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martes, 13 de julio de 2021

Che botte ragazzi ! - Bitto Albertini (1975)


TITULO ORIGINAL
Che botte, ragazzi!
AÑO
1975
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
90 min
PAÍS
Alemania, Italia
DIRECCIÓN
Bitto Albertini
GUIÓN
Bitto Albertini, Carlo Alberto Alfieri
FOTOGRAFÍA
Pier Luigi Santi
MONTAJE
Fausto Ulisse
MÚSICA
Mauro Chiari (II)
REPARTO
Klaus Kinski, Chen Lie, Tommy Polgár, Karin Field, Claudio Giorgi, Attilio Dottesio, Consalvo Dell'Arti, Renato Malavasi, Tom Felleghy, Fortunato Arena, Rick Boyd, Paolo Casella, Dante Cleri
PRODUCCIÓN
C.B.A. PRODUTTORI E DISTRIBUTORI ASSOCIATI (ROMA), KG DIVINA FILM (MONACO)
GÉNERO
Comico, Commedia

SINOSSI
Il latifondista Pet Barnes ha un obbiettivo ben preciso: impadronirsi a tutti i costi di un villaggio messicano per costruirvi un pozzo petrolifero. Niente sembra poterlo fermare, ma deve ancora vedersela con Shangai Joe e il suo compare Bill Cannon..
 
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Un western conosciuto anche come "Il Ritorno di Shanghai Joe". Adalberto Albertini cerca di proporre la coppia e le situazioni alla Bud/Terence, visto gli aspetti fisici dei due personaggi (anche se uno è un cinese) e le varie scazzottate che sono la vera colonna portante del film. Anche se il film dovrebbe essere il seguito de "Il mio nome è Shangai Joe", questa pellicola si differenzia molto dal primo capitolo. Mentre il primo titolo di Mario Caiano (qui anche sceneggiatore), cavalcava di più l'onda di "5 Dita di Violenza" in chiave western, il secondo dall' avvio di pellicola molto farsesco, sembra voler più ricalcare il filone comico/western. Ma c'è da dire che poi il film all'improvviso ha delle sequenze alquanto violente, soprattutto nella sparatoria finale dove il sempre bravo Kinski introduce nel film un tentativo di stupro alquanto crudo. Pellicola nel complesso un pò troppo shackerata di elementi e situazioni, complessivamente Albertini ha girato 2 western, questo e "I Vendicatori Dell'Ave Maria", anche se entrambi pessimi come western all'italiana questo è sicuramente superiore.
http://www.spaghettiwestern.altervista.org/che_botte_ragazzi.htm

Più che rifarsi al precedente western di Albertini, Crash! Che botte, strippo strappo stroppio (1973, come è evidente uno dei titoli più idioti mai sentiti per un film), questo Che botte ragazzi! pare una continuazione de Il mio nome è Shangai Joe (sempre 1973), diretto da Mario Caiano e con la stessa accoppiata Chen Lee (sempre nei panni di Shangai Joe) e Klaus Kinski (il cui personaggio invece è differente fra le due pellicole); in effetti il film di Albertini si trova anche con il titolo de Il ritorno di Shanghai Joe (questa volta con due H!) e fra gli sceneggiatori compare proprio Mario - anzi Mariano, ma sempre di lui si tratta - Caiano. Inutile perdere tempo su queste piccolezze? Forse, ma considerando lo spessore infimo del film e la banalità della sua trama (in sceneggiatura ci sono anche il regista e Carlo Alberto Alfieri), tanto vale cercare qualcosa di più interessante su cui soffermarsi: perchè si sa già perfettamente che Kinski si dedicava per denaro a sottoprodotti simili; perchè non costituisce novità la contaminazione dei generi, che qui intacca il western con la commedia e il film di arti marziali orientali; perchè non è di alcun rilievo neppure il tentativo di plagiare i duetti Spencer / Hill, già clonati dall'anno precedente nella serie (squallida) di Simone e Matteo (il primo titolo è Carambola, 1974, regia di Ferdinando Baldi). Insomma, al di là di Kinski e di qualche divertente scena di azione, poco rimane da segnalare e da vedere in questo Che botte ragazzi!; anche le musiche di Mauro Chiari scimmiottano - ma a loro modo piacevolmente, senza scadere nel clone totale - le colonne sonore dei fratelli De Agelis. 3/10.

Sulla trama
Far west. In una proprietà ritenuta povera viene rivenuto petrolio: il terreno sarà conteso fra vari personaggi poco affidabili, fra cui un pistoler energumeno e un cowboy orientale che lotta a colpi di kung fu.
mm40
https://www.filmtv.it/film/1466/che-botte-ragazzi/recensioni/604200/#rfr:none

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