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jueves, 13 de mayo de 2021

Aida - Clemente Fracassi (1953)


TÍTULO ORIGINAL
Aida
AÑO
1953
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
91 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Clemente Fracassi
GUIÓN
Clemente Fracassi, Carlo Castelli, Giorgio Salviucci, Anna Gobbi (Ópera: Giuseppe Verdi) (Libreto: Antonio Ghislanzoni)
MÚSICA
Giuseppe Verdi
FOTOGRAFÍA
Piero Portalupi
REPARTO
Sophia Loren, Lois Maxwell, Luciano Della Marra, Afro Poli, Antonio Cassinelli, Enrico Formichi
PRODUCTORA
Oscar Film
GÉNERO
Musical | Ópera. Baile. Antiguo Egipto

Sinopsis
Adaptación cinematográfica de la ópera de Verdi. Voces de Renata Tebaldi para Aida (Sophia Loren), Ebe Stignani para Amneris (Lois Maxwell), Giuseppe Campora para Ramadès (Luciano Della Marra), Gino Bechi para Amonasro (Afro Poli) y Giulio Neri para Ramfis (Antonio Cassinelli). (FILMAFFINITY)

Premios
1987: Festival de Cannes: Sección oficial (fuera de concurso)

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Sub 

Mario Camerini (che c’entra sempre quando si parla di cinema italiano) ha avuto la genialità di costruire due triadi di aiuti-registi: nel suo rossiniano Figaro e la sua gran giornata Raffaello Matarazzo, Giuseppe Fatigati e Mario Soldati; in Il documento, recentemente ritrovato dalla Cineteca del Friuli, Mario Monicelli, Giulio Morelli e Clemente Fracassi; l’ultimo dei tre sempre nel ruolo di ciacchista (in una catena per cui è il ciacchista Soldati a introdurre come ciacchista Fracassi nel secondo film). Fatigati prima e Fracassi poi diventeranno uomini affidabili della macchina produttiva del cinema italiano, entrambi specializzati nei film-opera, con il secondo, però, capace anche di ritagliarsi importanti ruoli produttivi nell’immenso Sissignora di Poggioli e poi nei più memorabili Fellini prodotti da Rizzoli. Però Fracassi, pur schivo quando si alludeva alle sue regie, aveva un’indubbia tempra d’autore: se il primo e l’ultimo dei suoi soli quattro film hanno un che di derivativo dal mélo in costume, seppur interessanti (Romanticismo e Andrea Chénier), gli intermedi Sensualità e Aida risplendono per singolarità nel panorama del cinema italiano, paragonabili solo a qualche Matarazzo (Giuseppe Verdi o La risaia; al primo lo unisce il Ferraniacolor, che è stato tra i più affascinanti marchi di colore della storia del cinema). Allora sia detto chiaramente che per La dolce vita Fracassi non era un ragazzo di bottega, bensì il catalizzatore del suo spirito cosmopolita. In Sensualità non solo introduceva la vicenda dell’esodo istriano (come La città dolente di Bonnard cui collaborò Fellini) ma la traduceva in un turgore da mélo ispano-messicano. Aida ben rinnova il fascino egizio che fece nascere l’opera di Verdi, inventando una diva (Loren) doppiata dalla diva Tebaldi (mentre nei Gallone le voci erano spesso meno auratiche).
Sergio M. Grmek Germani
https://festival.ilcinemaritrovato.it/proiezione/aida/


È noto che i primi cinquant’anni circa di storia del cinema sono stati caratterizzati da un costante tentativo di legittimare il cinematografo a forma d’arte, per sdoganare lo spettacolo sul grande schermo dalla concezione di mero intrattenimento di massa. Sin dalle origini, adattamenti e trasposizioni prevalentemente letterarie sono state costanti produttive delle varie cinematografie nazionali; così anche in Italia dove, come insegna Gian Piero Brunetta in Gli intellettuali italiani e il cinema, il dibattito è stato più che mai vivo e acceso, data la lunga tradizione locale artistica, letteraria, teatrale e musicale.

Aida di Clemente Fracassi è un esempio calzante di tale mediazione – o rimediazione, parafrasando il neologismo di Bolter e Grusin – cinematografica, che voleva avvicinare la cultura “alta” senza rinunciare alla propria natura popolare. Le scenografie e i costumi volutamente kitsch, oltre alla scelta di Sophia Loren e Lois Maxwell nei ruoli principali di Aida e Amneris (doppiate rispettivamente dal soprano Renata Tebaldi e dal mezzo-soprano Ebe Stignani) sono scelte che evidentemente strizzano l’occhio al filone dei peplum in voga in quegli anni tra America e Italia, riuscendo comunque a rendere la complessità della lirica verdiana a un pubblico ampio e non eccessivamente acculturato. I puristi avranno da storcere il naso, perché di fatto l’Aida di Fracassi su musiche eseguite dall’Orchestra RAI non va molto al di là di una versione aulica dei musicarelli nostrani, più vicina alla tradizione del canto melodico di Claudio Villa o del primo Modugno che a quella dei moderni urlatori.

Ma è proprio qui che l’esperimento funziona, nel tentativo azzardato e un po’ folle di far convivere la popolarità delle arie verdiane con la popolanità di certo spettacolo nostrano, fatto di seducenti vedette e balletti su una trama convenzionale che non nasconde però allegorie e metafore ricollegabili alla storia italiana. Difficile infatti non scorgere nel dramma della protagonista, schiava divisa tra l’amore per il proprio Paese e quello per il guerriero invasore Radamés, il passato recente di una nazione spartita al suo interno tra grandi potenze locali ed europee negli anni pre-Unificazione (la prima dell’Aida è del 1871). E altrettanto plausibile risulta la rilettura dell’opera in chiave post-coloniale – ripresa anche da Rino Gaetano nell’omonima canzone del 1977 – che il film chiaramente fa propria. L’oppressione del popolo etiope per mano di bianchissimi egiziani o i dettagli sui volti di giovani africani tra i soldati catturati, sono alcuni tra i più evidenti rimandi alla vergognosa parentesi imperialista fascista e il tragico finale, che vede i due amanti andare incontro alla morte in nome di un sentimento in netta opposizione alla volontà dei padri, segno di una rinascita intellettuale e morale a cui il Paese anelava nel dopoguerra e nei prima anni repubblicani.

Se Verdi resta oggi uno degli autori più noti della storia della musica colta italiana, lo si deve senz’altro alle sue composizioni, ma anche a lavori come quelli di Fracassi che, rielaborando l’opera del Maestro, hanno saputo attualizzarne i contenuti sfruttando l’impalcato narrativo originale per  nuovi dialoghi rivolti a nuovi spettatori.
Lapo Gresleri
https://www.cinefiliaritrovata.it/aida-di-clemente-fracassi-come-film-popera/ 


 Sophia Loren    ...    Aida
Renata Tebaldi    ...    Aida (voz cantante)
Lois Maxwell    ...    Amneris
Ebe Stignani    ...    Amneris (voz cantante)
Luciano Della Marra    ...    Radamès
Giuseppe Campora    ...    Radamès (voz cantante)
Afro Poli    ...    Amonasro
Gino Bechi    ...    Amonasro (voz cantante)
Antonio Cassinelli    Ramfis
Giulio Neri    ...    Ramfis (voz cantante)
Enrico Formichi    ...    Il Faraone [El faraón]
Domenico Balini    ...    Il messagero
Paolo Caroli    ...    Il messagero (voz cantante)
Giovanna Russo    ...    Un'ancella (voz)
Alba Arnova    ...    Bailarín

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