti ai lavori che, a colpi d'ascia, cominciavano la lenta distruzione dei chilometri di pellicola. Quintali di sogni cinematografici, pieni di elementi inquinanti come i sali d'argento, venivano ammucchiati nei grandi piazzali degli stabilimenti preposti al particolare smantellamento. Un perfetto esempio di raccolta differenziata ante litteram quello documentato da questo corto d'autore. Una volta ripulita di tutti gli agenti pericolosi, la candida celluloide, con tutte le sue trasparenti strisce, era sminuzzata, fusa e ricomposta in diversi oggetti, come pettini e giocattoli.
Il resto di questo prezioso video va visto sino alla fine. Merita davvero. Un piccolo grande pezzo di storia del cinema italiano salvato in extremis dalle grinfie del macero. Grazie a Lattuada ed ai Comencini.
Lidia Borghi
http://lidiaborghi.blogspot.com/2012/08/httpwwwcortometraggiblogitgenericidieci.html 

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 “Il suo interesse per la conservazione del patrimonio (prende parte insieme a Mario Ferrari e Alberto Lattuada, alla nascita di una cineteca che diventerà appunto la Cineteca Italiana. emerge molto presto in diversi articoli pubblicati nel 1938 sulla rivista “Corriere”. Passato alla regia dopo la guerra, gira nel 1949 un cortometraggio, Il museo dei sogni, che è già un tentativo di mostrare le ricchezze della Cineteca Italiana e di denunciare la distruzione dei fim che vengono mandati al macero non appena termina il loro sfruttamento commerciale.”
LUIGI COMENCINI” di Jean A.GILI

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