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domingo, 15 de noviembre de 2020

Alla ricerca del piacere - Silvio Amadio (1972)


TITULO ORIGINAL
Alla ricerca del piacere
AÑO 1972
IDIOMA Italiano e Inglés
SUBTÍTULOS Español (Separados)
DURACIÓN 98 min.
PAÍS Italia
DIRECCIÓN Silvio Amadio
GUIÓN Silvio Amadio
MÚSICA Teo Usuelli
FOTOGRAFÍA Aldo Giordani
REPARTO Farley Granger, Barbara Bouchet, Rosalba Neri, Patrizia Viotti, Nino Segurini, Petar Martinovitch, Umberto Raho, Dino Mele
PRODUCTORA West Films
GÉNERO Intriga. Terror | Giallo

Sinopsis
Un escritor y su secretaria intentan encontrar al mejor amigo de éste, y se verán dentro de un falso complot de asesinato. (FILMAFFINITY)

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Escrita y dirigida por Silvio Amadio, nos encontramos ante un giallo que se aleja de las muertes estilizadas y asesinos traumatizados maniaco sexuales que tan acostumbrados nos tenían los productos de la época. “Amuck!”, o en su título original «Alla ricerca del piacere«, se mueve entre lo erótico y el whodunit, haciendo uso de elementos como triángulos y líos amorosos, chantajes de dinero y gente rica que da rienda suelta a sus vicios en fiestas con alcohol, drogas y música psicodélica. Este otro tipo de giallos tendrían también su proliferación y podemos nombrar como obras iniciadoras “Orgasmo” de Umberto Lenzi, “Una sull’altra” de Lucio Fulci” o “Interrabang” de Giuliano Biagetti, todas del año 1969.

«Una joven Americana llamada Greta Franklin (Barbara Bouchet) llega a una isla cercana a Venecia para trabajar como secretaria de un famoso escritor llamado Richard Stuart (Farley Granger). Richard vive en una lujosa mansión, la cual está rodeada por una laguna, con su mujer Elonora (Rosalba Neri) y el mayordomo Giovanni (Umberto Raho). Greta llega para sustituir a la anterior secretaria, Sally, la cual ha desaparecido sin dejar rastro. Lo que Richard y Elonor no saben es que Greta conocía a Sally y sospecha que los miembros de la casa pueden estar involucrados en su desaparición.» (SINOPSIS)
En la secuencia de créditos inicial vemos a Greta por los canales de Venecia llegando a la mansión del matrimonio. Este inicio está acompañado por el destacado tema principal de la película compuesto por Teo Usuelli e interpretado por Edda Dell’Orso, conocida por aparecer en multitud de bandas sonoras de la época interpretando temas de grandes compositores italianos como Ennio Morricone o Bruno Nicolai. Como es habitual, este tema sonara en varias ocasiones durante el transcurso de la película.
El trabajo de Greta consiste en mecanografiar las grabaciones que Richard narrando la historia de lo que será su próximo libro. Este es un recurso clave en la película y utilizado magistralmente por el director ya que, cuando Richard sabe que Greta conocía a Sally y sospecha de ellos, el escritor le deja grabaciones pasivo agresivas narrando una historia de desaparición de una chica. A su vez, se utiliza otro recurso que consiste en mostrar visualmente lo que Sally se imagina al escuchar estas grabaciones.

En la película acudimos a varias escenas eróticas entre las que destaca, por realización e importancia en la trama, la que ocurre al comienzo cuando Elonor droga a Greta y se aprovecha de su estado de shock. Con esta escena lésbica a cámara lenta de gran poderío visual, Greta cae en ese ambiente de drogas, sexo y perversión en el que se mueve el matrimonio y en el que se puede entrever, con una carta que Sally le envía a Greta, que también cayó la antigua secretaría.
El grueso de la trama consiste en un juego del gato y el ratón entre el matrimonio y la nueva secretaria en el que el escritor lanzará el anzuelo y dará datos a través de sus grabaciones, como ya he comentado, para ver hasta donde llega Greta y que es lo que realmente sabe, mientras que Greta irá avanzando en su investigación introduciendo cada vez más y más en el peligro. Esta idea central queda totalmente plasmada y sintetizada en una escena en la que la que Greta y el matrimonio salen a cazar patos a la laguna y Greta acaba siendo la presa.

