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sábado, 16 de junio de 2012

Un tè con Mussolini - Franco Zeffirelli (1999)


TÍTULO ORIGINAL Un tè con Mussolini
AÑO 1999 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN  116 min. 
DIRECTOR Franco Zeffirelli
GUIÓN John Mortimer & Franco Zeffirelli
MÚSICA Alessio Vlad & Stefano Arnaldi
FOTOGRAFÍA David Watkin
MONTAJE Tariq Anwar
ESCENOGRAFIA Carlo Centolavigna, Gioia Fiorella Mariani 
REPARTO Cher, Judi Dench, Joan Plowright, Maggie Smith, Lily Tomlin, Charlie Lucas, Baird Wallace, Massimo Ghini, Paolo Seganti, Michael Williams
PRODUCTORA Coproducción Italia-GB; Medusa Film / Universal Pictures
PREMIOS 1999: Premios BAFTA: Mejor actriz secundaria (Maggie Smith). 2 nominaciones
GÉNERO Drama | II Guerra Mundial 

SINOPSIS Luca, un niño huérfano de madre y del que su padre reniega, es acogido en la Florencia de los años 30 por Mary, una dama inglesa. Ella forma parte de un grupo de mujeres anglosajonas con mucha clase que quedan de forma habitual para tomar el té y que aman la cultura. La llegada de Benito Mussolini al poder las desconcierta hasta el punto de que deciden reunirse personalmente con él para asegurarse de que el fascismo no perjudicará sus intereses. Sin embargo, su perspectiva no tardará en cambiar. También la de Luca, al que su padre aparta de su influencia británica en cuanto le es posible. (FILMAFFINITY)




Firenze 1934: il piccolo Luca Innocenti, orfano di madre e figlio naturale d'un mercante di tessuti che si è sempre rifiutato di riconoscerlo, viene "adottato" e cresciuto da Mary Wallace, un'anziana signora facente parte della comunità fiorentina delle gentildonne inglesi.
Indiscussa leader della cerchia di amiche, soprannominate "le scorpione" per il loro mordace umorismo e la tendenza alla critica impietosa, è Lady Hester Random, vedova dell'Ambasciatore Inglese in Italia, simpatizzante del fascismo e di Mussolini.
Stabilitesi a Firenze per amore della città e dei suoi tesori artistici, aduse ad un'esistenza serena scandita dal rito del tè da Doney, si trovano a dover improvvisamente affrontare una realtà ostile nel momento in cui l'Italia scende in guerra a fianco della Germania hitleriana; rinchiuse a San Gimignano, le gentildonne resistono tuttavia sino alla Liberazione ed all'arrivo delle truppe angloamericane, conservando intatto l'antico spirito combattivo...
Nel mettere in scena la sua autobiografia, apparsa dieci anni orsono, Franco Zeffirelli ha avuto un'eccellente idea: invece di soffermarsi sulle proprie vicissitudini di figlio illegittimo, si è limitato a lasciare il personaggio di Luca ai margini ed a tratteggiarlo sveltamente nel suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza e dipoi alle soglie della maturità, preferendo concentrarsi sulla storia di un gruppo di attempate signore unite dall'amicizia e dalla fedeltà a determinati valori.
La Firenze anni '30, sospesa nella sua miracolosa bellezza turbata solo dagli eventi della storia, rivive credibilmente grazie anche all'eccellenza dei contributi tecnici: su tutti, i costumi di Jenny Beavan - premiata con l'Oscar nel 1986 per "Camera con vista" di James Ivory - e la fotografia di David Watkin.
Ma il vero atout della pellicola è il cast: capitanato da una formidabile Maggie Smith, perfetta nei panni della impettita ed arcigna Lady Hester, esso si rivela formidabile al servizio di una pellicola così volutamente fuori moda, così gradevolmente priva d'ogni volgarità da suscitare naturale simpatia nello spettatore.
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=mussolini&cat=cinema
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Intervista a Franco Zeffirelli

Perché il titolo "Un tè con Mussolini?
Si potrebbe scrivere un libro su come nascono i titoli dei film! In questo caso la scena in cui la più autorevole delle signore inglesi, interpretata da Maggie Smith, va a Roma a prendere il tè da Mussolini, è una sequenza ispirata ad un fatto realmente accaduto. E poi Mussolini piaceva molto alle signore, anche a quelle della colonia inglese di Firenze.

