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sábado, 24 de julio de 2021

Gli ordini sono ordini - Franco Giraldi (1972)

TÍTULO ORIGINAL
Gli ordini sono ordini
AÑO
1972
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Opcionales)
DURACIÓN
114 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Franco Giraldi
GUIÓN
Tonino Guerra, Ruggero Maccari
MÚSICA
Fred Bongusto
FOTOGRAFÍA
Carlo Di Palma
REPARTO
Monica Vitti, Claudine Auger, Orazio Orlando, Gigi Proietti, Luigi Diberti, Corrado Pani, Laila Novak
PRODUCTORA
Dean Film
GÉNERO
Comedia

Sinopsis
Una mujer feliz en su vida matrimonial toma la decisión de emanciparse en todos los aspectos. (FILMAFFINITY)
 
2 
4 

Giorgia e Andrea sono una coppia anonima,come tante altre.
Lei è una casalinga inquieta e insoddisfatta, lui un grigio funzionario di banca, troppo preoccupato dalla carriera per prestare attenzione alla moglie,che considera ormai un bene acquisito.
Un giorno,dopo aver partecipato ad un convegno femminista,Giorgia inizia a prendere consapevolezza della propria condizione e contemporaneamente sente nella sua mente una voce che le consiglia di trasgredire, di concedersi delle libertà.
Dapprima intimorita, Giorgia finisce per seguire i consigli della voce; dopo aver rigato l’auto del marito, si concede un’avventura con un giovane bagnino.
La donna tenta addirittura di annegare il marito, che, dopo la confessione di lei del tradimento, la manda via di casa.
Giorgia cerca inutilmente conforto dalla madre prima e in un’amica poi; la prima le consiglia di tornare a casa, la seconda spregiudicatamente la invita a seguire la voce che a suo dire proviene dal subcosciente.
Le cose sembrano sbloccarsi quando conosce un artista anticonformista e ribelle, Mario, che però dopo una breve convivenza finisce per comportarsi alla stessa stregua del marito.
Subito dopo un’altra trasgressione con un vecchio amico, Rodolfo, che inevitabilmente le lascia l’amaro in bocca Giorgia fugge anche da casa di quest’ultimo per finire su una strada che fiancheggia la laguna senza benzina.
Chiesto aiuto ad un automobilista, la donna si rende conto di essere finita in compagnia di un malvivente;inseguiti dalla polizia i due finiscono fuoristrada.


All’uscita dall’ospedale Giorgia trova Andrea che le chiede di tornare a casa,ma la donna,ormai consapevole dei propri mezzi,declina l’invito decisa a proseguire da sola il proprio cammino.
Su un romanzetto esile di Alberto Moravia,che collabora alla sceneggiatura con l’aiuto di Maccari e Tonino Guerra,Gli ordini sono ordini è diretto da Franco Giraldi nel 1972.
Un film debole,anche piuttosto piatto e noioso costruito su una storia di scarso interesse e con un andamento a metà strada tra la commedia e il tentativo di filosofeggiare sulla condizione della donna.
Ma Giraldi,indeciso sulla strada precisa da prendere,mantiene il film sui binari della pochade; che avrebbe avuto qualche chance di riuscita se almeno l’ironia e il sarcasmo avessero preso il sopravvento.
Invece tutto si trasforma nel banale susseguirsi di scene che seguono le disavventure quotidiane di Giorgia alle prese non tanto con una presa di coscienza della propria esistenza grigia quanto in alcune esperienze paradossali che alla fine non porteranno nulla alla protagonista. E allo spettatore, che assiste ad un film privo di verve e di nerbo.
A nulla serve la presenza di Monica Vitti, una grande attrice che nulla può alle prese con un ruolo senza spessore e con una storia sfilacciata; si limita ad assolvere il compitino,così come il resto del cast composto fra l’altro da Orazio Orlando nel ruolo di Andrea e di Gigi Proietti in quello dello scultore ribelle e di Claudine Auger in quello dell’amica indipendente. Breve comparsata di Corrado Pani nei panni del rapinatore che finirà per suggellare le disavventure di Giorgia con un incidente che porterà la donna a fare una scelta finale difficile,simboleggiata da lei che lascia il marito da solo e si avvia,ingessata verso un incerto futuro con parole che suonano beffarde (e fuori luogo), “d’ora in poi camminerò con le mie gambe“!

