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viernes, 7 de septiembre de 2012

Animali metropolitani - Stefano Vanzina (Steno) (1987)


TITULO ORIGINAL Animali metropolitani
AÑO 1987
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 95 min
DIRECCION Stefano Vanzina (Steno)
ARGUMENTO Steno, Enrico Vanzina
GUION Steno, Enrico Vanzina, Marco Cavaliere
PRODUCCION Pio Angeletti, Adriano De Micheli
FOTOGRAFIA Giorgio Di Battista
MONTAJE Raimondo Crociani
MUSICA Umberto Smaila
ESCENOGRAFIA Luciano Sagoni
VESTUARIO Graziella Pera
REPARTO Donald Pleasence, Senta Berger, Ninetto Davoli, Maurizio Micheli, Leo Gullotta, Enzo Braschi, Maurizio Ferrini, Albano Bufalini, Renato Cecchetto, Fabrizio Bracconeri, Pino Ammendola, Ennio Antonelli, Antonello Fassari
GENERO Comedia

SINOPSIS Anno 2030, in una classe universitaria di scimmioni, due illustri professori illustrano in una conferenza la teoria che è la scimmia a discendere dall'uomo. Per confermarlo proiettano un documentario intitolato "Animali metropolitani" ambientato nella città di Roma del vente ...

Enlaces de descarga (Cortados cpn HJ Split)

In un lontano futuro l'uomo tornerà allo stato scimmiesco? Per illustrare l'ipotesi si racconta l'esperienza di una coppia _ lui scienziato, lei la sua assistente _ che partecipano a un safari africano. Alla fine di una carriera registica cominciata nel '49 (come sceneggiatore nel '45), Stefano Vanzina (Steno) si è cimentato con un grottesco alla Darwin in bilico sulla fantascienza antropologica, ma i risultati sono modesti e a tratti stridenti. (Il Morandini)

Uscito tempo fa in dvd per la Federal Video; uno dei peggiori film di Steno che abbia mai visto, anche se sicuramente sotto il suo nome c'è la mano del famigerato figlio Enrico..
L'inizio è invitante, con una conferenza di scimmie in un'università che dibattono di come la scimmia discenda dall'uomo e non viceversa, e per dimostrarlo visionano un documento video ritrovato e girato a Roma.
Da lì parte il film vero è proprio, che di fatto è una raccolta di piccole storielle e sketch, con tanti nomi "illustri" della comicità targata Mediaset degli anni '80 (Braschi, Ferrini, Micheli ecc.), legate insieme dalla figura dello scienziato Livingstone (Pleasence) e dell'assistente Senta Berger, guidati da Davoli come vigile urbano, che appunto sono in giro per la città eterna a compiere un'indagine sull'animale metropolitano.
Il cast annovera i poveri Donald Pleasence, Senta Berger e Ninetto Davoli.
Sketch per una bonissima Mara Venier, apparizioni per Bobby Rhodes e Jimmy il fenomeno.
Davvero Mediocre (fortuna che l'ho trovato a un mercatino, spendendo "solo" due euro).
Caltiki
http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?24873-Animali-metropolitani-(Steno-1987)
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Steno era el nombre artístico de Stefano Vanzina (Roma, 19 de enero de 1915 - Roma, 13 de marzo de 1988), director y guionista de cine italiano. Sus comedias fueron popularísimas en Italia y caracterizaron toda la época que va desde los años 1950 a los 80. Algunos de los actores que protagonizaron sus películas fueron Totò, Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Bud Spencer y la pareja formada por Ugo Tognazzi y Raimondo Vianello. Steno es padre del también director de cine Carlo Vanzina.
Hijo del periodista del Corriere della Sera Alberto Vanzina y de Giulia Boggio, a los tres años quedó huérfano de padre, lo que dejó a su familia en graves dificultades económicas. Se matriculó en la Facultad de Derecho, pero nunca completó sus estudios universitarios. Se diplomó como escenógrafo en la Academia de Bellas Artes y se inscribió en el Centro Sperimentale di Cinematografia, donde comenzó a dibujar caricaturas, viñetas y artículos humorísticos que firmó con el pseudónimo de Steno, que fue el que adoptaría también en su carrera cinematográfica (salvo en dos ocasiones, en que firmó con su verdadera identidad). Este sobrenombre artístico lo tomó en homenaje de la escritora Flavia Steno, autora muy popular en Italia a principios del siglo XX. Vanzina comenzó a colaborar con el semanario Tribuna Illustrata y después en el periódico satírico Marc'Aurelio (donde colaboraron como humoristas gráficos otros nombres importantes vinculados al cine, como Marcello Marchesi o Federico Fellini). Steno trabajó durante cinco años para esta publicación, al tiempo que hacía guiones radiofónicos y textos teatrales.
Comenzará a trabajar en el cine gracias al director Mario Mattoli, quien le contrató como guionista e, incluso, como ayudante de dirección en muchas de sus películas. Steno también escribió guiones para Giorgio Simonelli, Carlo Ludovico Bragaglia, Riccardo Freda y Carlo Borghesio, además de intervenir ocasionalmente como actor. En 1949 dirigió su primera película: Al diavolo la celebrità, dirigida junto a Mario Monicelli, con quien firmará en total ocho películas como codirector, entre las que destaca Guardie e ladri (Guardias y ladrones),[1] en cuyo guion colaboró Vitaliano Brancati, que protagonizaron Totò, Pina Piovani y Aldo Fabrizi y que participó en el Festival de Cannes de 1952, donde ganó el premio al mejor guion.[2] En 1952 iniciará su carrera en solitario con Totò a colori (protagonizada, de nuevo, por el actor Totò). A partir de ahí comenzó una prolífica carrera, abundante en comedias más o menos atrevidas (en 1954 su película Le avventure di Giacomo Casanova sufrió severos recortes de la censura) y que derivó hacia otros subgéneros, como el llamado poliziesco all'italiana, donde se exageraban los rasgos de violencia y comicidad (el mejor ejemplo de esto son las cuatro películas que rodó sobre el personaje de Piedone, un comisario de policía de Nápoles interpretado por Bud Spencer o la serie televisiva Big Man, protagonizada por el mismo Spencer y que Steno no pudo concluir por su inesperada muerte).
La última película para el cine de Steno fue Animali metropolitani (1987), una sátira sobre el hedonismo de la sociedad italiana de su momento que se estrenó tres meses antes de su muerte y que fue un fracaso de público.
http://33m.lista.cl/wiksocial/Steno_(director_de_cine).html

