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domingo, 2 de junio de 2013

L'amica - Alberto Lattuada (1969)


TITULO ORIGINAL L'amica
AÑO 1969
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 90 min.
DIRECCION Alberto Lattuada
GUION Alberto Lattuada, Mario Cecchi Gori, Gianni Vernuccio
MUSICA Luis Bacalov
FOTOGRAFIA Sante Achilli
REPARTO Lisa Gastoni, Gabriele Ferzetti, Elsa Martinelli, Mita Cattaneo, Marina Coffa, Jean Sorel, Sergio Serafini, Frank Wolff, Raymond Lovelock
PRODUCTORA Fair
GENERO Drama

SINOPSIS Lisa, casada con un diseñador de muebles, descubre que éste la engaña con otra mujer. Animada por una amiga, decide pagarle con la misma moneda, inventando aventuras que después su amiga difunde en los círculos que ambas frecuentan... (FILMAFFINITY)



Un mio personale culto. Film remoto, dimenticato, cancellato. Visto pochissimo già allora, allo spartiacque tra anni Sessanta e Settanta, e poi definitivamente scomparso. Mi piacque molto: per la presenza nel ruolo protagonista di Lisa Gastoni, una delle donne più belle di sempre del cinema italiano, bellezza vibrante e non convenzionale, una donna vera e naturalmente sensuale, anche attrice eccellente (vederla in Svegliati e uccidi, Grazie zia e Mussolini ultimo atto per credere). E perché dietro la mdp c’era Alberto Lattuada, gran signore borghese che nella sua carriera registica bordeggiò molti generi, compresa la commedia popolare e proletaria all’italiana, mantenendo sempre un dandistico distacco. Il suo genere d’elezione era il melodramma elegante, e se ne trova qualche traccia anche in questo L’amica, ritratto di una borghesia (cosa rara nel cinema nostro di allora, e di sempre) milanese dai modi coltivati, di raffinata ipocrisia e sottile ferocia. Con il sesso, che in Lattuada è elemento basico, a fare da detonatore e motore narrativo. In L’amica una brava e devota moglie si trasforma in vendicatrice quando scopre di essere tradita dal marito. Per ristabilire in società la propria immagine e la propria caratura di donna da rispetto, fa credere di essere l’amante di un architetto (Jean Sorel, grande bellezza maschile di allora) “che ha un progetto per salvare Venezia”. Ma l’amica Carla (Elsa Martinelli, fantastica), che dell’architetto è la vera amante, capisce che Lisa sta mentendo e la copre di ridicolo. Contrattacco di Lisa, che si porterà a letto sia il marito che il figlio di Carla, e naturalmente anche l’architetto. Una commedia sofisticata e crudele, anomala nel panorama del cinema italiano. La seduzione come arma sociale. Il ritorno del rimosso borghese, la polvere che trapela da sotto il tappeto. Qualcosa come un piccolo, se volete piccolissimo Belle de jour italo-milanese. Molto congeniale a Lattuada, e ruolo perfetto per la Gastoni. Ricordo le scene a Venezia, notevoli, con il gioco di sguardi a tre Gastoni-Martinelli-Sorel.
luigilocatelli
http://nuovocinemalocatelli.com/2011/12/13/film-culto-stanotte-tv-gratuite-lamica-alberto-lattuada-martedi-13-dicembre-2011/


Le sgargianti quinte sono quelle degli anni Sessanta al tramonto, e così pure le musiche di Bacalov, bastevoli a rievocare in ogni dettaglio il mondo fatuo di una borghesia persa in lusso, ozio, vizio e vendette personali; tuttavia questa recita supervisionata da Lattuada, non smuovendosi da un piano di mera descrizione, risulta drammaturgicamente piatta sia per la debolezza dell’intreccio, sia per personaggi che, seppur presentati da attori di indubbio carisma – però talora male utilizzati, vedi Ferzetti – restano specimen opachi. Duello aperto tra la Gastoni e la Martinelli.
• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Sorel iracondo dopo l'attacco della Gastoni: «Le donne vanno bene solo per il dopocena! Non dovevo contraddire la mia regola!!!».
Homesick

L'intreccio è banale e i tormenti sentimentali ed esistenziali di Lisa Gastoni appassionano poco, così come è immotivata la resa dei conti finale con amica e amanti. Ma il fascino di questo film è altrove, nella lievità del tocco con cui Lattuada reinterpreta l'estetica del cinema psichedelico-contestatario, con la ricca borghesia lombarda e la Milano di fine anni '60 vista dall'alto degli attici, i riti mondani e le inquietudini dei giovani, i colori delle scenografie pop e lo score morriconiano di Luis Enriquez. Altri tempi, altro cinema!
• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: La Gastoni seduta ai tavolini del bar che legge La spartizione di Piero Chiara, da cui l'anno dopo Lattuadà trarrà Venga a prendere il caffè da noi.
Ronax

Quant'è piacevole vedere quattro fessi tutti intenti a voler suonare uno e che viceversa vengono suonati proprio loro e per di più in grande stile... Sì, qui la parola "amico" ha il lato oscuro; è colui che banalizza ogni tua emozione, scoperta, palpito, entusiasmo, ed è sempre lì ad interpretarlo e definirlo come un qualcosa di antidiluviano. Ma se si resta se stessi, queste magnifiche persone si schiacciano come noccioline, perché pur avendo tutto non si sanno godere niente e sono perfino invidiose...
• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Lattuada ha azzeccato in pieno gli occhi della Gastoni e il portamento gasato, nonchè la voce da oca della Martinelli...
Fauno
http://davinotti.com/index.php?f=22391

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