TÍTULO La bocca del lupo
AÑO 2009
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 76 min.
DIRECTOR Pietro Marcello
GUIÓN Pietro Marcello
MÚSICA Era
FOTOGRAFÍA Pietro Marcello
REPARTO Vincenzo Motta, Mary Monaco
PRODUCTORA Indigo Film / L'Avventura Film B.V. / Rai Cinema / Babe Film
GÉNERO Drama. Romance | Biográfico
SINOPSIS Enzo, emigrante siciliano, vuelve a Génova tras haber pasado catorce años en la cárcel y haberse enamorado de Mary, un travesti que acabó en prisión por un asunto de drogas y que le ha estado esperando pacientemente todo este tiempo. Enzo está ahora libre y puede por fin cumplir su sueño de vivir una vida tranquila en una casa de campo junto a su pareja. (FILMAFFINITY)
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Subtítulos (Español)
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L'amore dietro le sbarre
Un esperimento curioso, ma andato incontro a vari consensi. Due persone vere, nomi e cognomi autentici, pronte a esibire, anche nei titoli di testa, la loro identità. Sono Vincenzo, siciliano, che è stato in prigione per molti anni, e Mary, una ex prostituta, anche transessuale, che, dopo averlo conosciuto e amato in prigione, uscita molto prima, lo ha atteso tutto il tempo in una casupola nei bassifondi di Genova, fedele quasi con devozione al suo ricordo. I Padri Gesuiti della Fondazione San Marcellino, che dal dopoguerra seguono e assistono gli emarginati di cui pullula il sottobosco genovese, hanno affidato a un regista esordiente, Pietro Marcello, autore fino ad oggi di un documentario, di avvicinare i due e di farli raccontare se stessi di fronte a una macchina da presa che si muove con discrezione davanti a loro e poi anche attorno a loro non solo nel presente, nei quartieri più miseri della città, ma anche, grazie a filmini amatoriali conservati nelle cineteche, nel passato di quella stessa gente: per evocare un clima, ricostruire degli ambienti. Al centro però ci sono soprattutto i due protagonisti, ora presentati da una voce narrante - asciutta, mai letteraria - ora ascoltati mentre ci dicono di sé, del loro passato, dei loro sentimenti reciproci, delle loro piccole aspirazioni per un futuro in cui si vedono finalmente riuniti in una casetta in collina da cui, però, sia possibile vedere il mare... Il risultato, da definirsi in equilibrio fra il documentario e un certo tipo di cinema verità, ha valori cinematografici così saldi che, di recente, hanno fatto vincere al film il Primo Premio al Festival di Torino (la prima volta, in ventisette anni, per un film italiano), aprendogli la strada anche a manifestazioni di prestigio a Parigi, come quella al Centre Pompidou dedicata al «cinema Du réel». L'esperimento, così, anche se insolito, può dirsi riuscito e nonostante faticherà un po' a trovare adeguate risposte in platea, resterà una tappa felice nell'ambito del cinema italiano di ricerca.
Gian Luigi Rondi
da Il Tempo, 20 febbraio 2010
Hola de nuevo,
ResponderEliminarTambién te debo pedir si puedes resubir este filme. Disculpa por las molestias, es por motivos académicos.
Gracias y abrazos
Cambiados los enlaces.
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