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viernes, 22 de abril de 2011

Christus - Giulio Antamoro (1916)


TITULO Christus
AÑO 1916
SUBTITULOS No
DURACION 90 min.
DIRECCION Giulio Antamoro
GUION Giulio Antamoro, Ignazio Lupi, Fausto Salvatori, Maurice V. Samuel
FOTOGRAFIA Renato Cartoni
PROTAGONISTAS Alberto Pasquali, Leda Gys, Amleto Novelli, Augusto Mastripietri, Aurelia Cataneo, Renato Visca

SINOPSIS   Una superproducción italiana (en pleno auge del olvidado ciclo de cine de antigüedad que floreció en la península durante la década del '10), dividida en tres partes, o misterios: 
  1) La Natividad, que comprende la llegada de los Reyes Magos, la huída a Egipto y la matanza de los inocentes. 
  2) El Bautismo: con el bautismo de Jesús y el comienzo de su ministerio, aparición de María Magdalena y entrada triunfal en Jerusalén. 
  3) La Pasión: Los últimos días, la encarcelación, tortura y cruxificción. 
  La película contiene, como en las precedentes películas de "Pasiones", reproducciones de famosos cuadros (especialmente la de "La Última Cena" de Leonardo). La película se estrenó en Roma en 1916 (luego de dos años de rodaje) y llegó a proyectarse en 1928 en el Santo Sepulcro.


La vita di Cristo, dall'Annunciazione alla Resurrezione finale. E' un pezzo di storia che riguarda il primo cinema italiano nel momento del suo massimo splendore. Dai costi altissimi e filmato interamente in Egitto - primo singolare evento di un film italiano non girato in patria - con almeno 2000 comparse, grandi movimenti di massa, ottime ricostruzioni sceniche (di Giulio Lombardozzi che nel 1946 curerà i set di Sciuscià di De Sica) e primordiali effetti speciali, che all'epoca entusiasmarono un pubblico abituato a ben altro. E' il primo film al mondo che racconta interamente la vita del Salvatore e lo fa con 2279 metri di pellicola. Tratto dal poema iconografico di Fausto Salvatori, allievo di Gabriele D'Annunzio, appositamente scritto per questo lavoro su pressione del regista, il Conte Giulio Antamoro - tra i più famosi direttori del periodo - e diviso in tre atti (Misteri): Annunciazione e Natività, Vita e Opere, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Usa la tecnica dell'immagine ricavata dalla tradizione artistica rinascimentale; quindi molte inquadrature prendono spunto da quadri di Leonardo, Michelangelo, Mantenga, Raffaello e altri; tra queste, notevole espressione è dettata dalle sequenze del Cenacolo e della Pietà. Iniziato nel 1914, occorsero ben due anni di tempo per completarlo; in fase di montaggio venne fuori che molte scene si erano rovinate e dopo interminabili discussioni, fu presa la decisione di rigirarle nuovamente, questa volta dirette da Enrico Guazzoni. Ci furono anche beghe burocratiche poiché il regista pretese dal produttore, il Barone Fassini, i diritti sul film, minacciando di citare la Cinès (nata dieci anni prima dalla "Alberini e Santoni") in giudizio; ma poi si giunse ad una transazione. La prima, al cinema Augusteo di Roma alla presenza della regina Elena, fu un trionfo; in seguito, grande successo di pubblico, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, in Francia il film fu proiettato per un anno di fila. Restaurato dalla Cineteca di Bologna su iniziativa del produttore e proprietario della Titanus Goffredo Lombardo, che suggellò il suo sogno; quello di poter rivedere, interamente, il film in cui sua madre, la nota attrice anni '10 Leda Gys interpretava il ruolo della Madonna. Ma le ricerche dei pezzi di pellicola, sparsi nel mondo, non furono semplici; alcuni metrati vennero rinvenuti in giro per l'Europa, altri addirittura in Sud America, ma la pazienza e il costante impegno sulla documentazione venne infine premiato. Da sottolineare, nel cast, oltre la Gys, Alberto Pasquali nel ruolo di Gesù e, soprattutto, il popolare Amleto Novelli che fa Ponzio Pilato, ma non è catalizzato come in altri suoi ruoli. Il film fu presentato come documento storico al 57simo Festival di Venezia e proiettato nella gremita Sala Perla con nuove musiche del Mons.


Marco Frisina (compositore d'impronta rozsiana e autore delle musiche di numerosi Film TV come La Bibbia, Papa Giovanni - Ioannes XXIII, Don Bosco, Giovanni Paolo II) in sostituzione di quelle originali di Giocondo Fino, queste davvero introvabili; al termine della proiezione gli applausi del pubblico si protrassero ininterrottamente per un quarto d'ora e più. Curiosamente, nello stesso anno (1914) fu girato un altro Christus, diretto da Giuseppe De Liguoro, prodotto dalla Etna Film e filmato in Sicilia, ad Ognina, provincia di Catania.
http://www.cinekolossal.com/2/c/christus/

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