TITULO ORIGINAL
La ragazza di Trieste
AÑO
1982
IDIOMA
Italiano
SUBTITULOS
Español (Separados)
DURACION
104 min.
DIRECCION
Pasquale Festa Campanile
ARGUMENTO
Novela de Pasquale Festa Campanile
GUION
Ottavio Jemma
REPARTO
Ornella Muti, Ben Gazzara, Jean-Claude Brialy, Mimsy Farmer, Andréa Ferréol, William Berger, Consuelo Ferrara, Romano Puppo, Bianca Maria Toso, Diego Roberto Pesaola, Patrizia La Fonte, Liliana Dell'Acqua
FOTOGRAFIA
Alfio Contini
MONTAJE
Amedeo Salfa
MUSICA
Riz Ortolani
PRODUCCION
ACHILLE MANZOTTI PER FASO FILM
GENERO
Drama
Dino Romani es un dibujante de comics italo-americano, que al comtemplar como salvan de ahogarse a una bella joven llamada Nicole, queda profundamente enamorado de ella. Pronto descubrirá que tras esta muchacha salvaje, que aparece y desaparece cuando quiere, que miente continuamente y que no duda en exhibirse ante propios y extraños se encuentra una persona sometida a un intenso y doloroso tratamiento psiquiátrico. (FILMAFFINITY)
"I risultati sono discreti. Benché il romanzo sia preferibile, perché distende con più agio la materia e motiva meglio i caratteri e le situazioni, il film ha un accettabile decoro spettacolare."
('Segnalazioni cinematografiche', vol. 94, 1983) fonte "RdC - Cinematografo.it"
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=13300&film=La-ragazza-di-Trieste
puntualmente si rivelano bugie. Alla fine, per caso, Dino scopre la verità: Nicole è ricoverata in un ospedale psichiatrico, dal quale può uscire con discreta libertà in quanto così prevede la terapia. Superando l'istinto di fuggire da lei, Dino decide di aiutarla a guarire, sperando che il suo amore possa bastare. Ma le incomprensioni della convivenza e le ricadute della malattia di Nicole portano i due protagonisti al tragico finale, nel quale Nicole, sulla stessa spiaggia dove aveva conosciuto Dino, e sotto i suoi occhi, si incammina verso il mare per trovarvi la morte.
impegnate, dei militanti. O meglio, vogliamo trasformare, cambiare il mondo
attraverso il nostro specifico, attraverso la miseria dei nostri pazienti che sono parte
della miseria dei mondo. Quando diciamo no al manicomio, noi diciamo no alla
miseria del mondo e ci uniamo a tutte le persone che nel mondo lottano per una
situazione di emancipazione". (Franco Basaglia)
http://www.apav.it/mat/tempolibero/cinemaematematica/diversitahandicap/laragazzaditrieste.pdf
Non si vogliono fare paragoni impropri, però non è fuori luogo accostare questa immagine-idea di Dino all’immagine-ricordo dello psicologo Kelvin di Solaris: entrambe sono un prodotto della mente; se nel caso di Hari era il flusso del passato a prendere, in modo inquietante, corpo, attualizzandosi, Nicole, di contro, è il risultato di alcune fantasie così intense da non poter più essere contenute nel limitato spazio di una striscia fumettistica. Sono, dunque, l’una e l’altra, ‘eccedenze’ che insistono, malgrado la volontà di chi le ha prodotte, e solo alla fine di un tortuoso percorso accettano la possibilità di svanire così come erano venute alla luce.
Nicole è innocente e seducente al tempo stesso. Come Hari, tenta in continuazione il suicidio, paradossalmente per dimostrare a se stessa di essere reale, richiamando, in tal modo, l’attenzione di un mondo distratto, ferocemente indifferente. D’altronde il morire costituisce la prova più significativa della propria esistenza, per natura funestata da una finitezza che sinistramente incombe e di cui, in un certo senso, è possibile fare un’anticipate e iperbolica esperienza.
Nicole si innamora di Dino a prima vista, e lui non può resistere all’immediatezza di lei, al suo essere priva di sovrastrutture. Dopo una notte di amore si sveglia e vede il suo miracoloso corpo sul letto, prono: la bellezza della giovane donna non può solo costituire l’oggetto di un desiderio erotico. Nicole è un’opera in movimento, è il capolavoro di Dino, è l’atto che è sfuggito al predominio dell’azione. Ma non può non innescarsi un fatale cortocircuito (la malattia mentale della ragazza diviene un problema insuperabile, che rende la relazione impossibile). Dino capisce di essere in preda a un esecrabile narcisismo, un attaccamento morboso alla sua più bella creazione. A questo punto, comprende quanto sia invece più necessario dare inizio a un movimento interiore che gli consenta un’emancipazione rispetto al passato, in riferimento non solo alla sua storia di individuo, quanto piuttosto alla carriera d’artista, di autore, di disegnatore.
Con un movimento di macchina uguale e contrario rispetto all’incipit, con cui si assiste alla sparizione, ancora una volta nel mare, di Nicole, Pasquale Festa Campanile chiude il film, suggerendo in maniera evidente che quell’immagine che si era all’improvviso materializzata non ha più ragione d’essere, ha esaurito il suo ruolo strumentale di occasionare il cambiamento di Dino.
Ma la bellezza de La ragazza di Trieste è anche, e soprattutto, garantita dalle splendide musiche di Riz Ortolani, che accompagnano i passaggi più pregnanti del film in maniera sempre efficace, facendo sprofondare lo spettatore nell’abisso della relazione tra Dino e Nicole, tenera e romantica, tormentata e disperata.
Luca Biscontini
https://www.taxidrivers.it/101613/film-da-vedere/la-ragazza-trieste-laffascinante-film-pasquale-festa-campanile-ornella-muti-ben-gazzara-home-video.html
Hola!
ResponderEliminarBuscando esta película llegue al blog, al que le estoy dando una primera recorrida con mucho gusto; mientras tanto, quisiera saber si es posible que 'La ragazza di Trieste' fuera repuesta para poder acceder a ella.
Desde ya, muchas gracias,
Emiliano
Cambiados los enlaces.
Eliminarbajada ya de la mula; gracias, igual...
ResponderEliminarsolicitud de nuevos enlaces.
ResponderEliminarCambiados los enlaces
Eliminarestupendo ! muchas gracias !
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