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domingo, 4 de agosto de 2013

Alta Infedeltà - Claudio Insegno (2010)


TITULO ORIGINAL Alta Infedeltà
AÑO 2010
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 100 min.
DIRECCION Claudio Insegno
GUION Claudio Insegno, Pino Insegno
REPARTO Pino Insegno, Claudio Insegno, Biagio Izzo, Justine Mattera, Marco Messeri, Maurizio Casagrande, Marta Altinier,
Sabrina Pellegrino
MONTAJE Alessandro Cerquetti
MUSICA Jacopo Fiastri
PRODUCCION DUE P.T. Cinematografica
GENERO Comedia

SINOPSIS Nonostante un matrimonio in apparenza felice, Filippo (Pino Insegno) non ha perso il gusto di corteggiare le donne, cosa che abitualmente si svolge in un setting anomalo ma non troppo: l’autobus sul quale viaggia per recarsi al lavoro. Uno di questi incontri si rivela però fatale…



Sinossi: Immaginate di trovarvi all’interno di un lussuoso ed elegante salotto borghese, dentro ad una piacevole villetta borghese, circondata da un regolarissimo pratino all’inglese borghese. Un tavolo di antiquariato è accerchiato da alcune sedie. Un divano riposa in un angolo della stanza. Una bottiglia di Whisky pregiato si affaccia dallo scaffale di un mobile dell’ottocento. La classica casa di un uomo per bene. Quest’uomo conduce un’esistenza tranquilla: vive con la moglie, una casalinga che coltiva una singolare passione per l’arte dipingendo, di tanto in tanto, qualche tela. Una simpatica signora li aiuta nelle faccende di casa, ma loro la trattano come se fosse della famiglia. Il tutto a comporre il classico quadro di una perfetta famiglia borghese. Ma sotto i tappeti yoruk, dietro i costosi arazzi settecenteschi che adornano questo ricercato salotto, non possono non celarsi segreti scomodi.
L’uomo di casa, il rispettabilissimo marito, ha un’amante. E fin qui tutto bene. Se non fosse che l’amante non sa niente della moglie, e soprattutto che è stanca di vivere da sola. Il loro rapporto deve cambiare nella forma, pena l’abbandono. Allora l’uomo ha un’idea a dir poco brillante: andare a convivere con l’amante nella casa adiacente a quella che condivide con la moglie.
Tutto risolto.
L’amante si trasferisce però nel nuovo appartamento con un giorno d’anticipo, facendo saltare tutti i programmi dell’uomo e rischiando di far crollare le verità parallele tanto abilmente edificate nel corso di anni di duri doppi giochi. Fortunatamente lì c’è un amico dell’uomo, il suo migliore amico, e un suo aiuto potrebbe risolvere la situazione di crisi: basta che egli si finga, agli occhi della moglie, il partner della nuova vicina. L’amico, riluttante, accetta per il bene dell’uomo e dell’intera famiglia borghese.
Ancora una volta tutto sembra risolto.
Fatto sta, però, che l’amante non sa niente del suo nuovo, virtuale concubino, e che la moglie vuole a tutti i costi invitare i nuovi vicini a cena. Da qui in poi, purtroppo, la situazione va precipitando, visto che l’amante vuole assolutamente un divano nella sua nuova casa, e che l’uomo è quindi costretto a spostare il divano ripetutamente da una casa all’altra. Inoltre l’amante non è, per cosi dire, proprio il massimo dell’intelligenza, e per casa c’è una cameriera che assolutamente non riesce a farsi i fatti suoi. Nel frattempo la moglie continua a credersi un’artista, ma nessuno sembra apprezzare le sue opere d’arte, e quando l’amico inizia ad essere stremato nel tentativo di sorreggere l’incombenza degli equivoci, arriva il padre dell’amante, intenzionato a conoscere l’uomo della figlia. Fortunatamente il genitore viene scambiato per l’amante della figlia, togliendo marito e amico dall’impiccio della verità.
Per un attimo ancora tutto sembra risolto.
Ma purtroppo il padre della ragazza si rivela un genitore particolarmente geloso, e intanto la cameriera continua a fare domande, mentre l’uomo continua a non dare risposte. Nel culmine del delirio coniugale, quando sembra che ormai di peggio non possa accadere, il peggio accade: arriva un’altra amante. E poi, finalmente, l’amante della moglie, così, per pareggiare i conti. Ci mancherebbe solo l’amante dell’amante. Ma tranquilli, arriverà anche lui. Tutto questo a dimostrazione del fatto che in un tranquillo salotto borghese tutto può accadere. Basta non volerlo…

Note: Il film è tratto dalla commedia “Un Marito per Due”.
http://www.cinemaitaliano.info/altainfedelta

