TITULO ORIGINAL Puccini e la Fanciulla
AÑO 2008
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 84 min.
DIRECCION Paolo Benvenuti e Paola Baroni
ARGUMENTO Y GUION Paolo Benvenuti e Paola Baroni
GENERO Biografía / Drama
PRODUCCION Arsenali Medicei, Intolerance; in collaborazione con Intolerance, Associazione Culturale "La Fanciulla del Lago"
REPARTO Riccardo Joshua Moretti (Giacomo Puccini), Tania Squillario (La Servetta Doria Manfredi), Giovanna Daddi (Elvira, la Moglie di Puccini), Debora Mattiello (Fosca, la Figlia di Elvira), Federica Chezzi (Giulia, la Cugina di Doria)
MUSICA Paola Baroni (Progetto Musicale)
MONTAJE César Augusto Meneghetti
VESTUARIO Simonetta Leoncini
ESCENOGRAFIA Paolo Benvenuti, Aldo Buti
FOTOGRAFIA Giovanni Battista Marras
SONIDO Mirco Mencacci, Alberto Amato
PRODUCTOR Paolo Benvenuti, Gianpaolo Smiraglia
SINOPSIS Nel 1908 Giacomo Puccini sta componendo una nuova opera, tratta dal dramma di David Belasco "The Girl of the Golden West", nella sua villa di Torre del Lago. Proprio dinanzi all’abitazione del musicista emerge dall’acqua, sospeso su palafitte, lo “Chalet da Emilio”: un rustico ritrovo di legno e falasco, frequentato da pescatori e cacciatori di frodo. Dietro il banco, a dispensare vino e sorrisi, c’è Giulia, la bella figliola di Emilio Manfredi. Da qualche tempo il Maestro ha preso a frequentare assiduamente il locale: beve un bicchiere, gioca a scopone, fuma una sigaretta, poi torna come rigenerato alla sua musica. Giulia è la cugina di Doria Manfredi, la giovane cameriera di casa Puccini. Un giorno di fine estate, quando i padroni sono assenti, Doria sorprende Fosca, la figliastra del musicista, a letto con il suo amante, il giovane librettista di Puccini, Guelfo Civinini... (continua). Da quel momento Fosca, preoccupata che la cameriera riveli quanto ha visto, non cessa di controllare i movimenti di Doria. Questa costante attenzione permette a Fosca di cogliere, non vista, inequivocabili cenni d’intesa tra la cameriera e il patrigno. Informata sua madre Elvira della tresca, Fosca le suggerisce di spiare il comportamento dei due. Colto un cenno tra Giacomo e Doria, un dopocena Elvira segue di soppiatto il marito fuori dalla villa. L’uomo, giunto in un luogo appartato, s’incontra con una giovane; dopo un lungo bacio, i due si stendono nell’erba. Certa d’aver sorpreso il marito con la cameriera, Elvira, nel buio, fa per scagliarsi sugli amanti ma questi riescono a dileguarsi. Pur non avendo visto la giovane in volto, Elvira non ha dubbi sulla sua identità e l’indomani caccia Doria da casa. Mentre Puccini è totalmente preso dalla composizione della sua Opera e usa ogni sotterfugio per coltivare in segreto la relazione con Giulia (il modello incarnato della sua Minnie), Elvira, istigata da Fosca, coglie ogni occasione per distruggere invece la reputazione di Doria, spingendo la sua persecuzione fino alle estreme conseguenze. La povera Doria, rea d’aver svolto come “umile ancella” soltanto il ruolo di messaggera d’amore fra il maestro e la cugina, schiacciata dalle accuse infamanti di Elvira, troverà nel suicidio la sua unica possibilità di riscatto. (Cinemaitaliano)
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Benvenuti ricostruisce il dramma della "fanciulla" che ispirò l'incanto della creazione pucciniana Marzia Gandolfi
Torre del Lago, 1909. Doria Manfredi è una giovane donna impiegata come cameriera presso la villa di Giacomo Puccini. Benvoluta dal Maestro e dalla moglie Elvira, Doria divide la sua vita tra la Villa e la sua umile dimora, sospesa sul lago di Massaciuccoli. Impegnata a rinfrescare le stanze, Doria scopre la liaison tra Fosca e Guelfo Civinini, il giovane librettista di Puccini. La figliastra di Puccini, preoccupata per la sua reputazione, è decisa a rendere inoffensiva Doria. Colto un ammiccamento di intesa tra la fanciulla e Puccini, Fosca provoca la madre rivelandole i suoi sospetti. Convinta di aver visto il proprio marito corteggiare Doria sulle rive del lago, Elvira la allontana dalla Villa, umiliandola pubblicamente. Segregata nella propria camera, calunniata e screditata, morirà di inedia (e chinino) come l'eroine dei melodrammi pucciniani.
