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martes, 12 de marzo de 2013

Le sei mogli di Barbablù - Carlo Ludovico Bragaglia (1950)


TITULO ORIGINAL Le sei mogli di Barbablù
AÑO 1950
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 87 min.
DIRECCION Carlo Ludovico Bragaglia
ARGUMENTO L. Brenno, B. Caravagni
GUION F. M. Ricci, B. Caravagni
FOTOGRAFIA Mario Albertelli
ESCENOGRAFIA Alberto Boccianti
MUSICA Pippo Barzizza
MONTAJE Renato Cinquini
ASISTENTE DE DIRECCION Roberto Cinquini
DIRECTOR DE PRODUCCION Romolo Laurenti
PRODUCCION Golden Film, Roma
REPARTO Totò, Isa Barzizza, Mario Castellani, Carlo Ninchi, Tino Buazzelli, Aldo Bufi Landi, Luigi Pavese, Erminio Spalla, Eduardo Passarelli, Silvia Fazi, Franco Jamonte, Nino Marchesini, Enzo Garinei, Anna Di Lorenzo, Sophia Loren, Arturo Bragaglia, Leonardo Bragaglia, Giorgio Costantini, Leo Garavaglia, Magda Forlenza

SINOPSIS Scambiato per un celebre detective americano, Totò indaga su pericoloso criminale che ha rapito sei donne, dopo averne ucciso i mariti. Totò è in gran forma, ma il contesto è una farsa parodistica in cui si mescolano Sherlock Holmes, il dottor Jekyll e Frankenstein. Il movimento è frenetico, ma il film non parte mai. (Il Morandini)



Soggetto
Totò scambiato per il poliziotto Nick Parker si accorda con questi e con un editore per indagare su un Barbablu che ha rapito sei donne uccidendone i mariti.Per catturare il criminale si finge in luna di miele con una giornalista in un castello.L'assassino che poi è l'editore cade nell'acido solforico,e Totò sposa veramente la giornalista.

Critica e curiosità
Altro film di parodia , stavolta e' preso di mira il Barbablù di Christian Jacque appena uscito nelle sale .La sceneggiatura e' attribuita a nomi di fantasia (Caravagni e Ricci) in realtà lavorarono al film tra l'altro , Metz, Marchesi, Age, Scarpelli e Monicelli.Il film fu girato appena dopo "Figaro quà, Figaro là" col titolo provvisorio di Totò contro Barbablu, poi Prendetelo vivo, L'assassino bussa tre volte fino poi al titolo definitivo.
Nei titoli di testa i nomi degli sceneggiatori sono inventati, in realtà lavorarono al film tra gli altri Metz, Marchesi,Age e Scarpelli,Steno e Monicelli.

Lamberto Sechi scriveva : " [..] Il personaggio e' inflazionato , avvilito in una serie di avventure le più insipide , screanzate , volgari ,sciupato dalle freddure degne del più scalcinato degli avanspettacoli ".Mentre Mauro Landi : " Ancora un film di Totò e per Totò , una farsa d'occasione , imbastita in furia ,al solo scopo di cassetta . [..] Con un pò di buona volontà ci si potrebbe vedere il tentativo di darci un Totò più di movimento che di battute ; ma e' un effetto disastroso: quando non parla la farsa e' veramente tetra .
http://www.antoniodecurtis.com/barbablu.htm

Critica:
Totò detective è divertente solo a pensarlo: il guaio è che alla fine del film si ha l'impressione di avere assistito a una pessima, sconclusionata e mal riuscita rivista. La macchina da presa si ferma davanti a Totò il quale si esibisce nei numeri soliti del suo repertorio, si contorce, si snoda, fa le boccacce, strabuzza gli occhi, fa gli scongiuri ecc. Ancora una volta il film è tutto sulle sue spalle e più di tanto, è ovvio, che Totò non può fare. Lamberto Sechi, "La Settimana Incom Illustrata", Milano, 18 novembre 1950.

