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martes, 24 de julio de 2012

La cena delle beffe - Alessandro Blasetti (1941)

TITULO ORIGINAL La cena delle beffe
AÑO 1941
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 86 min.
DIRECCION Alessandro Blasetti
GUION Alessandro Blasetti, Sem Benelli, Renato Castellani (Drama: Sem Benelli)
REPARTO Antonio Acqua, Margherita Bagni, Silvio Bagolini, Ernesto Bianchi, Memo Benassi, Gildo
Bocci, Lilla Brignone, Alberto Capozzi, Clara Calamai, Anna Carena, Piero Carnabuci, Elisa Cegani,
Valentina Cortese, Luisa Ferida, Lauro Gazzolo, Adele Garavaglia, Carlo Minello, Amedeo Nazzari,
Milla Papa, Umberto Sacripante
FOTOGRAFIA Mario Craveri
MONTAJE Mario Serandrei
MUSICA Giuseppe Becce
AYUDANTE DE DIRECCION Lionelli De Felice, C. Benelli
VESTUARIO Gino C. Sensani
PRODUCCION Giuseppe Amato, Cines - Enic
GENERO Drama

SINOPSIS Nella Firenze medicea Neri Chiaromontesi si prende gioco ripetutamente e con ferocia di
Giannetto Malespini il quale decide di vendicarsi. Versione scattante, veloce, rispettosa del famoso
dramma (1909) di Sem Benelli. Oh, il niveo seno nudo e il corpo velato di C. Calamai che fecero
fremere mezza Italia e indussero il Centro Cattolico a bollarlo come intreccio di libidine,
brutalità e libertinaggio! C'è da ammirare anche l'insinuante, volpino Giannetto di O. Valenti. (Il
Morandini)


«Tratto dalla celebre tragedia di Benelli e passato alla storia per aver offerto i primi fotogrammi
di nudo nel cinema sonoro italiano, il film narra l'inimicizia e la rivalità tra due giovani
fiorentini, Neri Chiaromontesi e Giannetto Malespini, ai tempi di Lorenzo il Magnifico. Al centro
della discordia sono i favori di Ginevra, la bella cortigiana che entrambi si contendono
offendendosi con efferate ribalderie. Dopo un ennesimo scherzo di Neri, atroce e deridente,
Giannetto gli tende una trappola e lo coinvolge in una rissa di taverna dove riesce ad ingannarlo,
facendolo arrestare con l'accusa di essere invasato dalla demenza. Con il rivale lontano dalle scene
Giannetto si reca a casa di Ginevra per corteggiarla, certo di non poter essere disturbato da
nessuno. Nel frattempo Neri, incatenato in un cupo sotterraneo, oltraggiato dai carcerieri e dalla
folla, gonfia disperatamente la sua rabbia fino a quando una giovane di nome Lisabetta, scossa dalla
pietà e sopraffatta dal suo amore per lui, sceglie di liberarlo. Neri medita la sua vendetta e, dopo
la fuga, decide di attendere la notte per sorprendere il nemico nelle stanze della donna amata, dove
immagina sia. Giannetto invece, venuto a sapere dell'evasione...».
Conosciuto anche con il titolo: La farce tragique.
http://www.cinemedioevo.net/Film/cine_cena_beffe.htm