Trascurato dalla grande distribuzione nazionale, il cinema di Paolo Benvenuti compie ancora una volta il miracolo di ridare vita a personaggi "perduti" ed esistenti nelle carte antiche (Gostanza da Libbiano) o dentro un carteggio conservato in una valigia e lontano un secolo (Puccini e la fanciulla). Passando da un soggetto "debole" all'altro, in un percorso attraverso il tempo storico (il traditore del Bacio di Giuda, i ladri ebrei del Confortorio, il brigante maremmano di Tiburzi, la levatrice "eretica" di Libbiano e il bandito Giuliano di Segreti di Stato), Benvenuti approda sulle rive del lago di Massaciuccoli.
Tra le canne, le palafitte e gli "chalet" sospesi sull'acqua dolce, dipinti direttamente sul posto dai macchiaioli toscani, il regista scopre e porta alla luce la breve vita di Doria Manfredi e quella di Giulia, cugina della "fanciulla" e dispensatrice gioiosa di vino e amore. Vite che "lambirano" la vita di Puccini e che ispirarono la sua produzione melodrammatica. Mentre Doria, spinta da accuse infamanti, cercava la morte, Puccini componeva la "Fanciulla del West", dramma d'amore e di redenzione morale sullo sfondo del Golden West. Minnie, la fanciulla che accenderà la rivalità tra lo sceriffo Rance e lo straniero Johnson nell'opera lirica in tre atti, incarna tutte le donne sfiorate, incontrate, vagheggiate e amate da Puccini. Per questa ragione Minnie è insieme amica, sorella, madre e oggetto d'amore per i minatori avventori del saloon "Polka".
Cogliendo appieno il credo irrinunciabile del Maestro (la grande passione e l'impossibilità di fuggirla), Benvenuti ricostruisce l'ambiente storico in cui si consumò il dramma di Doria attraverso inquadrature di smagliante bellezza. Lavorando sulla sottrazione e sullo smantellamento di tutti gli orpelli attoriali, il regista raggiunge la figura (Doria) nascosta dentro la massa informe dei documenti indagati. Ritrova in questo modo l'essenza del cinema: quella di un'ombra che si muove su una parete bianca. Sul volto amabile e garbato di Riccardo Joshua Moretti, Benvenuti riconosce e rintraccia la storia dell'individuo e la storia della società novecentesca. Perché è nella Storia e nel passato che il regista toscano cerca il presente e trova l'attualità dell'inattuale.
http://www.mymovies.it/film/2008/puccinielafanciulla/
Trascurato dalla grande distribuzione nazionale, il cinema di Paolo Benvenuti compie ancora una volta il miracolo di ridare vita a personaggi "perduti" ed esistenti nelle carte antiche (Gostanza da Libbiano) o dentro un carteggio conservato in una valigia e lontano un secolo (Puccini e la fanciulla). Passando da un soggetto "debole" all'altro, in un percorso attraverso il tempo storico (il traditore del Bacio di Giuda, i ladri ebrei del Confortorio, il brigante maremmano di Tiburzi, la levatrice "eretica" di Libbiano e il bandito Giuliano di Segreti di Stato), Benvenuti approda sulle rive del lago di Massaciuccoli.
