TÍTULO Catene
AÑO 1949
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 90 min.
DIRECTOR Raffaello Matarazzo
GUIÓN Aldo De Benedetti, Nicola Manzari (Historia: Libero Bovio, Gaspare Di Maio)
MÚSICA Gino Campase
FOTOGRAFÍA Carlo Montuori (B&W)
REPARTO Amedeo Nazzari, Yvonne Sanson, Aldo Nicodemi, Roberto Murolo, Aldo Silvani, Teresa Franchini, Gianfranco Magalotti, Rosalia Randazzo
PRODUCTORA Labor Film / Titanus
GÉNERO Drama | Melodrama
SINOPSIS Rosa y Guglielmo están felizmente casados y todo les va muy bien, tienen dos hijos y un taller mecánico que pronto esperan ampliar. Un día aparece una persona con un coche, que acaba de robar, para que se lo repare. Como en ese momento no puede, por la noche aparece junto a su jefe para recoger el coche. Al salir Rosa al taller a darles el coche, el jefe la llama, es Emilio, su ex-novio del que Guglielmo no sabe nada. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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Subtítulos (Español)
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Parte da qui la straordinaria collaborazione Matarazzo/Nazzari/Sanson che ha dato vita a 7 film in 10 anni, aprendo di fatto la via italiana al melodramma.
Niente americanismi, anzi! Catene comincia il ciclo importando anche alcune scene rubate dalla realtà (cosa che difficilmente si vedrà più avanti) e raccontando storie popolari nel vero senso del termine: incentrate su fatti tipici del popolo (emigrazione, storie di piccola criminalità, povertà e aspirazioni) e orchestrate secondo agnizioni, svelamenti e dinamiche vecchissime adattate alla grande per la narrazione più moderna del cinema.
Niente americanismi, anzi! Catene comincia il ciclo importando anche alcune scene rubate dalla realtà (cosa che difficilmente si vedrà più avanti) e raccontando storie popolari nel vero senso del termine: incentrate su fatti tipici del popolo (emigrazione, storie di piccola criminalità, povertà e aspirazioni) e orchestrate secondo agnizioni, svelamenti e dinamiche vecchissime adattate alla grande per la narrazione più moderna del cinema.
L'Italia rappresentata è palesemente indietro rispetto al suo stesso tempo, le dinamiche di vessazione della donna mettono in scena strati bassi e probabilmente meridionali del paese senza mai condannare, anzi fomentando sibillinamente l'adesione e l'immedesimazione. E' un cinema che davvero cavalca i gusti e le idee del suo pubblico indirizzandolo dolcemente verso la catarsi della commozione.
Per larghi tratti oggi il film è risibile, nel senso che molte dinamiche sono talmente fuori dal tempo da risultare involontariamente comiche, tuttavia la forza espressiva, la chiarezza di intenti e la precisione con la quale Matarazzo procede verso i suoi obiettivi è invidiabile.
Per larghi tratti oggi il film è risibile, nel senso che molte dinamiche sono talmente fuori dal tempo da risultare involontariamente comiche, tuttavia la forza espressiva, la chiarezza di intenti e la precisione con la quale Matarazzo procede verso i suoi obiettivi è invidiabile.
Catene (al contrario di altri esempi dello stesso regista) è un film solidissimo che racconta di una famiglia dai valori e dalle dinamiche molto chiare senza la minima volontà di giudicare, di imporre una morale o di spargere buonismo. E' una storia di vessazione e di passione negata raccontata con imparziale amore per le dinamiche melodrammatiche.
