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sábado, 24 de septiembre de 2011

Lezioni di volo - Francesca Archibugi (2006)


TÍTULO Lezioni di volo
AÑO 2007 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Italiano (Separados)
DURACIÓN 106 min.
DIRECTOR Francesca Archibugi
GUIÓN Francesca Archibugi, Doriana Leondeff
MÚSICA Battista Lena
FOTOGRAFÍA Pasquale Mari
REPARTO Giovanna Mezzogiorno, Andrea Miglio Risi, Tom Angel Kharumaty, Flavio Bucci, Anna Galiena, Angela Finocchiaro, Roberto Citran, Manuela Spartà, Maria Paiato, Douglas Henshall, Mariano Rigillo, Nirmala Knichi, Archie Panjabi
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia-Reino Unido-India; Cattleya / Flying Lessons Film / Rai Cinema / Aquarius Film / Khussro Films / Babe Film / Cinemello S.r.l. / Film Commission Torino-Piemonte
PREMIOS 2006: Premios David di Donatello: Nominada Mejor actriz (Giovanna Mezzogiorno)
GÉNERO Drama

SINOPSIS Dos inseparables adolescentes sin demasiado interés por la vida ni ambiciones -Apollonio, alias Pollo, hijo de un rico anticuario hebreo de Roma, y Marco, alias Curry, indio adoptado cuando era pequeño por una pareja italiana- partirán a la India a la búsqueda de una identidad. En el camino se cruzará una joven doctora (Giovanna Mezzogiorno) que trabaja en el centro médico de una organización humanitaria en el desierto del Thar. (FILMAFFINITY)


Si può ancora andare, oggi, in India a "cercare noi stessi"? Ci provano i due giovani protagonisti di Lezioni di volo, Pollo e Curry, diciottenni romani in fuga da una sonora bocciatura al liceo. Per scoprire che andavano bene così come sono, solo che nessuno glielo aveva mai detto. Cast al gran completo oggi alla Casa del Cinema per la presentazione romana del film: oltre alla regista Francesca Archibugi presenti anche la co-sceneggiatrice Doriana Leondeff, il produttore Riccardo Tozzi e i tre protagonisti: Giovanna Mezzogiorno e gli esordienti Andrea Miglio Risi e Tom Karumathy (insieme nella foto).
Frutto di un lunghissimo lavoro di scrittura, e di un altrettanto impegnativo lavoro di ricerca (e sopralluoghi), Lezioni di volo racconta "la storia di un viaggio, in tutti i sensi" dice Francesca Archibugi, "È un incontro duplice: Pollo e Curry incontrano Chiara (il personaggio interpretato da Giovanna Mezzogiorno, una dottoressa volontaria presso un'organizzazione umanitaria n.d.r.) e viceversa. Ad incontrarsi sono anche i loro bisogni, e alla fine tutti i personaggi del film impareranno qualcosa: è come se fossero su un crinale".
"Chiara incontra i due ragazzi" aggiunge Giovanna Mezzogiorno "e, come capita a molte donne che viaggiano, è sola, lontana dagli affetti e fisicamente lontana anche dal compagno. Questo insieme di fattori fa sì che intrecci una relazione con un ragazzo tanto più giovane di lei, ma è difficile che duri. Ci si innamora quando si vede nell'altro qualcosa che ci completa. A lui dice: ‘Nessuno mi guarda come mi guardi tu. Tu non mi giudichi mai'. Tra i due, quindi, non c'è un vero confronto, e il film non ci dice come andranno le cose tra di loro. Ma" conclude l'attrice "nessuno dimenticherà mai cosa è successo".
L'India, con le sue contraddizioni e suoi mille aspetti - deserto e città caotiche, lusso e povertà - è l'altra grande protagonista del film. La regista c'era già stata anni fa, in un viaggio che lei stessa definisce "tipico", ma sono stati i personaggi dei due ragazzi a riportarcela. "L'India è un paese sorprendente" dice "tradizionalista, ma anche all'avanguardia. In Italia, per esempio, non abbiamo mai avuto una donna alla guida del paese, come lo è stata Indira Gandhi".
Diversissimi gli approcci dei due attori esordienti con i loro personaggi. Tom Karumathy (nato a Roma da genitori indiani) ha dovuto "nascondere" le sue conoscenze sull'India e sulla cultura indiana che ben conosce per interpretare Curry, nato in India ma adottato piccolissimo da una coppia di genitori italiani. Andrea Miglio Risi, invece, all'inizio provava astio per il personaggio di Pollo: "Non volevo riconoscermi in lui. Ma spero di avere la sua purezza nei sentimenti, la sua ingenuità".
http://www.zabriskiepoint.net/node/3007



