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domingo, 8 de noviembre de 2020

L' Uomo senza gravità - Marco Bonfanti (2019)

 


TÍTULO ORIGINAL L'uomo senza gravità
AÑO 2019
IDIOMA Italiano
SUBTÍTULOS Inglés y Español (Separados)
DURACIÓN 107 min.
PAÍS Italia / Bélgica / Francia
DIRECCIÓN Marco Bonfanti
GUIÓN Marco Bonfanti, Giulio Carrieri (Historia: Marco Bonfanti, Fabrizio Bozzetti)
MÚSICA Danilo Caposeno
FOTOGRAFÍA Michele D'Attanasio
REPARTO Elio Germano, Michela Cescon, Elena Cotta, Silvia D'Amico, Vincent Scarito, Pietro Pescara, Jennifer Brokshi, Andrea Pennacchi, Cristina Donadio, Dieter-Michael Grohmann, Dominique Lombardo, Francesco Procopio
PRODUCTORA Distribuida por Netflix. Coproducción Italia-Bélgica-Francia; Isaria Productions, Zagora, Climax Films, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
GÉNERO Comedia. Drama. Fantástico

Sinopsis
Un niño, que desafía la ley de la gravedad y crece lejos de las miradas de todos, se convierte en un hombre extraordinario y famoso, pero él solo desea tener amigos. (FILMAFFINITY) 

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Sub (Esp) (Gentileza de Carmen Elizalde)

El film "L'Uomo senza gravitá" (El hombre sin gravedad), de Marco Bonfati, una fábula ágil protagonizada por Elio Germano, abrirá la 14ta edición de la Fiesta del Cine de Roma, que va del 17 al 27 de octubre,  y a partir del 1º de noviembre podrá verse en Netflix. El protagonista de la historia es Oscar (Pietro Pescara y, de adulto, Elio Germano), un niño que nace en los años '80 en una noche de tempestad, en el hospital de un pequeño pueblo del norte de Italia. Inmediatamente se comprende que hay algo de extraordinario en él: no obedece a la ley de gravedad. Desde bebé flota en el aire, frente a los ojos de su madre, Natalia (Michela Cescon) y de su abuela Alina (Elena Cotta).
Ambas mujeres hacen un pacto: deciden mantener escondido al niño de los ojos del mundo por muchos, demasiados, años. Solo la pequeña Agata (Jennifer Brokshi y, de adulta, Silvia D'Amico) conoce el secreto. Pero un día Oscar decide que ha llegado el momento de huir del pueblito entre las montañas y que todo el mundo debe conocer quién es realmente: el hombre sin gravedad. Entonces, decide participar en un concurso internacional para hombres y mujeres "raros" e ingresa, gracias a sus poderes, en el rutilante ámbito del espectáculo, con la ayuda de un manager algo oscuro (Vincent Scarito), que solo piensa en el dinero. "La historia de Oscar, un hombre afectado por la ausencia de peso habla de la dificultad de ser puros, ingenuos, livianos (en todos los sentidos) en un mundo opaco dedicado a la pesadez", sostuvo el director sobre su ópera prima. Agregó que "a pesar de que Oscar tiene un poder especial, 'L'Uomo senza Gravitá' no es un film sobre un superhéroe sino la historia de un hombre simple y puro que desea ser aceptado por el mundo". "Es un ser humano a quien se le ha negado la
infancia, que al término de un largo recorrido en la búsqueda de sí mismo y del amor, comprenderá que volver a ser niño es el único modo para vivir una vida realmente sin gravedad", señaló Bonfati.
Por su parte, Germano, quien interpreta a Oscar en la adultez, dijo que su personaje es "un superhéroe muy particular". "Es un personaje que tiene algo equivocado, tal vez una excesiva ligereza, este es su error. Y finalmente termina siendo un antihéroe porque, por ejemplo, jamás utiliza sus superpoderes", sostuvo.(ANSA). 

http://www.ansalatina.com/americalatina/noticia/espectaculos/2019/10/14/la-curiosa-historia-del-hombre-sin-gravedad_f7331c50-5e21-45c0-a7e1-982128ca6128.html

 

UN'AUDACE FAVOLA MODERNA CHE GUARDA ESPLICITAMENTE A CALVINO SENZA PERÒ RAGGIUNGERNE I LIVELLI.