En el papel protagonista tenemos a la bella Barbara Bouchet, una habitual del giallo que, si ir más lejos, ese mismo año aparece en otros dos giallos clave como son «La dama rossa uccide sette volte» de Emilio Miraglia y «Non si sevizia un paperino» de Lucio Fulci. Como Richard, tenemos a Farley Granger, famosos por aparecer en «Rope (1948)» de Alfred Hithcock, pero que dentro del subgénero aparece en «‘La polizia chiede aiuto (1974)» de Massimo Dallamano. El papel de Elonor es interpretado por Rosalba Neri («La bestia uccide a sangue freddo (1971)») y por último, destacar la aparición de otro conocido como es Umberto Raho («L’uccello dalle piume di cristallo (1970)»), haciendo el papel del típico mayordomo sospechoso.
https://moliedades.com/dossieres/dossier-giallo/1236/alla-ricerca-del-piacere-silvio-amadio-1972/

Sono davvero lontani i tempi in cui per poter vedere un film come Alla ricerca del piacere (aka Amuck!, 1972) bisognava accontentarsi di masteracci tagliati, sformati, dalla colorimetria totalmente approssimativa e falsata. Tempi andati, sì, nei confronti dei quali è legittimo perfno provare l’agrodolce sentimento della nostalgia, anche perché scoprire e trovare certi film nell’era delle vhs significava davvero esaltarsi e gioire, malgrado, sovente, ciò che si riusciva a vedere dopo forsennate ricerche, potesse, al massimo, rendere plausibile qualche ipotesi su cosa era o non era un film, ma certamente non ci permetteva di gustarne la vera resa estetica, la vera fotografia, la giusta composizione di ogni inquadratura. Eppure che magia quando dopo mesi, o dopo anni, ti ritrovavi tra le mani un nastro di terza generazione con l’agognato titolo e finalmente potevi vederlo con i tuoi occhi! Romanticismi a parte, è pur vero che adesso per i cinefili è tutto molto, troppo, più facile (con ciò che ne consegue, in bene ma anche in male), e non sono certo qui a scrivere che sarebbe bello tornare indietro, anzi, tutto il contrario. Non dico 20 anni fa, ma perfino 10 anni fa potevate mai immaginare di poter scegliere quale edizione HD prendere del formidabile film di Silvio Amadio sopracitato? Se qualcuno me lo avesse predetto, con ogni probabilità mi sarei messo a sogghignare. E invece, anno 2017, eccoci qui con ben tre opzioni di scelte possibili, e per di più tre opzioni tutte valide: il blu ray inglese della 88 Films; il blu ray francese di Le Chat Qui Fume; il blu ray tedesco di Camera Obscura. Quale prendere? Vogliamo fare il gioco della torre? Facciamolo…

Premettendo che queste edizioni presentano tutte lo stesso scan 2K di partenza, il disco che butterei giù dalla torre subito e senza troppa esitazione, è quello inglese. Intendiamoci, il BD uk non è assolutamente malvagio, mantiene ciò che un’edizione HD promette, ma i ragazzi della label anglosassone, probabilmente, hanno avuto troppa fretta di uscire in anticipo bruciando la concorrenza, e si sa, la fretta è cattiva consigliera. Così, mentre gli altri due editori hanno avuto modo e tempo di curare in maniera precisa e accuratissima il grading e l’encoding finale del master da pubblicare, 88F ha licenziato un prodotto valido ma senza farne esplodere pienamente tutte le potenzialità (come è possibile rilevare approfondendo in rete le comparazioni fatte nei forum internazionali). Restano dunque sul podio francesi e tedeschi, e qui la gara diventa difficile, anzi impossibile: il master – magnifico, eccellente sotto tutti i punti di vista, con una resa “cinema like” oserei dire da riferimento, granitica – è equivalente; inoltre, entrambe le edizioni propongono packaging di altissimo livello, extra coincidenti (a parte qualche featurette francese – trascurabile per noi italiani – mancante nel disco tedesco, e viceversa), e aggiungono, rispetto alla controparte inglese, anche il CD con il sublime score del film composto da Teo Usuelli.

