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sábado, 19 de junio de 2021

La fornarina - Enrico Guazzoni (1944)

TÍTULO ORIGINAL
La fornarina
AÑO
1942
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Italiano (Separados)
DURACIÓN
96 min
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Enrico Guazzoni
ASISTENTE DE DIRECCIÓN
Augusto Poggioli
GUIÓN
Tomaso Smith, Giorgio Pastina, Tullo Gramantieri, Alberto Casella (Sem Benelli de la novela de Tullo Gramantieri "Visione").
FOTOGRAFÍA
Giuseppe La Torre
MÚSICA
Giuseppe Savagnone, Ezio Carabella
ESCENOGRAFÍA
Virgilio Marchi
REPARTO
Lída Baarová, Ciro Berardi, Pio Campa, Antonio Corevi, Giorgio Costantini, Pia De Doses, Cesare Fantoni, Rinaldo Geleng, Aristide Garbini, Walter Lazzaro, Nino Marchesini, Giovanni Onorato, Margherita Nicosia Bossi, Amina Pirani Maggi, Cesare Polesello, Luigi Pavese, Emilio Petacci, Amalia Pellegrini, Amilcare Pettinelli, Ugo Sasso, Vinicio Sofia, Umberto Spadaro, Anneliese Uhlig, Andrea Volo, Ernesto Zanon
PRODUCCIÓN
EIA MEDITERRANEA
GÉNERO
Histórico

Sinópsis
Roma rinascimentale: il giovane pittore Raffaello Sanzio conosce Margherita, una fanciulla del popolo, ne fa la sua modella per il quadro “La fornarina”, ne diviene l’amante e conviverà con lei. La ragazza gli ispirerà anche alcune Madonne, ma tale relazione suscita le gelosie di una bellissima aristocratica che ordina di nascosto il rapimento della fanciulla. Raffaello cade in stato di prostrazione e fa di tutto per rintracciare Margherita; ma quando la ritrova è ormai troppo tardi perché, minato nel fisico e nel morale, subisce un collasso che lo porta alla morte, proprio il giorno della processione del Venerdì Santo.
 
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Crítica
" [...] il film strutturalmente si riallaccia ai vecchi romanzi d'appendice, bolsi di complicazioni episodiche, ampollosità dialettale, vieti artifizi [...] esteticamente, pur se talune sequenze risultano fastidiose per le scenografie piuttosto coreografiche [...] artisticamente, anche se esiste qualche intenzione culturale nella presentazione dei capolavori dell'Urbinate, troppo sfacciatamente tenta suscitare la morbosa curiosità del pubblico [...] presentando la protagonista in primo piano inverecondo [...]". (M. Meneghini, "L'Osservatore Romano", del 18/10/1944).

INTERPRETI E PERSONAGGI
Lída Baarová: Margherita, detta “La Fornarina”
Walter Lazzaro: Raffaello Sanzio
Anneliese Uhlig: Eleonora d’Este
Loredana Padoan: Maria Dovizi da Bibbiena
Luigi Pavese: Sebastiano del Piombo
Amilcare Pettinelli: Agostino Chigi
Ugo Sasso: Marzio Taddei
Giorgio Costantini: Giulio Romano
Vinicio Sofia: Baviera
Cesare Fantoni: cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena
Pio Campa: Papa Giulio II
Nino Marchesini: governatore di Roma
Amina Pirani Maggi: mamma Rosa
Rinaldo Geleng: giullare
Ernesto Zanon: Bramante
Cesare Polesello: mastro Timoteo
Pia De Doses: Salvestra
Margherita Bossi Nicosia: ostessa
Andrea Volo: Duccio
Giovanni Onorato: Quirino

https://www.gallerialazzaro.it/la-fornarina-il-film/


Trama
Roma rinascimentale: il giovane pittore Raffaello Sanzio conosce Margherita, una fanciulla del popolo, ne fa la sua modella per il quadro "La fornarina", ne diviene l'amante e conviverà con lei. La ragazza gli ispirerà anche alcune Madonne, ma tale relazione suscita le gelosie di una bellissima aristocratica che ordina di nascosto il rapimento della fanciulla. Raffaello cade in stato di prostrazione e fa di tutto per rintracciare Margherita; ma quando la ritrova è ormai troppo tardi perché, minato nel fisico e nel morale, subisce un collasso che lo porta alla morte, proprio il giorno della processione del Venerdì Santo.

Produzione
Il film venne girato nel 1943 negli stabilimenti di Cinecittà, con Carlo Borsari in qualità di direttore di produzione.
Lída Baarová appare con il seno nudo in una scena del film, mentre Anneliese Uhlig appare nuda, ma di schiena, in un'altra scena del film. Oltre a Raffaello Sanzio e al Papa Giulio II, nella pellicola non sono pochi i personaggi realmente esistiti. D'altra parte il regista Enrico Guazzoni, anche pittore, così come il protagonista della storia che interpreta Raffaello, Walter Lazzaro, è stato, come scrive Georges Sadoul, «il principale creatore delle grandi messinscene all'italiana. (...) influenzò con i suoi film in costume (...) Griffith, Lubitsch, Hollywood e certe coproduzioni italiane dopo il 1945»[1]. Il film è altresì molto documentato e gli aneddoti sono calzanti, basta pensare al personaggio di mastro Timoteo, ovvero Timoteo Viti, messo in scena nel suo periodo romano, prima maestro e poi collaboratore dello stesso Raffaello fino alla sua prematura morte avvenuta nel 1520.