Commedia degli equivoci tratta dall'omonima pièce teatrale dei fratelli Insegno

Filippo è un uomo sposato col vizio delle donne e delle menzogne. Legato a Magda senza amore e dentro una villa borghese alle porte di Roma, l'uomo è alle prese con una nuova e biondissima amante, che ignora il suo stato civile e ha appena acquistato la casa di fronte alla sua. Allarmato chiede aiuto a Giorgio, consigliere riluttante e amico arrendevole, che da sempre e suo malgrado gli risolve problemi e lo solleva da situazioni scomode. Questa volta però le cose sembrano mettersi male per Filippo e le sue bugie ben edificate crollano sotto i colpi assestati da una messe sconcertante di personaggi in cerca di un amante, una figlia, una fidanzata, un incendio, una bottiglia di whisky, un pollo arrosto. Tra corse a perdifiato, ingressi (in scena) trafelati, cene bruciate e crisi d'isteria collettiva, Filippo e signora ritroveranno, ciascuno a suo modo, la via della camera da letto.
Tratto dall'omonima pièce teatrale dei fratelli Insegno, Alta infedeltà lascia le tavole del palcoscenico per irrigidirsi nella sua didascalica versione cinematografica. Carlo e Pino debuttano alla regia e dirigono una commedia degli equivoci che frulla melodrammi esistenziali, situazioni surreali, ironie, tradimenti e provocazioni, senza che ciò si traduca in un'identità o un'impressione di coerenza.
Se l'intento della premiata ditta Insegno era quella di evadere dai confini della teatralità, l'intenzione fallisce miseramente. Alta infedeltà denuncia le sue origini e l'evidente impianto teatrale, scegliendo, come palcoscenico dell'irrinunciabile struttura a "numeri" e siparietti, una villa e un divano "by Natuzzi" (product placement e strumento promozionale all'interno del film). Su quello stesso divano, sollevato, traslocato, disposto e nuovamente rimosso, crollano sfiniti i tanti personaggi e collassa la commedia senza possibilità di recupero. Gli autori cercano di tenere tutto e tutti in campo con una regia macchinosa, dimenticando che le arguzie e i paradossi del comico risaltano meglio nella semplicità e nella linearità. Il precario equilibrio della commedia si sfalda definitivamente nel gioco di attori, dove Pino Insegno vede il proprio primato insidiato da altri mattatori poco propensi al ruolo di spalla: Claudio Insegno con il suo amico mite e "azzeccagarbugli" (per la sua capacità di scamparlo dai guai) e Biagio Izzo che entra con abilità avveduta a metà del film per condirlo con sapori partenopei, con l'unica gag a oltranza e con sgrammaticature del parlato che si vorrebbero esilaranti.
Non aiutano a ridurre il disequilibrio delle parti in commedia le protagoniste femminili, che più dei colleghi sembrano ignorare che quello che funziona sul palcoscenico diventa inutile o addirittura dannoso di fronte alla macchina da presa. Lo stile marcato e insistito delle attrici, combinato alle espressioni forzate e a ogni possibile clichè degli attori, rendono il film insostenibile e banalizzano un mezzo d'espressione troppo ricco per lasciarlo ai narratori di storie.
Marzia Gandolfi
http://www.mymovies.it/film/2010/altainfedelta/


