TÍTULO Dieci inverni
AÑO 2009
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Italiano (Separados)
DURACIÓN 99 min.
DIRECTOR Valerio Mieli
GUIÓN Valerio Mieli
MÚSICA Francesco De Luca, Alessandro Forti
FOTOGRAFÍA Marco Onorato
REPARTO Isabella Ragonese, Michele Riondino, Glen Blackhall, Sergei Zhigunov, Sergey Nikonenko, Liuba Zaizeva, Alice Torriani, Sara Lazzaro, Francesco Brandi, Luca Avagliano, Francesca Cuttica, Roberto Nobile, Luis Molteni, Vinicio Capossela
PRODUCTORA Coproducción Italia-Rusia; Centro Sperimentale di Cinematografia / Rai Cinema / United Film Company (UFC)
GÉNERO Comedia | Comedia romántica
SINOPSIS Es el invierno de 1999. Un barco atraviesa los canales de Venecia. Camilla, de 18 años, acaba de llegar a la ciudad para estudiar literatura rusa. Silvestro tiene la misma edad que Camilla, y también acaba de llegar a Venecia. (FILMAFFINITY)
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Subtítulos (Italiano)
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Quando l'inverno cerca di fare rima con le anime gemelle
A Camilla e a Silvestro ci vogliono dieci anni per capire che sono anime gemelle. Dieci incontri occasionali e fugaci sempre in inverno, il più delle volte in una Venezia marginale, nebbiosa e piovosa, qualche volta in una Mosca coloratissima dove Camilla si è trasferita per perfezionare i suoi studi di slavistica e dove ha trovato il tempo di intrecciare una relazione con un russo.
A priori una trovata. Che difatti ha fatto entrare subito il soggetto tra i finalisti del Premio Solinas. L'ha portato poi sullo schermo Valerio Mieli esordendo nel lungometraggio ma già con vari corti al suo attivo dopo studi di cinema a Roma e a New York e una laurea in filosofia.
Due personaggi ben disegnati al centro. Camilla, in arrivo dalla campagna, all'inizio un po' timida e impacciata, Silvestro, più intraprendente ma, come lei diciottenne. frenato dall'inesperienza anche se gliela riscaldano presto quei sentimenti che comincia a provare per l'altra, ancora incerto, sulle prime, se definirli amore.
I capitoli si susseguono. In primo piano il lento, progressivo dipanarsi degli atteggiamenti di entrambi nei reciproci confronti. Fra attrazioni, ripicche, equivoci, fraintendimenti e a un certo momento anche distacchi. Attorno oltre a figure minori di amici e conoscenti, mai però secondari e, quelle cornici naturali che danno il titolo al racconto: degli inverni che suggeriscono via via scorci veneziani sempre diversi, del tutto insoliti comunque, e che finiscono per proporsi come un vero e proprio personaggio, non meno importante del duetto al centro. Il grigio, la pioggia, l'acqua alta, solo di sfuggita piazza San Marco, perché il resto spazia soprattutto fra calli periferiche e canali fin qui ignorati dal cinema.
La cifra è l'amore. Cova, incombe, via via si propone finendo, ma solo da ultimo, per farsi accettare. Senza nessun sentimentalismo, però (intenzionalmente tutti quegli sfondi veneziani si sottraggono a climi romantici). Mentre, analizzate da vicino, si evolvono sempre in modo sommesso le psicologie dei due. Con accenti sospesi, delicati, trattenuti. Rifuggendo da ogni possibile effetto. Le ricreano, e le manifestano, due interpreti che meritano l'applauso, Isabella Ragonese e Michele Riondino. Il cinema italiano che vince. Con i giovani.
Gian Luigi Rondi
da Il Tempo, 13 dicembre 2009
A Camilla e a Silvestro ci vogliono dieci anni per capire che sono anime gemelle. Dieci incontri occasionali e fugaci sempre in inverno, il più delle volte in una Venezia marginale, nebbiosa e piovosa, qualche volta in una Mosca coloratissima dove Camilla si è trasferita per perfezionare i suoi studi di slavistica e dove ha trovato il tempo di intrecciare una relazione con un russo.
A priori una trovata. Che difatti ha fatto entrare subito il soggetto tra i finalisti del Premio Solinas. L'ha portato poi sullo schermo Valerio Mieli esordendo nel lungometraggio ma già con vari corti al suo attivo dopo studi di cinema a Roma e a New York e una laurea in filosofia.
Due personaggi ben disegnati al centro. Camilla, in arrivo dalla campagna, all'inizio un po' timida e impacciata, Silvestro, più intraprendente ma, come lei diciottenne. frenato dall'inesperienza anche se gliela riscaldano presto quei sentimenti che comincia a provare per l'altra, ancora incerto, sulle prime, se definirli amore.
I capitoli si susseguono. In primo piano il lento, progressivo dipanarsi degli atteggiamenti di entrambi nei reciproci confronti. Fra attrazioni, ripicche, equivoci, fraintendimenti e a un certo momento anche distacchi. Attorno oltre a figure minori di amici e conoscenti, mai però secondari e, quelle cornici naturali che danno il titolo al racconto: degli inverni che suggeriscono via via scorci veneziani sempre diversi, del tutto insoliti comunque, e che finiscono per proporsi come un vero e proprio personaggio, non meno importante del duetto al centro. Il grigio, la pioggia, l'acqua alta, solo di sfuggita piazza San Marco, perché il resto spazia soprattutto fra calli periferiche e canali fin qui ignorati dal cinema.
La cifra è l'amore. Cova, incombe, via via si propone finendo, ma solo da ultimo, per farsi accettare. Senza nessun sentimentalismo, però (intenzionalmente tutti quegli sfondi veneziani si sottraggono a climi romantici). Mentre, analizzate da vicino, si evolvono sempre in modo sommesso le psicologie dei due. Con accenti sospesi, delicati, trattenuti. Rifuggendo da ogni possibile effetto. Le ricreano, e le manifestano, due interpreti che meritano l'applauso, Isabella Ragonese e Michele Riondino. Il cinema italiano che vince. Con i giovani.
Gian Luigi Rondi
da Il Tempo, 13 dicembre 2009
Hola ¿puedes subir esta también? Gracias
ResponderEliminarCambiados los enlaces.
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