http://pellicolerovinate.blogosfere.it/2009/05/catene-1949-di-raffaello-matarazzo.html
http://pellicolerovinate.blogosfere.it/2009/05/catene-1949-di-raffaello-matarazzo.html
Alla mente di un attento ed appassionato cinefilo la parola melodramma rievoca immediatamente quel preciso genere di film incentrati su trame romanzesche dalle tinte forti. È molto probabile che la parola venga collegata ai grandi drammi interpretati da Greta Garbo (Anna Karenina, Margherita Gauthier) o agli intramontabili titoli che resero unico il cinema classico americano (Via col vento, Casablanca). Tuttavia, nel lontano 1949, in Italia uscì Catene, un film di Raffaello Matarazzo. Un regista specializzato nelle commedie dal ritmo serrato riuscì a comporre una vera e propria opera drammatica, assai lontana dalla retorica e dalla ridondanza estetica dei capolavori americani. Il fascino di questa pellicola risiede nella perfetta recitazione dei protagonisti, un Amedeo Nazzari e una Yvonne Sanson calati con precisione letteraria nei loro personaggi, nel fluido dipanarsi della sinossi e nella perfetta caratterizzazione sociale e folcloristica degli ambienti. La calma apparente di una coppia sposata con due figli viene scossa dal casuale quanto fatale ritorno dell’ex amante della donna, che tenterà in ogni modo di riottenere quel trofeo, un tempo posseduto ed abbandonato. La dirompente empatia del prodotto è accresciuta dalla focalizzazione dello spettatore sull’infausta situazione in cui viene a trovarsi la donna, sempre in bilico tra un infelice passato di illusioni perdute e un disgraziato presente di ineluttabili menzogne. A saturare di sapienza espressiva il quadro di un meridione caldo ma umile, l’attento occhio di Matarazzo riesce a produrre un pathos sempre crescente mediante l’uso di inquadrature essenziali, che sostano impietosamente davanti ai corpi straziati dalla tragedia interiore ed esteriore. Parte da questo film la fortunata collaborazione Matarazzo\Nazzari\Sanson che offrirà un nuovo volto al cinema italiano degli anni ’50, un cinema che non era ancora riuscito a riemergere dalle macerie dell’importante produzione neorealista.
http://www.cinemalia.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=6270
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È un film melodrammatico che riproponeva la fama quasi divistica di Amedeo Nazzari al quale fu affiancata l’attrice greca Yvonne Sanson. Amedeo Nazzari (pseudonimo di Amedeo Carlo Leone Buffa, cagliaritano e simbolo iconografico per tanti uomini italiani dell’epoca) cominciò la sua carriera artistica in alcune filodrammatiche romane e introdotto al cinema prima da Elsa Merlini e poi da Anna Magnani nel 1936, con il film Cavalleria che fu un grande successo di pubblico. Famoso è anche il cameo che Nazzari viene chiamato a interpretare, nella parte di se stesso, nel film di Fellini Le notti di Cabiria. Yvonne Sanson esordì sul grande schermo nel dopoguerra e raggiunse subito il successo nel film di Alberto Lattuada Il delitto di Giovanni Episcopo. Ma è con Amedeo Nazzari accanto in alcuni drammi popolari di Materazzo che raggiunge la chiara fama attoriale, pur restando confinata in ruoli di donne passionali e infelici.
Nel film Catene la storia è piuttosto semplice: Rosa e Pietro sono felicemente sposati e hanno due figli, ma un ex fidanzato della moglie torna per ricattarla; il marito uccide l'ex fidanzato e fugge in America, ma è arrestato. La moglie si finge adultera per tentare di scagionarlo e lui prima la allontana, ma poi capisce che è innocente e ha finto il tradimento soltanto per salvarlo. Questa pellicola ebbe un enorme fortuna commerciale e successo di pubblico, tanto che, vista la popolarità, il regista sfrutterà il tema con altre cinque pellicole simili, tra cui ricordiamo Tormento del 1950 e L’angelo bianco del 1955. Catene sarà poi citato nel film di Giuseppe Tornatore Nuovo cinema Paradiso.
http://www.inventarioitaliano.it/node/104
http://www.inventarioitaliano.it/node/104
un vero purpo
ResponderEliminarLinks non funzionanti.
ResponderEliminarTrataré de solucionarlo a la brevedad.
ResponderEliminarHola, los links ya no funcionan, te agradecería pudieras poner unos nuevos enlaces, saludos
ResponderEliminarGracias por los nuevos links, muy buena pelicula, saludos
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