TITULO Ladri di saponette
AÑO 1989
SUBTITULOS No
DURACION 95 min.
DIRECTOR Maurizio Nichetti
GUION Maurizio Nichetti, Mauro Monti
FOTOGRAFIA Mario Battistoni
ESCENOGRAFIA Ada Legori
VESTUARIO Maria Pia Angelini
MONTAJE Rita Rossi, Anna Missoni
MUSICA Manuel De Sica
REPARTO Maurizio Nichetti, Caterina Sylos Labini, Federico Rizzo, Matteo Auguardi, Renato Scarpa, Heidi Komarek, Carlina Torta, Lella Costa, Claudio G. Fava
PRODUCCION Ernesto Di Sarro per Bambù, Cinema e TV
CO-PRODUCCION Reteitalia
SINOPSIS Mientras que en un estudio de televisión se establece un debate sobre una película filmada "al modo" del neorrealismo, en el televisor de una familia de teledependientes comienzan a aparcer extraños intercambios entre las pelìculas y la publicidad, entre la realidad y la ficción, sin que ninguno se de cuenta. En la aprobación general, en la "marmellata catodica" que se expande todos los días, en el pequeño escenario, cada uno puede encontrar lo que quiere.
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
Maurizio Nichetti è invitato in televisione per presentare il suo ultimo film, Ladri di saponette, rilettura in bianco e nero dei capolavori del neorealismo. Nel frattempo, una famiglia che discute sul programma da vedere comincia a guardare il film e non si accorge che la pubblicità, interrompendo continuamente la storia, a poco poco ne stravolge il senso, dando vita a un incredibile passaggio di personaggi da una dimensione all’altra. Unico a rendersi conto del fenomeno, Nichetti cerca disperatamente di salvare il suo film entrando egli stesso nella storia che ha scritto.
“Mi piaceva giocare con tre livelli di realtà diversi. Il primo è quello del neorealismo, che non corrisponde alla realtà ma a quel particolare tipo di film in bianco e nero, con quella povertà, quelle atmosfere tipiche del dopoguerra… Poi c’è il livello dell’iperrealismo pubblicitario, una realtà che non è tale ma che ci viene presenta come reale: un mondo dove tutto è bello, colorato, perfetto, sorridente e felice. Infine c’è la realtà della famiglia di telespettatori, che non distingue più tra iperrealismo e neorealismo, se non perché uno è a colori e l’altro in bianco e nero”.
http://www.albafilmfestival.com/pagine/ita/archivio/scheda_film.lasso?id=5705D56409f68388BAKJm3B74AD1
“Mi piaceva giocare con tre livelli di realtà diversi. Il primo è quello del neorealismo, che non corrisponde alla realtà ma a quel particolare tipo di film in bianco e nero, con quella povertà, quelle atmosfere tipiche del dopoguerra… Poi c’è il livello dell’iperrealismo pubblicitario, una realtà che non è tale ma che ci viene presenta come reale: un mondo dove tutto è bello, colorato, perfetto, sorridente e felice. Infine c’è la realtà della famiglia di telespettatori, che non distingue più tra iperrealismo e neorealismo, se non perché uno è a colori e l’altro in bianco e nero”.
http://www.albafilmfestival.com/pagine/ita/archivio/scheda_film.lasso?id=5705D56409f68388BAKJm3B74AD1
"Il film italiano più originale del 1989: ironico, ricco di idee, intelligente e anche filologico. Una bella satira del neorealismo, un violento attacco alla televisione e, per buono peso, una graziosa partecipazione autoironica di Claudio G. Fava". (Francesco Mininni, Magazine Italiano tv)
"Questo lavoro surreale e fantasioso oltre ad offrire un sicuro divertimento, invita anche a riflettere su certi influssi negativi che lo snodato uso della pubblicità può determinare nel settore degli audiovisivi. Degna di rilievo è l'interpretazione di Nichetti". (Segnalazioni Cinematografiche)
"Questo lavoro surreale e fantasioso oltre ad offrire un sicuro divertimento, invita anche a riflettere su certi influssi negativi che lo snodato uso della pubblicità può determinare nel settore degli audiovisivi. Degna di rilievo è l'interpretazione di Nichetti". (Segnalazioni Cinematografiche)
Note:
- GRAN PREMIO AL FESTIVAL DI MOSCA NEL 1989.
- IL FILM E' STATO GIRATO IN OTTO SETTIMANE IN AMBIENTI PAZIENTEMENTE RICERCATI FRA MILANO E DINTORNI PER UN COSTO DI DUE MILIARDI E MEZZO.
- UNA PARTICOLARE ATTENZIONE MERITA IL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA, MARIO BATTISTONI, IMPEGNATO A RECUPERARE IL BIANCO E NERO NEOREALISTA E IL COLORE FREDDO E FUNZIONALE DELLA PUBBLICITA'.
- FRANCO GODI E' L'IDEATORE DEI JINGLE PUBBLICITARI.
- GRAN PREMIO AL FESTIVAL DI MOSCA NEL 1989.
- IL FILM E' STATO GIRATO IN OTTO SETTIMANE IN AMBIENTI PAZIENTEMENTE RICERCATI FRA MILANO E DINTORNI PER UN COSTO DI DUE MILIARDI E MEZZO.
- UNA PARTICOLARE ATTENZIONE MERITA IL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA, MARIO BATTISTONI, IMPEGNATO A RECUPERARE IL BIANCO E NERO NEOREALISTA E IL COLORE FREDDO E FUNZIONALE DELLA PUBBLICITA'.
- FRANCO GODI E' L'IDEATORE DEI JINGLE PUBBLICITARI.
Storyboad
Lo storyboad è la storia rappresentata per immagini. Attraverso una serie di disegni, visualizziamo su carta le prime immagini del nostro film. Alcuni disegnano solo le immagini più importanti e rappresentative della storia, altri invece minuziosamente raffigurano le singole scene, commentandole anche dal punto di vista tecnico-registico, utili per la regia ma anche per tutti gli altri collaboratori.
Lo storyboard è uno strumento molto valido, anche nella realizzazione di un corto, in quanto permette di fissare con le immagini, ciò che la sceneggiatura descrive con le parole.
complimenti per il tuo splendido blog!
ResponderEliminarpotresti per caso sostituire i vecchi link di "ladri di saponette" con altri funzionanti?
grazie!
links are dead... could you please repost new links?
ResponderEliminarthanks in any case :)