Un Americano a Roma - Steno [Stefano Vanzina] (1954)

TÍTULO Un americano a Roma
AÑO 1954
IDIOMA Italiano 
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 94 min.
DIRECTOR Steno
GUIÓN Steno, Alberto Sordi, Sandro Continenza, Lucio Fulci, Ettore Scola
MÚSICA Mario Abbado, Angelo Francesco Lavagnino
FOTOGRAFÍA Carlo Montuori (B&W)
REPARTO Alberto Sordi, Maria-Pia Casilio, Giulio Calì, Ilse Peterson, Rocco D'Assunta, Carlo Delle Piane, Anita Durante, Galeazzo Benti, Ivy Nicholson, Charles Fawcett, Ursula Andress
PRODUCTORA Ponti - De Laurentiis Excelsa / Excelsa Film
GÉNERO Comedia

SINOPSIS Nando Moriconi, es un encantador joven del barrio de Trastevere en Roma, obsesionado con todo lo americano. Nando alterna su marcado acento romano con unos americanismos inverosímiles y repite continuamente los diálogos que ha aprendido de las películas americanas. Persiguiendo su sueño de viajar a América y descubrir la sociedad más poderosa del mundo, Nando no hará más que armar una serie de innumerables líos que no le llevan a ninguna parte. (FILMAFFINITY)

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Subtítulos (Español)
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 «Maccherone, tu m’hai provocato e io me te magno.» Questa frase è conosciuta un po’ più di «Mi illumino d’immenso» o di «Vaghe stelle dell’Orsa ». Alberto Sordi non è un poeta, né un fine stilnovista. Ma è una gioiosa macchina da guerra. Guardatelo mentre torna a casa, nei panni del mitico Nando. Ha appena visto un film western, coprendo la visuale a un ragazzino ciccione che gli sposta la testa. Lui si innervosisce e gli tira contro i popcorn. Poi esce gasato come il dirigibile della Michelin, si muove furtivo immaginando di essere inseguito non si sa da chi. Poi si apposta dietro un palo e punta il dito a un metronotte. Poi, per rassicurare quello che chiama «il tutore notturno» dice, guardando il dito: «Non ti preoccupare, è scarico ». Insomma un film davvero entusiasmante.

C’è la scena mitica della mangiata dei «maccheroni» o quella del «burone della marrana» o l’apoteosi della organizzazione della richiesta dell’aiuto americano, della baracca del campo di prigionia. «America me senti?» grida Nando dentro un microfono fesso. È usa un americano inventato, frutto del mito americano consumato all’amatriciana. Il film è un mito, ha fatto epoca, ha segnato un costume. Da ricordare la maglietta bianca dentro i blue jeans e il boccione casalingo dell’acqua. Un capolavoro.
Walter Veltroni
Da Certi piccoli amori. Dizionario sentimentale di film, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1988