ESPACIO DE HOMENAJE Y DIFUSION DEL CINE ITALIANO DE TODOS LOS TIEMPOS



Si alguién piensa o cree que algún material vulnera los derechos de autor y es el propietario o el gestor de esos derechos, póngase en contacto a través del correo electrónico y procederé a su retiro.




viernes, 16 de julio de 2021

Finalmente le Mille e Una Notte - Antonio Margheriti (1972)

TÍTULO ORIGINAL
Finalmente le mille e una notte
AÑO
1972
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Inglés (Separados)
DURACIÓN
90 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Antonio Margheriti (Anthony M. Dawson)
GUIÓN
Antonio Margheriti, Luigi Russo, Dino Verde. Historia: Dino Verde
MÚSICA
Carlo Savina
FOTOGRAFÍA
Sergio D'Offizi
REPARTO
Barbara Bouchet, Femi Benussi, Barbara Marzano, Esmeralda Barros, Pupo De Luca, Gastone Pescucci, Ignazio Leone, Barbara Betti, Annie Carol Edel, Gino Milli, Remo Capitani
PRODUCTORA
Medusa Produzione, Pink International Films
GÉNERO
Comedia | Erótico

Sinopsis
En el esplendor de su palacio árabe, el príncipe de un lejano país, ofrece todas las delicias de las Mil y Una Noches cuando recibe una embelesadora esclava escoltada a través del desierto por una caravana cargada con oro como regalo de un buen vasallo. Son varios cuentos, entre ellos se incluyen el de Aladino, que utiliza la mágica lámpara de su abuelo y la alfombra voladora para sus propias aventuras amorosas; el de un rico mercader que tiene un contenido erótico suspense y el de la epopeya de una bella y perversa princesa oriental, quien como las mantis religiosas, envía a sus amantes a la muerte después de haber conseguido lo mejor de ellos. (FILMAFFINITY)
 
2 
3 

Enigmi erotici
Tra tutti i decamerotici, i canterburotici e compagnia cantante, Finalmente… le mille e una notte di Antonio Margheriti sembra essere uno dei prodotti meglio impaginati di sempre. Non che, onestamente, li abbia visti proprio tutti, ma tra quelli che mi sono capitati tra le mani devo ammettere che è senza dubbio alcuno quello che è riuscito a intrattenermi con più costanza.
La storia è essenziale: il sultano Almamud, diventato improvvisamente impotente, non può consumare la sua notte di passione con Zumurud. I suoi consiglieri decidono quindi di invitare dei sudditi che possano riuscire a farlo eccitare raccontandogli alcune storie più o meno piccanti. Il solito schema, i soliti accordi. Ma le storie raccontate hanno un che di intrigante, quantomeno per la particolare geometria degli enigmi che riescono a incasellare, stimolando lo spettatore a chiedersi ogni volta dove andrà a parare la consueta battuta finale. Ma oltre alla scrittura di Dino Verde è solida anche la regia di Margheriti; i due fanno di tutto quindi per rendere accattivante quasi ognuna delle gag proposte: dai piccolissimi episodi, come quello della mosca che, una volta all’interno di una stanza che amplifica il volume, produce un suono talmente rumoroso che si trasforma in quello di una automobile da corsa, alla rappresentazione dei vari comprimari (tutti caratterizzati da un vezzo o un atteggiamento che li renda perfettamente inquadrabili nella compiuta scimmiottatura dei ruoli che interpretano), ogni cosa funziona a meraviglia.
Ad aggiungersi a questi aspetti c’è anche la scelta di far utilizzare a molti dei personaggi un dialetto, in modo che si crei un contrasto lampante tra la natura prettamente orientale del racconto e l’ironia spudoratamente all’italiana: il genio (interpretato dal mitico Gigi Ballista), ad esempio, che si atteggia a picciotto, sciorinando un siciliano da mafia movie, non si può ammettere che non riesca a rimanere impresso, in un modo o nell’altro, nella memoria della “commediaccia” dei primi anni Settanta. Che lo si accetti o meno, il film di Margheriti rimane dunque uno degli esempi formalmente più alti (si prenda naturalmente con le molle questa definizione) di tutto quel sottofilone e quindi assolutamente da recuperare se si intende effettuare una ricognizione ponderata sul genere.
https://www.mediacritica.it/2019/04/27/italiani-brava-gente-7-finalmente-le-mille-e-una-notte/


Il sultano Almamud, divenuto improvvisamente impotente, non riesce a godersi la bella Zumurud. I suoi consiglieri convocano allora alcuni esperti narratori perché lo eccitino con le loro novelle. Tocca per primo a un vecchio cieco, il quale narra la storia del sultano Samandar, che si riteneva un insuperabile amatore, e del suo concorrente Abuisè. Sfidato a dar prova delle sue capacità, costui riuscì a giacersi con la moglie dell'ingenuo Samandar, salvando la testa e guadagnando al tempo stesso diecimila monete d'oro. Rimasta questa novella senza effetto, si fanno avanti due giovani, che raccontano ad Almamud la storia di Aladino e di Marian. Innamorato senza speranza della bella moglie di un commerciante, Aladino ricorse al "genio della lampada", che gli fece avere un tappeto volante. Su questo, luogo degli incontri amorosi fra Aladino e Marian, salì una notte, per errore, il marito della donna. Per poter tornare sulla terra, i due dovettero, come vuole l'incantesimo, amarsi fra loro. Protagonista della terza novella, narrata da una donna, è la viziosa principessa Aziza. Una volta l'anno costei metteva in palio se stessa, promettendo di sposare l'uomo che fosse stato capace di amarla tredici volte di seguito, ma facendo tagliare la testa ai perdenti. Sette gemelli, alternandosi, riuscirono ad ingannarla, ma Aziza finì per sposare l'ottavo gemello, evirato da piccolo. Risvegliatasi finalmente la sua virilità, Almamud può godersi sia Zumurud, sia la narratrice della terza novella.

Critica
Versione in chiave parodistica di alcune novelle orientali, il film è caratterizzato, per un verso, da un'ambientazione precisa e ricercata, da un certo sfarzo scenografico e dall'efficacia dei trucchi, per l'altro, dalla povertà degli espedienti usati per spremere un pò di comicità da personaggi e situazioni boccacceschi. Sguaiato nei dialoghi e ossessivamente incentrato sulle prodezze sessuali dei vari personaggi, esso appare del tutto negativo. (Segnlazioni Cinematografiche).
https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/finalmente-le-mille-e-una-notte/21915/



No hay comentarios:

Publicar un comentario