Critica
Pietro Bianchi parla di una Baarova oramai stanca e invecchiata e del suo passato legame con Joseph Goebbels: «L'interprete della Fornarina è la celebre attrice boema Lida Baarova. Dispiace parlar male di lei, legata nel nostro ricordo a un piacere cinematografico non straordinario ma vivido e vivace, il film Barcarola» di Gerhard Lamprecht del 1935.[2].

Distribuzione
Ottenne il visto censura n. 31.987 del 21 giugno 1943, ma ebbe una distribuzione irregolare. A Roma venne presentato nell'ottobre del 1944, mentre a Torino ed a Milano arrivò nelle sale solo nel dicembre 1945.

Note
1^ Georges Sadoul, Il cinema. Vol. 1° - I I cineasti, Sansoni Enciclopedie pratiche, Firenze 1967 e 1981. Titolo originale Dictionnaire des Cinéastes (c) by Éditions du Seuil, Paris
2^ Pietro Bianchi, La Fornarina, Oggi, 5.2.1946, sta in Pietro Bianchi, L'occhio di vetro. Il cinema degli anni 1945 - 1950, Prefazione di Oreste Del Buono, Edizioni Il Formichiere, Milano 1979
https://it.wikipedia.org/wiki/La_fornarina_(film)

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La Fornarina (settembre 1944; 100 min.) è invece l’ultimo lavoro di Enrico Guazzoni: ispirato a un romanzo di Tullo Gramantieri il film, girato con ampi mezzi, rievoca la Roma di papa Giulio II e Leone X (nel periodo 1508-20) e le vicende amorose di Raffaello, conteso da tre donne: la popolana Margherita Luti (una sua modella) detta la Fornarina (Lida Baarova) poiché figlia di un fornaio di Trastevere e due nobildonne ovvero un’amante del passato e la fidanzata ufficiale. La prima delle due, la potente e gelosa duchessa Eleonora d’Este (Anneliese Uhlig), fa rapire la Fornarina da un assassino di cui facilita la fuga dal carcere; la donna, amata caldamente dal pittore, riesce però a sfuggire alla morte e rientra a Roma dove si ricongiunge a Raffaello. Poco dopo questi, a soli trentasette anni, muore (1520). La pellicola, tra le prime a comparire nella Roma degli alleati, è stato girata in precedenza.
Sebbene la trama sia alquanto ovvia, nonché di pura fantasia quanto alla vicenda del sequestro, essa trova un valido contrappeso sia nell’ottimo senso figurativo di Guazzoni che ritrae dei veri e propri “affreschi viventi” la cui compostezza si ispira alla pittura rinascimentale e manierista, sia nel buon ritmo e nell’efficace recitazione delle due attrici “rivali”. Seguendo la moda instaurata dalla Cena delle beffe, Guazzoni inserisce un paio di nudi (uno di schiena, forse il primo nella cinematografia italiana sonora) volti a rendere lo spettacolo più “stupefacente”: anche attraverso queste pellicole “scandalose” il regime cerca di distrarre l’opinione pubblica dalle molteplici sciagure generate dallo stato di guerra.
Come Dagli Appennini alle Ande e I pagliacci, il film di Guazzoni rende omaggio a un capitolo importante della storia dell’arte italiana, mostrando numerose tele del maestro di Perugia e rievocando con accettabile approssimazione il lavoro della sua bottega.
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http://www.giusepperausa.it/body_dagli_appennini_alle_ande__i_p.html

Trama-Plot

A Roma, Raffaello Sanzio diventa l’amante della bellissima popolana che per lui posa nuda:  la fornarina. Una dama del gran modo, resa furiosa dalla gelosia, la fa rapire; Raffaello  la cerca, disperato sinchè riesce a ritrovarla; ma la felicità sarà di breve durata perché il pittore, già minato dal male,  morirà dopo pochissimo tempo.

1. Note-Notes: realizzato a Cinecittà

2. Note-Notes: In un primo momento, viene indicato, come regista, l’autore della sceneggiatura, Tullo Gramantieri.

3. Note-Notes: Ricordiamo che questo film è il primo ad uscire sugli schermi dei cinema romani nell’ottobre del 1944, dopo l’avvenuta liberazione della città  da parte delle Forze Alleate ( 4 giugno 19449.

4. Note-Notes: Annaliese Uhlig, attrice tedesca ( 1918 /?) è presente in Italia  su set di 5 film: Don Cesare di Bazan ( 1943, regia di Riccardo Freda) – Tempesta sul golfo ( 1943, regia di Gennaro Righelli) – La primadonna ( 1943, regia di Ivo Perilli)  – La fornarina ( 1944, regia di Enrico Guazzoni)

5. Note-Notes: La storia d’amore fra il grande pittore Raffaello Sanzio e la bella Fornarina, ha ispirato più di un film. Ricordiamo a titolo di esempio: Raffaello e la Fornarina ( 1907, regia di Edoardo Bencivenga) ) Raffaello Sanzio e la Fornarina ( 1909 regia di Edoardo Bencivenga),Raffello e la Fornarina ( 1911 regia sconosciuta, spagnolo), La bella Fornarina ( 1914, regia sconosciuta).

6. Note-Notes: dalla critica del tempo: “ Guazzoni, vecchio lupo della cinematografia in costume ha diretto con teatrale e barocca andatura (…)Film decente, elementare; risponde ai fini semplici e fasulli che si è proposta la sceneggiatura.” ( Fabrizio Sarazani, in Il Tempo, 8 ottobre 1944).
http://cortoin.screenweek.it/archivio/cronologico/2011/04/la-fornarina_1944.php

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