ESPACIO DE HOMENAJE Y DIFUSION DEL CINE ITALIANO DE TODOS LOS TIEMPOS



Si alguién piensa o cree que algún material vulnera los derechos de autor y es el propietario o el gestor de esos derechos, póngase en contacto a través del correo electrónico y procederé a su retiro.




domingo, 24 de abril de 2011

Treno popolare - Raffaello Matarazzo (1933)


TITULO Treno popolare
AÑO 1933
SUBTITULOS Si (Separados)
DURACION 63 min.
DIRECCION Raffaello Matarazzo
GUION Raffaello Matarazzo, Gastone Bosio
PRODUCTOR Safar
FOTOGRAFIA Anchise Brizzi
MUSICA Nino Rota
GENERO Comedia
PROTAGONISTAS Marcello Spada, Lina Gennari, Carlo Petrangeli, Cesare Zoppetti, Maria Denis, Jone Frigerio, Raffaello Matarazzo, Giuseppe Pierozzi, Gino Viotti, Umberto Sacripante

SINOPSIS In treno popolare da Roma a Orvieto e poi inforcando la bicicletta, Lina, Giovanni e Carlo fanno una gita sul fiume. La ragazza rischia di annegare. Film divertente e simpatico, gentile e intonato nel ritmo con un ottimo accompagnamento musicale dell'esordiente ventiduenne Nino Rota. Esordio di Matarazzo a 23 anni, è un film brioso di giovani sui giovani di cui soltanto negli anni '70 la critica scoprì la novità, i segni premonitori del neorealismo postbellico: le riprese nei luoghi reali dell'azione, l'attenzione (come in Rotaie, 1929) alla classe lavoratrice, gli attori presi dalla strada, la disinvoltura nell'espressione dei sentimenti e dell'erotismo.


Treno popolare è un film del 1933 diretto da Raffaello Matarazzo
Il film è stato girato interamente in esterni e sulla ferrovia Roma Orvieto.
Viaggio turistico estivo, di un gruppo di romani, sulla linea Roma Orvieto, su di un treno popolare, usato per gite di gruppo e prezzo del biglietto economico. Tre amici, Giovanni, Carlo e Lina arrivano a destinazione. Carlo e Lina decidono di fare una gita in bicicletta nei paraggi, Giovanni non vedendoli tornare teme una disgrazia, ma tutto finisce bene con il ritorno nella capitale.
Filippo Sacchi nel Il Corriere della Sera del 15 novembre 1933 " Treno popolare, è un film di giovani, ma non basta avere vent'anni, bisogna anche avere le qualità dei vent'anni. E Treno popolare, ha freschezza, semplicità, spontaneo interesse per le cose, impulsiva sincerità nel raccontarle. C'è però anche un notevole senso di proporzione e di misura, un'attenzione sempre vigile portata all'azione e ai caratteri principali. È un film divertente e simpatico, intonato e gentile, giusto nel ritmo, cinematografico sempre. Buono l'accompagnamento musicale di Rota, aderente all'azione e giustamente popolare"
http://it.wikipedia.org/wiki/Treno_popolare