Tra le canne, le palafitte e gli "chalet" sospesi sull'acqua dolce, dipinti direttamente sul posto dai macchiaioli toscani, il regista scopre e porta alla luce la breve vita di Doria Manfredi e quella di Giulia, cugina della "fanciulla" e dispensatrice gioiosa di vino e amore. Vite che "lambirano" la vita di Puccini e che ispirarono la sua produzione melodrammatica. Mentre Doria, spinta da accuse infamanti, cercava la morte, Puccini componeva la "Fanciulla del West", dramma d'amore e di redenzione morale sullo sfondo del Golden West. Minnie, la fanciulla che accenderà la rivalità tra lo sceriffo Rance e lo straniero Johnson nell'opera lirica in tre atti, incarna tutte le donne sfiorate, incontrate, vagheggiate e amate da Puccini. Per questa ragione Minnie è insieme amica, sorella, madre e oggetto d'amore per i minatori avventori del saloon "Polka".
Cogliendo appieno il credo irrinunciabile del Maestro (la grande passione e l'impossibilità di fuggirla), Benvenuti ricostruisce l'ambiente storico in cui si consumò il dramma di Doria attraverso inquadrature di smagliante bellezza. Lavorando sulla sottrazione e sullo smantellamento di tutti gli orpelli attoriali, il regista raggiunge la figura (Doria) nascosta dentro la massa informe dei documenti indagati. Ritrova in questo modo l'essenza del cinema: quella di un'ombra che si muove su una parete bianca. Sul volto amabile e garbato di Riccardo Joshua Moretti, Benvenuti riconosce e rintraccia la storia dell'individuo e la storia della società novecentesca. Perché è nella Storia e nel passato che il regista toscano cerca il presente e trova l'attualità dell'inattuale.
http://www.mymovies.it/film/2008/puccinielafanciulla/
Giacomo Puccini (1858-1924) e' considerato uno dei piu' grandi maestri della musica di tutti i tempi. Attraverso le sue composizioni, egli ha saputo comunicare la complessita' dei fermenti artistici e culturali che hanno segnato il passaggio dal XIX al XX secolo. Ed e' in un angolo toscano di straordinaria bellezza naturale, un lembo di terra tra le acque lacustri e quelle marine, Torre del Lago, che il cinema ha potuto ricostruire l'incanto e il mistero della creazione musicale pucciniana, con l'intento di fare luce su uno degli episodi piu' oscuri della biografia del Maestro: il dramma di Doria Manfredi, la sua giovane cameriera morta suicida nel gennaio del 1909.
Il film ha una sua particolarita': non vi sono dialoghi. Le uniche voci del film leggono, fuori campo, lettere che i personaggi della vicenda si scrivono durante l'evolversi del dramma. La scelta del "muto" nella costruzione drammaturgica del racconto, nasce da motivi di carattere etico ed estetico.
Ci e' sembrato che la scelta del "muto" fosse l'unico procedimento espressivo per raggiungere quel "cinema puro", in grado di esprimere concetti ed emozioni attraverso il solo fluire di immagini e suoni. Un film costruito sul dialogo continuo e aperto tra il divenire dell'espressione cinematografica e quella musicale, fino al fondersi dei due linguaggi.
Paola Baroni e Paolo Benvenuti
Il film ha una sua particolarita': non vi sono dialoghi. Le uniche voci del film leggono, fuori campo, lettere che i personaggi della vicenda si scrivono durante l'evolversi del dramma. La scelta del "muto" nella costruzione drammaturgica del racconto, nasce da motivi di carattere etico ed estetico.
Ci e' sembrato che la scelta del "muto" fosse l'unico procedimento espressivo per raggiungere quel "cinema puro", in grado di esprimere concetti ed emozioni attraverso il solo fluire di immagini e suoni. Un film costruito sul dialogo continuo e aperto tra il divenire dell'espressione cinematografica e quella musicale, fino al fondersi dei due linguaggi.
Paola Baroni e Paolo Benvenuti
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Nel 1908 Giacomo Puccini sta componendo una nuova opera, tratta dal dramma di David Belasco The Girl of the Golden West, nella sua villa di Torre del Lago.
Proprio dinanzi all'abitazione del musicista emerge dall'acqua, sospeso su palafitte, lo "Chalet da Emilio": un rustico ritrovo di legno e falasco, frequentato da pescatori e cacciatori di frodo. Dietro il banco, a dispensare vino e sorrisi, c'e' Giulia, la bella figliola di Emilio Manfredi. Da qualche tempo il Maestro ha preso a frequentare assiduamente il locale: beve un bicchiere, gioca a scopone, fuma una sigaretta, poi torna come rigenerato alla sua musica. Giulia e'la cugina di Doria Manfredi, la giovane cameriera di casa Puccini.