Marzia Gandolfi

Da qualche parte nella provincia italiana nasce Oscar, un bambino senza gravità che galleggia sopra la nebbia e l'insostenibile pesantezza dell'essere. Nato fuori tempo massimo da una madre matura e single, Oscar cresce sotto l'ala protettiva di nonna Alina che lo costringe in casa, lontano dallo sguardo indiscreto e curioso delle comari di paese. Ma Oscar vuole conoscere il mondo e magari salvarlo come Batman, il suo supereroe preferito. Al suo fianco 'combatte' Agata, la prima amica (e il primo amore) a conoscere il suo segreto. Un segreto difficile da mantenere in un paese piccolo che comincia a interrogarsi su Oscar. Costretto a trovare in montagna rifugio dal mondo, Oscar cresce e con lui il desiderio di volare via, di essere finalmente se stesso.
Audace perché il postulato di partenza non si preoccupa della verosimiglianza, è una sorta di gioco infantile a cui ci invita l'autore: una donna ordinaria concepisce un bambino straordinario, "affetto da leggerezza". Un gioco al quale lo spettatore deve aderire se non vuole perdere l'essenza del film. Come il racconto filosofico di Calvino, Marco Bonfanti fa appello all'arte di elevarsi, letteralmente e figurativamente, per sottrarsi dal mondo e guardarlo meglio.

Audace ancora perché l'irruzione di un elemento incongruo indaga la mutazione di un corpo e lo fa evolvere da un universo grigio a un mondo a colori, a misura dell'adeguamento del protagonista alla sua identità sovrannaturale. Perché Oscar non è un bambino come gli altri ma è figlio di una madre come le altre, che lo ama di un amore cieco, che vorrebbe soltanto proteggerlo ma finisce per tarpargli le ali e la naturale vocazione al volo. A immagine del Ricky alato di François Ozon, Oscar è un bambino come tanti e un bambino singolare, come ogni altro bambino agli occhi dei suoi genitori.

Sceneggiato a quattro mani con Giulio Carrieri, il film poetizza il cordone ombelicale, concepisce un bambino magico e oppone all'amore materno il voyeurismo della gente e dei media, sottolineando il ruolo di Oscar come centro di gravità dopo essere stato motivo di squilibrio e di turbamento. Racconto tutto in ellissi, L'uomo senza gravità debutta in una provincia mesta e scivola nel fantastico ancorato al realismo del quotidiano con effetti speciali centrati sul corpo del protagonista e sulle rotture di tono (dal comico al tragico, dove il primo corregge sovente il secondo).

Dopo due documentari che indagavano il miracolo della resilienza (L'ultimo pastore) e della creazione (Bozzetto non troppo), l'autore debutta nella fiction, già sperimentata in corto (9x10 Novanta) con candore e ingenuità. Dei lavori precedenti, Bonfanti conserva lo splendido amore per il mondo lieve della favola e lo stupore dei suoi eroi per cui inventa questa volta il prodigio dentro l'ultra reale.

Diversamente da Calvino, orizzonte dichiarato di riferimento, il risultato non produce però scintille. La vagheggiata levità calviniana non tarda a rivelare nel film il proprio peso insostenibile, esplodendo mortaretti ed esplorando il fantastico come una piroetta rivelatrice di nulla. Il suggestivo soggetto di partenza non apre le porte a una riflessione filosofica all'altezza della premessa. I dialoghi convenzionali, l'interpretazione artificiosa degli attori, gli improbabili (e bruschi) scarti narrativi, l'ellissi temporale impiegata come mera tecnica di raccordo e mai come figura di sentimento, svuotano la storia di ogni sostanza. Convertono il volo di Oscar in quello imprudente di Icaro.

E imprudente è pure il film, il cui bagaglio letterario e filosofico non è sufficiente a fornirgli una vocazione. La brillante meccanica intellettuale di Calvino non serve a Bonfanti la chiave d'uscita. "Scrivete con precisione e con leggerezza", esortava Calvino nelle sue "Lezioni americane", fornendo indicazioni sul peso e il significato delle parole. A mancare in un film che si dà come assioma la leggerezza è proprio quel valore cardine che rima sempre con complessità. Al cinema come in letteratura, è necessario che il linguaggio sia all'altezza di quello che è raccontato.
https://www.mymovies.it/film/2019/luomo-senza-gravita/


 

 

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