Una storia autobiografica?
E' una storia che mi porto dietro dal ‘52, quando ero aiuto regista di Visconti; il titolo era "Le nemiche", che poi ho raccontato anche nel mio libro autobiografico pubblicato a New York e tradotto in dodici lingue, ma non in italiano. Ci sono stati tanti registi che hanno parlato di se stessi sempre trasfigurando la realtà, "Un tè con Mussolini" è un film storico, anche se non segue una rigorosa rappresentazione storica. Alla storia appartengono questo gruppo di signore inglesi chiamate affettuosamente e ironicamente "Scorpioni" perché potevano morderti con il veleno della loro lingua e vi appartengono anche la mia infanzia e la mia adolescenza. Io sono figlio naturale di un mercante di tessuti. Alla morte di mia madre, mio padre, un vero mascalzone che ha riempito Firenze di figli illegittimi, mi affidò ad una donna inglese, il cui ruolo è intepretato da Joan Plowright, che mi insegnò la lingua e tramite lei, entrai in contatto con questo gruppo di signore bizzarre e prepotenti, le quali mi fecero capire in che mondo ricco di arte vivevo. Se oggi sono orgoglioso di essere fiorentino è merito loro; mi hanno trasmesso la passione per il teatro, per l'arte e le cose belle. In quel periodo a Firenze c'erano diciottomila residenti inglesi, almeno fino alla dichiarazione di guerra di Mussolini all'Inghilterra. Dopo, quasi tutti lasciarono la città, non però il "mio" gruppo di signore che venne recluso a San Gimignano. Non fu una vera prigione per loro, perché avevano l'intero paese a disposizione e si divertivano da morire. Verso la fine della guerra riuscirono anche a salvare le torri del paese che i tedeschi volevano far saltare in aria prima di ritirarsi.

E' stato facile raccontarsi?
Ogni tanto, durante le riprese, rimanevo paralizzato dalle emozioni. Rivedevo scene realmente vissute. Un misto di imbarazzo e nostalgia. Tentavo di riportare alla memoria i ricordi come se non fossero i miei. Credo che questo sia il modo in cui chiunque dovrebbe rivedere la propria vita - guardarla come se appartenesse a qualcun altro. Il cinema è una meravigliosa forma d'arte: dà l'impressione di rivivere fatti ed emozioni. Così, mentre rivivevo quell'epoca, ricordavo i più piccoli dettagli, i visi mi apparivano nitidi e le strade vivevano di nuova vita.

Quali sono le sue memorie personali del periodo fascista?
Alle elementari diventavamo "balilla", alle medie "avanguardisti", ed infine "giovani fascisti". Qualcun altro avrebbe sicuramente trovato quelle uniformi e quelle parate attraenti, ma io ed i miei amici eravamo annoiati da morire dalle marce e dai discorsi infiniti. Preferivamo il "Gruppo Cattolici", e ci trovavamo nei vecchi cortili a giocare a calcio e a ping-pong, un gioco che tuttora mi appassiona. L'anno 1939 fu un anno di crisi. I fascisti italiani iniziavano a muovere la propaganda contro l'Inghilterra sempre più. Le lezioni scolastiche iniziavano a perdere importanza e gli studenti venivano fatti scendere in strada a Firenze per manifestare contro le democrazie "pluto-giudaiche" dell'Ovest. I manifestanti finivano sempre in via dei Tornabuoni, dove si trovavano il consolato e la colonia Britannica. Lontane dalla realtà, le anziane signore inglesi si affacciavano dalle vetrate di Doney e gioivano con noi delle nostre parate, delle bandiere e degli emblemi, sventolando i loro fazzolettini di pizzo e cieche alla reale portata della propaganda.