È il lungometraggio di esordio del ventitreenne Matarazzo, primo film della neonata Safar, con metodi produttivi innovativi (girato interamente su un vero treno o in esterni), con una troupe giovane (c’è anche il ventiduenne Rota), con degli attori giovanissimi, molti addirittura minorenni, e che dei giovani, dei loro piccoli sentimenti, voleva raccontare.
Finalmente discusso dalla critica (che fino a quel momento lo aveva denigrato e accantonato) solo negli anni Settanta, pochi anni dopo la sua morte, e rivalutato, anzi “valutato” una volta per tutte in occasione di una recente retrospettiva curata da Paolo Mereghetti, Raffaello Matarazzo è ora riconosciuto maestro del mélo italiano, maestro di storie di amori negati, di figli di nessuno, di tormenti e drammi da romanzo d’appendice. Ma nella lunga filmografia composta quasi interamente del melodramma, poi ribattezzato neorealismo d’appendice, ci sono state anche, e sarebbe bene non dimenticarsene, felici incursioni nel genere del documentario (due piccoli documentari sono disponibili nei contenuti speciali del DVD del film) e in quello della commedia. Citiamo Sono statio io! con Eduardo e Peppino De Filippo, L’avventuriera del piano di sopra con Vittorio De Sica e, soprattutto, Treno popolare. È questo il lungometraggio di esordio dell’appena ventitreenne Matarazzo, primo film della neonata Safar, con metodi produttivi innovativi (girato interamente su un vero treno o in esterni), con una troupe giovane (c’è anche l’esordiente ventiduenne Nino Rota per le musiche), con degli attori giovanissimi, molti addirittura minorenni (Lina Gennari e Maria Denis facevano insieme trentacinque anni: diciassette l'una e diciotto l'altra) e che dei giovani, dei loro piccoli e genuini sentimenti, voleva raccontare: in una domenica d’estate, l’impacciato Giovanni accompagna Lina, la ragazza di cui è segretamente innamorato, in una gita da Roma a Orvieto su di un treno popolare. Siede vicino a loro Carlo, un bel ragazzo che attira da subito le attenzioni di Lina. Sullo stesso treno c’è anche la giovane Maria, invaghita di un vecchio che tradisce la moglie ma non vorrebbe farsi scoprire. A Orvieto, Maria viene abbandonata dall’amante scoperto, intanto Lina e Carlo seminano l’amico e si appartano. Giovanni, non vedendoli tornare, teme una disgrazia e mette in subbuglio il paese. Il viaggio di ritorno concilia un equilibrio e concede a tutti un po’ di serenità e una possibilità.
Alla storia principale di Giovanni, Lina e Carlo, e a quella secondaria della bella Maria, si accompagnano le descrizioni in punta di penna di tutti i personaggini che animano il treno popolare: l’ometto che dorme con un occhio aperto per spiare chi gli sta seduto accanto oppure il vecchio coi baffi che si dichiara astemio ma, per fare un dispetto, finisce una bottiglia di vino non sua. I molti caratteri, quasi tutti leggeri e divertenti, permettono a Matarazzo di saltellare da uno all’altro, adeguando il ritmo del film all’avanzare del treno nelle campagne laziali, sperimentando simpatici e curiosi raccordi (lo sbadiglio di un passeggero che diventa l’ingresso della galleria, il pedalare della bicicletta che diventa il roteare delle ruote della locomotiva) e, ancora di più, dandogli la possibilità di regalare allo spettatore ironia e risate. Pensiamo, per esempio, al marito che, nel viaggio di ritorno, si è addormentato tenendo e accarezzando la mano della moglie. Matarazzo dimostra di conoscere i tempi della comicità e, senza mai staccare per cambiare inquadratura, lascia che l’uomo ci metta un bel po’ per svegliarsi, accorgersene e, chiamando finalmente la risata, allontanare la mano della donna girandosi dall’altra parte.
http://www.sentieriselvaggi.it/16/39433/DVD_-_%E2%80%9CTreno_popolare%E2%80%9D,_di_Raffaello_Matarazzo.htm

5 comentarios:

  1. Hola: Los subtitulos en espanol de esta pelicula estan en este enlace: http://www.opensubtitles.org/es/subtitles/4130967/treno-popolare-es
    Saludos y gracias como siempre.

    ResponderEliminar
  2. Beto
    ¡Gracias por la ayuda!
    Chequeo para ver si están sincronizados y los subo.
    Un abrazo.

    ResponderEliminar
  3. I file 2-6 non sono avi, purtroppo!
    Grazie!!
    d.

    ResponderEliminar
  4. Amarcord, ¿sería posible recuperar estos enlaces? Muchas gracias.

    ResponderEliminar