Il primo seno del cinema italiano fu quello di Clara Calamai, attrice popolarissima tra la fine
degli anni ’30 e l’inizio degli anni ’50, che fece enorme scalpore quando comparve in topless nella
trasposizione cinematografica del dramma di Sam Benelli la Cena delle beffe, diretta da Alessandro
Blasetti nel 1941.
Altri ruoli che la legano indissolubilmente alla storia del cinema sono senza dubbio quelli da lei
sostenuti in Ossessione (1942) di Luchino Visconti, dove sostituì all’ultimo minuto Anna Magnani, in
l’Adultera di Duilio Coletti (1946), quando vinse un Nastro d’argento ed infine in Profondo rosso
(1975) diretto da Dario Argento.
Insuperabile nei panni di donna fatale, complice un erotismo ed una sensualità che bucavano
letteralmente lo schermo, seppe interpretare con disinvoltura amanti, adultere e nobildonne di
facili costumi, ma bastarono pochi fotogrammi a farla entrare prepotentemente nella storia e nella
leggenda del cinema italiano: il primo seno nudo che sciocca gli spettatori ed alimenta dicerie,
maldicenze e proteste, che cessarono solo per un diretto intervento del duce, indiscusso esperto di
fascino femminile.
Clara Calamai divenne l’oggetto del desiderio e fece sognare a lungo gli italiani divenendo un
prepotente simbolo dell’erotismo. Per girare la scena incriminata il regista Blasetti sistemò in
alto le cineprese e fece sgomberare tutti i membri della troupe. Amedeo Nazzari entrò all’improvviso
sulla scena e strappò la camicetta all’attrice distesa sul letto, permettendo al suo seno, alquanto
modesto per la verità, di diventare un’icona del sesso ed il simbolo stesso della trasgressione. Tra
le polemiche suscitate dall’episodio la più accesa fu quella sollevata da Doris Duranti, la celebre
diva dei telefoni bianchi, ben più soda e dotata della Calamai, la quale apparve l’anno successivo
anche lei a torace scoperto su una pellicola, ma tenne a sottolineare “che il suo fu il primo seno
ripreso dal davanti ed appariva eretto, come di natura, orgoglioso e senza trucchi, mentre la rivale
si era fatta riprendere sdraiata, che non è una differenza da poco”.
Ad incrementare la querelle abbiamo reperito la notizia, senza poterla controllare, perchè la
pellicola è andata perduta, di un altro seno scoperto prima di quello esibito dalla Calamai,
sarebbero le poppe di proprietà di Vittoria Carpi, che pare le abbia esibite nella Corona di ferro,
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LA DISFIDA DELLE TETTE
Siamo nel 1941. Il regime fascista sarebbe caduto da lì a poco quando nelle sale cinematografiche
esce il film La Cena delle Beffe, diretto da Alessandro Blasetti.
Vi recita l’attrice Clara Calamai, che in una scena appare a seno nudo. In un’altra celebre sequenza
Clara Calamai recita indossando maliziose trasparenze, che oggi fanno sorridere, ma 70 anni fa…
A titolo di curiosità, posso ricordare che Clara Calamai, dopo una lunghissima assenza dalle scene,
è tornata a recitare (e con un ruolo importante!) nel film Profondo Rosso di Dario Argento.
Eh sì, il tempo passa per tutti…
Tornando al seno nudo in La Cena delle Beffe, possiamo immaginare lo scandalo, le discussioni, le
polemiche, la condanna del Vaticano e via discorrendo (la storia si ripete nel tempo: Ultimo Tango a
Parigi… eccetera). Le tette della Calamai si vedono entrambe, in piena luce, mentre l’attrice è
sdraiata sulla schiena. Forse proprio in virtù della sua evidenza, questa è considerata da molti la
prima scena a seno nudo del cinema italiano. Ma non è vero.
Circa un anno prima, diretto sempre da Alessandro Blasetti, era uscito nelle sale un altro film, La
corona di ferro. In questo film l’attrice Vittoria Carpi, in modo molto più discreto, quasi un
vedo-non-vedo, fa spuntare un capezzolo da sotto un vestito, mentre è legata. Detto tra noi, questa
scena ha un contenuto molto più erotico dell’altra: richiama infatti le tematiche bondage (od anche
sadomaso). Di Vittoria Carpi non sono riuscito a reperire ulteriori notizie.
Come mai la censura dell’epoca non si attivò? In un paese come l’Italia dove la censura
cinematografica preventiva è stata sempre protagonista di gravi episodi a danno di autentici
capolavori, ed è stata definitivamente eliminata solo poco tempo fa? Forse il regime fascista aveva
bisogno di non apparire troppo succube del Vaticano, oppure lo scandalo era limitato anche per
l’epoca. Oppure, altra ipotesi, il regime (che sarebbe crollato da lì a poco) aveva ben altro a cui
pensare!
Nelle cronache pettegole dell’epoca Clara Calamai era spesso confrontata con Doris Duranti. Non è
certo che tra le due vi fosse un vero e proprio antagonismo; questa chiacchiera probabilmente era
sfruttata dalla stampa che come sempre ha bisogno di dualismi per vendere ed interessare il
pubblico.
Doris Duranti è stata una vera e propria diva di regime. Sul set del film Carmela conobbe il
ministro per la cultura popolare (il famigerato minculpop) Alessandro Pavolini, e ne divenne
l’amante. Quando le cose precipitarono, fuggì con lui a Salò. Poi se ne è andata a Santo Domingo, ad
aprire un ristorante, ove è morta nel 1995. Ha recitato per l’ultima volta nel film Divina creatura
di Giuseppe Patroni Griffi, con Laura Antonelli come protagonista. Ebbene, proprio per non essere da
meno, proprio nel film Carmela la Duranti volle recitare una scena a seno nudo, di cui purtroppo non
ho trovato su internet nessuna immagine. (Se qualcuno la trova, mi può mandare il link nei commenti,
grazie in anticipo…). Affermò orgogliosa che per la prima volta un seno nudo (il suo) era stato
ripreso al naturale, mentre lei era in piedi, sfidando la legge di gravità.
Queste sono state le prime scene a seno nudo del cinema italiano, e queste attrici sono state le
protagoniste. Ora farò una ricerca su quale sia stato il primo nudo integrale.
Perché ne ho parlato? perché sono appassionato di cinema, perché odio la censura in ogni forma,
perché l’evoluzione del costume mi ha sempre interessato, e perché mi è sembrata comunque una storia
interessante. Queste “audaci” esibizioni di tette hanno un sapore antico, poi sappiamo tutti come



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