Scarso successo di pubblico (ancor meno di pubblico) per Gli ordini sono ordini,che aveva diretto la Vitti l’anno prima nel più riuscito La supertestimone.
Inspiegabilmente vietato ai minori,visto che il film è castissimo,Gli ordini sono ordini non è passato nemmeno con frequenza in tv.

La versione è discreta,anche se i colori sono molto spenti.
Segnalo in ultimo la location padovana,con frequenti riprese di Prato della Valle a cui vanno aggiunte brevi puntate in una Venezia irriconoscibile,presa da lontano,Vicenza e Jesolo.
https://filmscoop.org/2019/07/24/gli-ordini-sono-ordini/


Gli ordini sono ordini è un film del 1972 che con la regia di Franco Giraldi ingloba un cast di grandissimi attori, come Gigi Proietti e Monica Vitti, mentre l’arrangiamento musicale porta la firma di Fred Bongusto e di Franco Califano. Si tratta di uno dei principali film della commedia all’italiana tratto dall’omonimo racconto di Alberto Moravia.

Una famiglia della borghesia italiana, la cui solidità si fonda principalmente sul vincolo sacro del matrimonio, si sgretola man mano di fronte ad azioni apparentemente senza significato.

La giovane moglie (alias Monica Vitti), casalinga depressa, sotto la spinta di voci interiori a cui obbedisce passivamente, mette in crisi, dopo otto anni di matrimonio, il rapporto coniugale, a fronte di un marito sempre più impegnato nella carriera lavorativa di direttore di banca, e a cui la società da secoli attribuisce nella famiglia il ruolo di padrone assoluto (cit.).
 
Si passa così da piccoli battibecchi all’adulterio con uno sconosciuto bagnino, al tentativo di omicidio del marito spingendolo in acqua dalla banchina del porto, fino all’allontanamento dalla casa coniugale e all’inizio di una nuova relazione amorosa con un esuberante artista (alias Gigi Proietti) che ben presto, al pari del precedente matrimonio, viene interrotta da quelle insistenti voci interiori.

Proprio quella voce del subconscio porta la protagonista a ribellarsi al potere del marito prima (che la usa come un oggetto più in cucina che a letto), e degli altri uomini dopo, spingendola alla ricerca della libertà e della indipendenza personale, lontana dal dominio maschile.

La pellicola cinematografica nonostante non abbia ricevuto pareri conformi dalla critica offre una interessante panoramica in merito alla situazione italiana dei primi anni ’70, tracciando le basi giuridiche dell’emancipazione della donna, già iniziata molti anni prima.

In particolar modo con la Legge 1º Dicembre 1970, n. 898 viene introdotto in Italia il divorzio, mettendo in discussione il precedente principio della indissolubilità del matrimonio e permanendo “la comune potestà dei genitori sui figli nati dal matrimonio“. Negli anni successivi si arriva alla “Riforma del diritto di famiglia” con la Legge 19 Maggio 1975, n. 151 che sancisce l’eguaglianza tra coniugi e alla legalizzazione dell’aborto con la Legge 22 maggio 1978, n. 194 (in precedenza considerato lesivo di interessi disparati, quali la vita, l’ordine delle famiglie, il buon costume, l’accrescimento della popolazione) e alla diffusione della conoscenza delle pratiche antifecondative. Queste ultime tre leggi hanno ancorato il percorso di emancipazione della donna ai principi costituzionali, superando il sentimento religioso e l’evolversi della morale sociale.
http://www.aletes.it/gli-ordini-sono-ordini-film-diretto-da-franco-giraldi/




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