In pittura, come in letteratura e come al cinema, luoghi e personaggi possono essere descritti nella forma più rifinita, dandoci l’illusione della pienezza della realtà; oppure possono essere sbozzati con pochi tratti, come per rendere l’impressione della mutevolezza delle cose, e allo stesso tempo di uno sguardo che trascorre sul mondo senza voler mettere tutto a fuoco. E’ questo il caso dell’ultimo film di Francesca Archibugi, “Lezioni di volo”. Si parla di due studenti romani (uno, in effetti, è un figlio adottivo, nato nel Kerala), che partono insieme per l’India. Uno avrà una storia d’amore con una dottoressa di Medici Senza Frontiere; l’altro avrà la sorpresa di scoprire morta la propria madre naturale, che non aveva mai incontrato. Ma il viaggio comprende tante cose: le strade, le città e i fiumi dell’India, in primo luogo; una disavventura che divide per qualche tempo i due amici; una certa loro maturazione; l’ambiente dell’ospedale da campo; un tentativo scongiurato di aborto da parte di una coppia di giovani e poveri indiani, quando la ragazza scopre di essere incinta di una bambina; e altro ancora. Sarebbe difficile però individuare quale di questi elementi abbia soprattutto interessato la regista. Il film è un grande patchwork, composto di tanti motivi; e quando uno sta per prevalere sugli altri (e non parlo solo degli avvenimenti più importanti, ma anche di una veduta, di una reazione o di un incidente), è cura del film lasciarlo in parte indefinito, non del tutto chiarito o non gustato fino in fondo. Nemmeno il carattere dei due protagonisti è sbalzato a pieno. (E se questa può essere una scelta, e non un difetto, va detto però che disturba il tono un po’ letterario o fasullo dei loro dialoghi). Una delle inquadrature più belle e significative del film (e quanto a valori figurativi, i più attenti al linguaggio del cinema potranno apprezzare alcune suggestive dissolvenze), è quella in cui sfilano sul volto dei due viaggiatori, seduti sul sedile di un automobile, riflesse sui finestrini, vedute colorate del paesaggio indiano. C’è in questa immagine, un’idea del viaggio, come di una visione che rapisce in un altrove (simile a quell’altro viaggio, tutto interiore, che è la visione di un film). Ed è questa l’impressione complessiva che “Lezioni di volo”, con il suo particolare dinamismo, riesce a lasciarci: strappati dalle loro abitudini, da una scuola non amata, da famiglie sentite come anguste, i due protagonisti sono trascinati dalla vertigine di un viaggio senza programmi, che li mette anche a confronto con esperienze capitali, come il primo amore o la morte di un genitore. Ne apprezzeranno tutta l’ebbrezza forse solo nel ricordo, quando, dopo il rientro, la vita quotidiana si richiuderà su di loro. Gianfranco Cercone
http://www.fainotizia.it/2007/03/24/lezioni-di-volo-di-francesca-archibugi-la-vertigine-di-un-viaggio-senza-programmi

Intervista a Francesca Archibugi

Com'è nata l'idea del viaggio in India?
In India ero stata moltissimi anni fa, poi non ci sono tornata per venti anni. E' difficile risalire all'ispirazione iniziale, sono i personaggi a determinare la storia. Mi piaceva l'idea che dei due amici uno provenisse da un altro mondo, che lui stesso non conosceva. Poi ho immaginato le possibili avventure: è vero che Pollo e Curry incontrano Chiara in India, ma è anche vero il contrario. Tutti imparano a fare una cosa nuova, come spesso accade quando c'è una grande frattura, ad esempio nel caso di viaggi lunghi e appassionanti. Il film è proprio la storia di un viaggio.I bambini sono spesso al centro delle sue storie...Io non lavoro con dei bambini, lavoro con personaggi diversi, non esiste una bolla "il cinema dell'infanzia". Forse sono gli altri a togliere i bambini dalle storie, non sono io a metterceli. I personaggi hanno una psiche, qualsiasi età abbiano. Io non gli faccio fare i bambini o i giovani. Ho scelto di raccontare due analfabeti di ritorno, due ragazzini bocciati che non sfruttano niente di quello che hanno.

Com'è nata la colonna sonora?
Spesso ho la sensazione che i film si mischino da soli con la musica, Battista non legge nemmeno la sceneggiatura, ha messo la prima nota sul mio primo cortometraggio, quando avevo 21 anni.Tozzi diceva che la musica doveva essere epica, e così sono venuti fuori i violini.

Come avete ricostruito il lavoro dei medici volontari in India?
Il lavoro di documentazione è infinitamente più grande di quello che poi emerge. Abbiamo seguito tanti medici senza frontiere per vedere come lavorano, sono stati molto generosi. Spero che questo venga fuori, nella veridicità della messa in scena: tutto quello che si vede è vero.

Che cosa pensa del cinema indiano? C'è un legame tra l'India e il racconto al femminile?Per fortuna i registi indiani stanno uscendo nel mondo, fuori dai Festival. Mira Nair racconta da anni il suo paese. Il cinema non si può dividere per generi sessuali: ci sono altri elementi che legano di più come dove si è nati, se si è ricchi o poveri, belli o brutti. L'India è un paese femminista, nonostante le aberrazioni come la necessità di non far nascere le figlie femmine. E' sorprendente: è un paese molto tradizionalista, ma con una forza filosofica che riesce a rompere tanti luoghi comuni.
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=archibugi_lezioni_volo_intervista&cat=cinema

5 comentarios:

  1. I just found you via Arsenevich. Your blog looks nice but what's with all of the pop-up ads and url re-directions when I click on links?

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  2. Que pasa no lo se.
    Este blog no tiene publicidad, al menos, yo no tengo nada que ver.
    En cuanto a los enlaces, yo los subo, después sabrá Dios que ocurre en los sitios de alojamiento (Mediafire, Megaupload, etc.)
    El blog no tiene un fin comercial sino de difusión del cine italiano y para ello utilizo todo lo que sea gratuito.

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  3. Links non funzionanti.

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  4. Colocados nuevos enlaces en Mediafire (Espero que duren)

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  5. Encontré subtítulos en italiano, que son de ayuda cuando no hay otros.

    http://www.allsubs.org/subtitulos/subs-descargar/lezioni-di-volo-2007-italian-xvidateam-a-dilo/2679164/

    Gracias por todo Amarcord!

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