Ha mescolato dunque realtà e fantasia?
E' assolutamente naturale mescolarle. Se si chiudono gli occhi mentre si legge un libro, si crea una nuova storia, tutta personale. Ho già fatto così con "Jane Eyre" ed ho tagliato un'intera scena dell'"Otello". E' così per tutti. Anche Verdi ha tradito Shakespeare. Ho tagliato, cucito ed arrichito la mia storia personale con le tante storie che avevo sentito raccontare da molte persone durante quel periodo. Spesso non so più neanch'io dov'è il confine tra realtà e fantasia.

Il cast di "Un tè con Mussolini" è di primissimo piano...
Hanno reso possibile questo film delle star assolute, le maggiori attrici del nostro tempo: Maggie Smith, Judi Dench, Joan Plowright, Cher, Lily Tomlin, e quei tanti attori ed attrici italiani che hanno voluto essere parte di questa storia dolce-amara, intrisa di commedia.
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=mussolini_intervista&cat=cinema

Las escorpiones

Película del veterano Zefirelli, inspirada en la autobiografía de su juventud. Rodada en Florencia, San Gimignano y Cinecittà. Ganó el premio BAFTA (Academia británica) a la mejor actriz secundaria (Maggie Smith) y el Silver Ribbon (Nardo d'Argento) al mejor vestuario, del Sindicato Italiano de periodistas de cine.
La acción tiene lugar en Florencia y localidades próximas enre 1935 y 1943. Narra la historia de Luca Innocenti, hijo de una modista y un próspero empresario textil, que al morir su madre, cuando tiene 7 años, es rechazado por el padre y tomado en custodia por Mary O'Neill (Jean Plowright), inglesa, secretaria del padre de Luca. Compartirá el cuidado del niño con sus amigas inglesas y americanas del grupo "Las escorpiones", de buena posición, aficionadas al arte y a las tertulias alrededor del té de las 16 h. La película constituye una invitación a gozar del arte (pinturas murales de Siena, edificios monumentales de Florencia, pintura moderna de los 30 que colecciona Elsa). La afición del grupo de amigas por el arte subraya la invitación visual con reiteradas sugerencias que culminan en la cadena humana alrededor de las torres de San Gimignano para eivar su destrucción por los nazis en su retirada. La película muestra la insensatez y la miseria moral de la xenofobia general del fascismo contra ingleses, americanos, judíos, etc., a quienes somete a vejaciones físicas y psicológicas y a reclusión o persecución. Contra la xenofobia se alza la dignidad y la solidaridad de quienes con riesgo de la propia vida ayudan a huir a los amenazados de muerte, como Elsa Morgenthal (Cher), personaje inspirado en Peggy Guggenheim. Entre los jóvenes de la resistencia se encuentra Luca, de 14 años. La película está punteada de humor, que rodea la figura delirante de Hester Random (Maggie Smith) y está presente en escenas de gran dramatismo (defensa de las torres). Es incorrecto e inoportuno el tratamiento chistoso de la homosexualidad de la periodista americana Georgie (Lily Tomlin). La obra exalta la Toscana, para muchos la región de mayor belleza de Italia.
La música, interpretada por la Orquesta Sinfónica de Roma, aporta melodías de sabor italiano de los años 30, de corte meloso, coherente con el clima que preside la vida de las escorpiones. La fotografía presenta una descripción visual esmerada y vistosa. El guión ofrece unos diálogos ocurrentes y expresivos, que se enmarcan en un crescendo de opresión, tensión y peligro. La interpretación es correcta en general y sobresaliente en los casos de Hester, Arabella (Judi Dench) y Mary. La dirección construye una historia entretenida y divertida.
Posiblemente es la película más personal del autor. Escrita en los años 50, la revisó con ayuda del novelista y guionista John Mortimer, en 1997.
Miquel
http://www.filmaffinity.com/es/reviews/1/789086.html

3 comentarios:

  1. La parte 4 se queda pausada a los 6,2MB descargados... lo he intentando varias veces pero siempre sucede.
    PD: buena película!! gracias!!

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  2. esta en idioma original? en mi trabajo la dimos en ingles subtitulada, aca dice que esta en italiano con subtitulos

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