Presentato Alta infedeltà, esordio cinematografico di Claudio Insegno

Per il suo debutto cinematografico, il noto autore e regista teatrale Claudio Insegno ha scelto una delle sue commedie di maggior successo, Un marito per due, portata in scena dal 2005 in tutta Italia. Ne è nato un film, Alta infedeltà, girato in sole 4 settimane con il contributo dell'articolo 8 e la produzione della Due P.T. Cinematografica, che sbarcherà in 40 copie nelle città capozona il 26 febbraio distribuito dalla Mediaplex, e che ripropone in gran parte il cast originale, da Pino e Claudio Insegno a Marta Altinier e Sabrina Pellegrino, con la consistente aggiunta di Justine Mattera ed esperti caratteristi come Marco Messeri, Biagio Izzo e Maurizio Casagrande.
Si tratta di una classica farsa con cui i fratelli Insegno, ci hanno raccontato, cercano di riportare la commedia ai vecchi e dimenticati modelli. Il film è stato presentato davanti a una platea gremitissima, in cui spiccavano i ragazzi della scuola di recitazione (gratuita) Tutti in scena, di Claudio e Pino Insegno. L'ex soubrette televisiva Justine Mattera, ex sosia di Marilyn e già diretta a teatro da Claudio Insegno in Victor/Victoria, si presenta di nuovo alla stampa in veste di attrice cinematografica dopo Go-Go Tales. Stavolta ci racconta la sua gioia nell'essersi lasciata coinvolgere in questa follia di gruppo: “ci siamo divertiti da matti sul set. Ci conosciamo e ci stimiamo da tempo, e mi è piaciuto fare questo ruolo da straniera completamente scema, anche se può sembrare uno stereotipo, però, vi assicuro, non è autobiografico. Venite a vedermi e vedrete cosa so fare!”. Ci sono state scene difficili da recitare? “Sì, quella in cui simulo una specie di orgasmo, e un'altra in cui devo fare una smorfia particolare. Ci è voluto un sacco di tempo per farlo, e ho visto che molte cose poi sono state tagliate”. Da poco diventata mamma per la seconda volta, la Mattera ha toccato sul set la quota dei 5 mesi di gravidanza , e questo “man mano che si andava avanti, in certi momenti si vede, anche se in genere cercano di inquadrarmi in modo che lo sguardo di concentri sulle tette e si spera non sulla pancia”. “Si tratta di un film – aggiunge la spumeggiante Justine – che si può andare a vedere con tutta la famiglia. Perché è vero che si tratta di corna, ma non ci sono volgarità, non ci sono parolacce, è una folle e divertente commedia degli equivoci che noi ci siamo divertiti molto a interpretare”.
Protagonista del film nel ruolo di Filippo, il casanova irrecuperabile la cui ultima amante, Julie, prende casa proprio accanto alla villa dove vive con la moglie, è Pino Insegno, mattatore di cinema, teatro e tv, e affermato doppiatore cinematografico in ruoli anche più seri di quelli in cui siamo abituati a vederlo. C'è un motivo particolare per cui è stata scelta proprio questa pièce per il primo film fatto col fratello? “E' una commedia che ci ha dato grandi soddisfazioni, e che ci sembrava un buon punto di partenza. Abbiamo cambiato il titolo perché, senza Jack Lemmon e Walter Matthau, Un marito per due ci sembrava un po' pretenzioso, mentre Alta infedeltà è un gioco di parole carino”. Parlando di questo film, al quale tiene molto, Pino Insegno precisa “certo non è Avatar, volevamo farlo in 3D ma non ce l'hanno fatto fare, volevamo tingerci di blu ma poi abbiamo rinunciato, è semplicemente una proposta diversa, alla quale speriamo la gente non venga prevenuta ma con la mente aperta e disposta a divertirsi. Abbiamo preparato un teaser molto divertente in cui ci prendiamo in giro, Biagio Izzo mi dice che farei meglio a fare il doppiatore e che ho fatto tutti filmacci, e io gli dico che nei film che ha fatto lui c'era una marea di gente e dunque non ha merito del loro successo. Comunque, a proposito di 3D, faremo la prima commedia al mondo in 3D, una cavalcata attraverso i generi cinematografici in cui speriamo di avere alcuni degli attori che li hanno resi celebri”.
“Le risate che a teatro vengono dal pubblico – ci racconta Claudio, regista e autore del copione e dell'adattamento – le abbiamo avute anche sul set. Macchinisti, elettricisti, tutti ridevano, e a volte alcune scene non riuscivamo quasi a farlo per questo motivo. E anche noi, come si vede nei pezzi che abbiamo messo sui titoli di coda. Comunque c'è sempre una gran paura del dirigere, e sono consapevole che il cinema e il teatro sono due linguaggi diversi, ma io sono cinefilo da sempre, adoro i generi, amo anche l'horror, e dunque non mi sono tirato indietro nemmeno quando mi hanno proposto, per alleggerirmi da troppe responsabilità, di rinunciare al ruolo di regista e fare solo l'attore. Mi sembrava giusto farlo io, sono cresciuto vedendo film, e avevo tutto chiaro fin dall'inizio, perfino il montaggio, altrimenti non sarebbe stato possibile fare un film del genere, con tempi così ristretti, e attori come Biagio Izzo che avevano già degli impegni che li attendevano”.
Vedendo il film, in cui Claudio è il miglior amico di Pino, da cui viene letteralmente massacrato, costretto a coprire i suoi peccati a rischio della sua salute mentale, viene spontaneo chiedersi se nei due personaggi non si riproducano un po' le dinamiche del loro vero rapporto. Insomma, Pino ti ha mai tiranneggiato? “Hai voglia, fin da quando eravamo piccoli che mi tirava le pallonate addosso. Siamo cresciuti insieme, con questo tipo di rapporto, a me piace pensare un po' a noi come a Stanlio e Ollio. Stanno sempre insieme, dividono anche il letto pur non essendo omosessuali, e poi si picchiano e se ne fanno di tutti i colori ma continuando a volersi un gran bene. La nostra ormai è una coppia rodata”. E a vederli così, uno straripante e l'altro più contenuto, ma da sempre complici, viene da pensare che si integrino a vicenda e che questa descrizione del loro rapporto non sia poi così lontana dal vero.
Daniela Catelli
http://www.comingsoon.it/News_Articoli/Interviste/Page/?Key=1299

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