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miércoles, 9 de marzo de 2011

Il Cristo proibito - Curzio Malaparte (1951)


TITULO Il Cristo proibito
AÑO 1951
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACION 99 min.
DIRECTOR Curzio Malaparte
GUION Curzio Malaparte
PRODUCCION Excelsa Film, Eugenio Fontana
FOTOGRAFIA Gábor Pogány
MONTAJE Giancarlo Capelli
REPARTO Raf Vallone, Rina Morelli, Alain Cuny, Anna-Maria Ferrero, Elena Varzi, Gino Cervi, Ernesta Rosmino, Philippe Lemaire
GENERO Drama | Misterio | Guerra

SINOPSIS De la novela de Curzio Malaparte. Un veterano de guerra, de regreso a su tierra natal, quiere vengar a su hermano, fusilado por los alemanes por la denuncia de un vecino, pero ninguno quiere decirle el nombre del culpable. El sacrificio de un "santone" que se hace asesinar en lugar del verdadero culpable lo hace arrepentir.

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
 

Il Cristo proibito è l'unico film realizzato da Curzio Malaparte per la Excelsa Film di Roma.
Malaparte può esserne considerato unico autore, infatti curò il soggetto, i dialoghi, la sceneggiatura, il commento musicale e la regia.
Il film come le sue opere scritte, scatenò polemiche, e la critica si pronunciò con giudizi contrastanti, ma le cinque edizioni (italiana, francese, inglese, spagnola, tedesca) valsero alla pellicola un successo fuori Italia e il Gran Premio d'Onore Fuori Classe al Festival Cinematografico di Berlino nel 1951.
Nel 1953 il National Board of Review of Motion Pictures l'ha inserito nella lista dei migliori film stranieri dell'anno.



Curzio Malaparte  pseudonimo di Kurt Erick Suckert di padre tedesco e madre italiana, nacque a Prato il 9 Giugno 1898; giornalista, poeta, scrittore, personaggio complesso, incoerente, appassionato, stravagante, estremamente logico, uomo di gran gusto e dai gesti paradossali, un autentico “maledetti toscani”.
Studente nel famoso collegio Cicognini, a soli sedici anni si arruolò nella legione garibaldina per combattere in Francia con i repubblichini, ma l'anno dopo, allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò nell’esercito italiano.
Curzio Malaparte durante la sua vita cambiò spesso schieramento e venne accusato di essere un voltagabbana, ma fu sempre e solo un'intelligenza controcorrente ed imprevedibile: prima repubblichino, poi fascista, antifascista, mangiapreti comunista, maoista, per morire convertito al cattolicesimo.
Dopo aver partecipato, nel 1922, alla Marcia su Roma, con le squadre d'azione fiorentine ed aver gestito case editrici allineate al regime, guadagnandosi la definizione di Piero Gobetti:«la più bella penna del fascismo»,  Malaparte si staccò dal fascismo, non intravedendovi più quella speranza di rivoluzione sociale che lo aveva portato a seguirne gli ideali.
Nel 1933 venne allontanato da «La Stampa» di Torino proprio a causa del carattere individualista che emergeva dai suoi scritti in cui attaccava sia Hitler che Mussolini, attacchi che gli valsero cinque anni di confino sull’isola di Lipari.
Grazie all'intervento di Galeazzo Ciano, Malaparte ritornò al giornalismo, come corrispondente di guerra del "Corriere della Sera" che lo portò sui fronti francese, finlandese, russo e dell'Africa Orientale durante la Seconda Guerra Mondiale.
"Il Volga nasce in Europa" (1943), "Kaputt" (1944), "Il sole è cieco" (1947), "La Pelle" (1949) sono i romanzi che Malaparte scrisse in seguito alla sua esperienza di corrispondente di guerra sul fronte francese, finlandese e russo.
Giornalista e scrittore Malaparte fu sempre un uomo profondamente libero, che portò nelle sue cronache i contenuti del verismo ed esaltando un naturalismo alla Zola, descrivendo la degradazione e la miseria della guerra con lo stile ricco di immagini, ereditato da Proust e condiviso con D'Annunzio; mantenne le loro immagini barocche e lo stile sontuoso, per denunciare, scandalizzare, provocare, diventare la coscienza politica dei vinti.
Alla caduta del fascismo, venne di nuovo arrestato e carcerato al Regina Coeli di Roma, come già gli era successo nel 1933, uscendone ingaggiato dal nuovo Esercito Italiano come Ufficiale di Collegamento con gli Alleati che risalivano la penisola.
Dal 1947, Malaparte visse a Parigi dove si dedicò al teatro producendo fra l'altro "Du côté de chez Proust" (1948), "Anche le donne hanno perso la guerra" ed il film  "Cristo proibito".
Irrequieto viaggiatore, Malaparte nella sua vita ebbe modo di visitare molti paesi del mondo:  Belgio (1918), Ungheria (1919), Polonia (1920), Russia (1929), Germania (1930), Inghilterra (1933), Africa Orientale (1937, Grecia (1940), Bulgaria, Jugoslavia, Romania, Croazia, Ucraina (1941), Lettonia, Lituania, Estonia, Lapponia, Svezia e Circolo Polare Artico (1942), Cile (1952), Perù, Uruguay, Bolivia, Argentina (1953), nuovamente Russia e poi Cina nel 1956; da questo ultimo viaggio il giornalista tornò in Italia malato di quella che sembrava una grave forma di TBC.
Senza abbandonare il suo cinismo profondamente intriso di dolore e diabolicamente lucido, Malaparte, prima di morire a Roma il 19 luglio 1957, si convertì al cattolicesimo, riuscendo con quest'ultima scelta a scandalizzare, ancora una volta, i contemporanei.
Quello che uccise il grande scrittore fu un cancro causato da un’intossicazione di iprite contrattata durante la Prima Guerra Mondiale.
http://settemuse.it/libri/libri_curzio_malaparte.htm

4 comentarios:

  1. ¿Podrían renovarse los vínculos? Muchas gracias.

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  2. MMil Gracias camarada, es el único lugar donde la encuentro, la estamos descargando.
    De verdad que es una hazaña tu blog, le doy vueltas asiduamente y es el primer comentario que dejo y sinceramente te deseo muchos años más, de vida y de trabajo.
    Un saludo desde la Guadalajara Mexicana.

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