Un giorno di fine estate, quando i padroni sono assenti, Doria sorprende Fosca, la figliastra del musicista, a letto con il suo amante, il giovane librettista di Puccini, Guelfo Civinini.
Da quel momento Fosca, preoccupata che la cameriera riveli quanto ha visto, non cessa di controllare i movimenti di Doria. Questa costante attenzione permette a Fosca di cogliere, non vista, inequivocabili cenni d'intesa tra la cameriera e il patrigno.
Informata sua madre Elvira della tresca, Fosca le suggerisce di spiare il comportamento dei due. Colto un cenno tra Giacomo e Doria, un dopocena Elvira segue di soppiatto il marito fuori dalla villa. L'uomo, giunto in un luogo appartato, s'incontra con una giovane; dopo un lungo bacio, i due si stendono nell'erba. Certa d'aver sorpreso il marito con la cameriera, Elvira, nel buio, fa per scagliarsi sugli amanti ma questi riescono a dileguarsi. Pur non avendo visto la giovane in volto, Elvira non ha dubbi sulla sua identita' e l'indomani caccia Doria da casa.
Mentre Puccini e' totalmente preso dalla composizione della sua Opera e usa ogni sotterfugio per coltivare in segreto la relazione con Giulia (il modello incarnato della sua Minnie), Elvira, istigata da Fosca, coglie ogni occasione per distruggere invece la reputazione di Doria, spingendo la sua persecuzione fino alle estreme conseguenze.
La povera Doria, rea d'aver svolto come "umile ancella" soltanto il ruolo di messaggera d'amore fra il maestro e la cugina, schiacciata dalle accuse infamanti di Elvira, trovera' nel suicidio la sua unica possibilita' di riscatto.
http://www.puccinielafanciulla.com/
Proprio dinanzi all'abitazione del musicista emerge dall'acqua, sospeso su palafitte, lo "Chalet da Emilio": un rustico ritrovo di legno e falasco, frequentato da pescatori e cacciatori di frodo. Dietro il banco, a dispensare vino e sorrisi, c'e' Giulia, la bella figliola di Emilio Manfredi. Da qualche tempo il Maestro ha preso a frequentare assiduamente il locale: beve un bicchiere, gioca a scopone, fuma una sigaretta, poi torna come rigenerato alla sua musica. Giulia e'la cugina di Doria Manfredi, la giovane cameriera di casa Puccini.
Un giorno di fine estate, quando i padroni sono assenti, Doria sorprende Fosca, la figliastra del musicista, a letto con il suo amante, il giovane librettista di Puccini, Guelfo Civinini.
Da quel momento Fosca, preoccupata che la cameriera riveli quanto ha visto, non cessa di controllare i movimenti di Doria. Questa costante attenzione permette a Fosca di cogliere, non vista, inequivocabili cenni d'intesa tra la cameriera e il patrigno.
Informata sua madre Elvira della tresca, Fosca le suggerisce di spiare il comportamento dei due. Colto un cenno tra Giacomo e Doria, un dopocena Elvira segue di soppiatto il marito fuori dalla villa. L'uomo, giunto in un luogo appartato, s'incontra con una giovane; dopo un lungo bacio, i due si stendono nell'erba. Certa d'aver sorpreso il marito con la cameriera, Elvira, nel buio, fa per scagliarsi sugli amanti ma questi riescono a dileguarsi. Pur non avendo visto la giovane in volto, Elvira non ha dubbi sulla sua identita' e l'indomani caccia Doria da casa.
Mentre Puccini e' totalmente preso dalla composizione della sua Opera e usa ogni sotterfugio per coltivare in segreto la relazione con Giulia (il modello incarnato della sua Minnie), Elvira, istigata da Fosca, coglie ogni occasione per distruggere invece la reputazione di Doria, spingendo la sua persecuzione fino alle estreme conseguenze.
La povera Doria, rea d'aver svolto come "umile ancella" soltanto il ruolo di messaggera d'amore fra il maestro e la cugina, schiacciata dalle accuse infamanti di Elvira, trovera' nel suicidio la sua unica possibilita' di riscatto.
http://www.puccinielafanciulla.com/
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