Gli "animali metropolitani" (e carbonari) di Steno
Prima parte del film, intorno al minuto 20. Stiamo in un fantomatico ristorante All'abboffata dei Cesari. Qui, con i camerieri in costume da antichi romani e con il sottofondo musicale de La società dei magnaccioni, alcuni sedicenti 'ricercatori' di usi e costumi romani analizzano un rigatone con la lente di ingrandimento (!?).
Arriva il patron, tal 'Nerone': Allora, strangers, dite le verità: 'sta carbonara è o non è la fine der monno?
Risponde un professore-ricercatore: Devo ancora terminare il mio esame, ma posso anticiparvi che il mangime di questi animali metropolitani è tale da stimolare il mio palato... anzi quasi quasi l'assaggio!
Poi Nerone prende altre ordinazioni ed entra in cucina, asserendo di cucinare con le proprie mani e di avere come squadra tutta la propria famiglia.
La cinepresa ora entra in interni e - anticipazione straordinaria di Steno - si vede chiaramente che in cucina più di un addetto è extracomunitario... c'è un certo Mustafà, si vede anche un cuoco giapponese...
Poi arriva un altro personaggio, un cuoco vagamente assomigliante a Eddie Murphy, che dice testualmente: Mannaggia a li pescetti! Nun me ricordo più se sulla carbonara ce va pancetta o coratella... con gli altri stranieri che, con il sottofondo di musica etnica simil africana, gli cantano in coro Scemo! Scemo! Scemo! Scemo!
Davvero una scena cult del mondo trash! E non è finita qui. Il meglio deve ancora venire...
Altro momento topico verso la fine del film, quando il vigile coprotagonista del film (Ninetto Davoli) viene invitato dalla dottoressa Abbot, una ricercatrice, a lasciare Roma e seguirla in America:

Spartaco, su sali (sull'elicottero, ndr), vieni via con noi...
Scusami darling, ma il mio posto è qui...
Ma, Spartaco, dimmi, cosa ti trattiene?
Eh, la carbonara...
Cosa?
Sì, la carbonara, li bucatini alla amatriciana, io me conosco, il posto mio è qui, ma se vengo da voi che me magno, i pop corne?

Per finire, il ricercatore dice alla collega, rimasta basita dalla risposta di Spartaco-Davoli: Venga via... mi dispiace, dr Abbott, non potrà mai piacere a quell'animale di Scorcioletti perché non è una carbonara...
Da segnalare che nel film c'è anche una curiosa storia a latere, nella quale un regista (dal look felliniano, con cappello e sciarpa) sembra avere la predisposizione sadica nel far replicare infinite volte uno spot per la pasta, con l'attore-degustatore (interpretato da Maurizio Ferrini) vicino all'esaurimento per la 'grande abboffata' di maccheroni...
http://carbonaraclub.it/?notizia=95


1 comentario:

  1. Amigo amarcord los enlaces estan caidos.
    Gracias a tu blog disfrutamos del buen cine agradecido por tanto esfuerzo.

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