Da solo questo portentoso mimo sostiene il peso disperato di tutto il film, senza mai accusare una esitazione, un attimo di stanchezza. Ogni più usuale situazione è per lui una leva per scatenare il suo travolgente temperamento comico; ma la sua innegabile bravura meriterebbe maggior fortuna e maggiore volontà da parte degli scenaristi. Ma costoro sembrano avere elevato a bandiera il comodo slogan: "Tanto Totò risolve sempre!" Mario Landi, "Film d’oggi", Roma, 22 novembre 1950.

Scoperto con "I due orfanelli", "Fifa e arena" e "Tototarzan" il redditizio filone della parodia, produttori e sceneggiatori vi si lanciano a colpo sicuro, realizzando incassi di tutto rilievo.
"Le sei mogli di Barbablù" è la parodia della serie di film iniziatasi negli Stati Uniti nel 1928 e centrata su Barbablù, al quale lo stesso Chaplin nel 1948 si era ispirato col suo splendido "Monsieur Verdoux".
Era il gusto dell'epoca, che amava molto il mistero e l'humour nero, forse perchè, uscite dagli orrori reali della guerra (vedi "Napoli milionaria"), ormai rassicurate sul piano sociale, le masse gradivano spaventarsi al cinema.
Per quanto riguarda la struttura va rilevato che Bragaglia gioca tutto sul collaudato ed efficace scambio di persona. Clandestino su una nave, come già in "Due cuori tra le belve", e scambiato per il noto detective Nick Parter, Totò Esposito, in perenne fuga dalla moglie, con i suoi pantaloni a scacchi alla zuava, il berretto tondo, pure a scacchi e la lente di ingrandimento in mano, è costruito pensando alle avventure di Gianni e Pinotto e sullo schema dei personaggi del "Corriere dei Piccoli", da cui sembra uscito.
La figurina risulta gradevole e la recitazione, sempre misurata sul registro della parodia e del retroterra napoletano del personaggio, risulta perfettamente adeguata allo sviluppo dell'azione. Nonostante le solite esagerazioni (Totò pinguino, Totò indiano inseguito dalla moglie), De Curtis tratteggia un personaggio che è sempre al massimo delle sue qualità recitative, anche se un po' schiacciato nel carattere e da una sovrabbondanza mimetico-dialettica, che appesantisce la recitazione, rendendola ripetitiva, un po' scontata e quindi meno efficace. Cinico e spietato quando si tratta di salvarsi la vita, in questo film per la prima volta uccide l'amico Amilcare, non sapendo che il coltello è di gomma.
Tutta la recitazione di Totò è basata prevalentemente sulla mimica del viso e del corpo, come nella lunghissima sequenza in cui si aggira solo nel sotterraneo del castello, alla quale tuttavia si aggiunge una incessante esplosione di battute, alcune delle quali anche molto spiritose. A parte la battuta Cosimo è morto! -E da quando ? - Da 400 anni -Ah, come passa il tempo! , che è un plagio da "Il ratto delle Sabine", ve ne sono altre di indubbio sapore comico, come Excusatio non petita, culpatio manifesta- Che ha detto? - Che hanno attaccato i manifesti di Petito, oppure De visu. Brevi manu - Dev'essere sardo, Voi siete la bomba anatomica, Siete enigmatico -Si sono un settimino enigmistico, Voi siete partenopeo? -Sono parte... nopeo e parte napoletano. Da notare che tra i titoli di testa Totò si aggira con il suo classico costume di scena, con frac e bombetta, come anche nella lunga sequenza finale, quando è solo nei sotterranei del castello.
Il finale del film, che è una parodia dei classici di Griffith, con il matrimonio in extremis richiama quello di "Tototarzan".
Tratto da "Totò principe clown" di Ennio Bìspuri per gentile concessione
http://www.antoniodecurtis.org/barbablu.htm

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