L’unica differenza concreta che contraddistingue i due prodotti riguarda le note peculiarità dei singoli pack, e il fatto che Le Chat propone un unico combo comprensivo di BD, CD e DVD clone, mentre CO propone due combo: uno composto da BD e CD, un altro composto da DVD e CD. Personalmente ho scelto l’edizione Camera Obscura, anche e soprattutto per fedeltà ad una label che amo e che seguo fin dalla primissima uscita, ma prima o poi sono sicuro che il mio feticismo potrebbe convincermi a prendere anche l’edizione francese del Gatto che fuma, giusto per completismo. A voi la scelta, adesso, l’importante è portarsi a casa questo film nel migliore dei modi.

A volte, dopo visioni sballate, può capitare a tutti di liquidare un film con superficialità e giudizi tranchant. Un giallo morboso come questo diretto da Amadio, per esempio, se visto in condizioni non adeguate potrebbe facilmente annoiare, deludere. D’altronde la trama non brilla certo per originalità: in una Venezia affascinante ma poco rassicurante, Greta (Barbara Bouchet) cerca di scoprire che fine ha fatto la sua amica Sally (Patrizia Viotti), insediandosi come segretaria a casa di uno scrittore e della sua perversa compagna (Farley Granger e Rosalba Neri). Tutto abbastanza canonico, è vero, ma il regista punta il fuoco principalmente sul clima di morboso erotismo – esplicito o solo abilmente suggerito – che investe la storia, e dirige ogni sequenza con un attenzione e una raffinatezza che più volte può perfino lasciare a bocca aperta. Ovviamente i noti momenti lesbo soft con protagoniste assolute la Bouchet e la Neri non lasciano indifferenti, ma è proprio la gestione di tutta l’atmosfera in generale a grondare finezze formali, ottime intuizioni, e oggi che possiamo vedere il film nel suo corretto 2.35:1 anamorfico, con la preziosa e ispiratissima fotografia di Aldo Giordani restituita in tutto il suo splendore da questo nuovo esaltante master, ciò che prima poteva essere frainteso o percepito come grossolanità, palesa inequivocabilmente la sua potenza e la sua ipnotica bellezza.bSenza tralasciare, poi, il bellissimo montaggio di Antonio Siciliano che spesso e volentieri ci inchioda, letteralmente, davanti allo schermo, e sancisce definitivamente lo spessore non trascurabile del film.

Gioia dunque, per avere oggi grazie a Camera Obscura e agli altri editori, la possibilità di godere veramente del fascino autentico di questo film. Notevole, as usual, il comparto extra realizzato da Freak-O-Rama che comprende: In a House of Sin (un’intervista in italiano di 18 minuti a Barbara Bouchet); Death in Venice (intervista in italiano di 15 minuti a Rosalba Neri) e Amadio! (intervista a Stefano Amadio, figlio del regista, in italiano, di 21 minuti). Completano la bellissima edizione il trailer inglese del film, una galleria fotografica, il commento audio di Marcus Stiglegger, Pelle Felsch e Kai Naumann (in tedesco con sottotitoli inglesi opzionali), e infine Thus Spoke Amadio, un booklet di 12 pagine stampate a colori, con un saggio critico di Marcel Barion proposto in inglese e in tedesco.
https://www.nocturno.it/home-video/alla-ricerca-del-piacere/

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