TÍTULO ORIGINAL I magliari
AÑO 1959
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e Inglès (Separados)
DURACIÓN 111 min.
DIRECTOR Francesco Rosi
GUIÓN Suso Cecchi D'Amico & Francesco Rosi
MÚSICA Piero Piccioni
CANCIONES "Tom Dooley" di Dave Guard e G.C. Testoni, edizioni Voce del Padrone, canta il quartetto 2+2; "Chella llà" di Bertini, Taccani e Di Paola, edizioni La Cicala, canta Renato Carosone e il suo sestetto-disco Pathé; "Maruzzella" di Bonagura e Renato Carosone, edizioni Leonardi, canta Renato Carosone e il suo sestetto – disco Pathé; "Maliziusella" di Specchia e Capotosti, edizioni Fortissimo, cantano i 5 Ciro’s – disco Cetra; "Piccolissima Serenata" di A. Amurri e G. Ferrio, edizioni Liberty; "Night Train" di Forrest, edizioni Canzoni Moderne; "Buonasera signorina" di C. Sigman, P. De Rosa e Pinchi, edizioni Dienis; "Tu che ti senti divina" di P. Pavani e A. Grasso, edizioni Liberty; "Tequila" di Chuck Rio, edizioni Worldmusic; "Tango delle capinere" di B. Cherubini e C. A. Bixio, edizioni Bixio; "You Are My Destiny" di Paul Anka, edizioni Neapolis, canta Tony Renis; "Sputnik Rock" di G. Principe, edizioni Vis Radio; "Fever" di Davenport, Cooley e Devilli, edizioni Curci, canta Lydia McDonald; "Was It You?" di Danell e Morgan, edizioni Titanus, canta Nicola Arigliano; "Baby Rock" di Danell e Morgan, edizioni Titanus, canta Tony Renis; "You Told a Lie" di Danell e Morgan, edizioni Titanus, canta Tony Renis
FOTOGRAFÍA Gianni di Venanzo (B&W)
INTERPRETES Y PERSONAJES Alberto Sordi (Ferdinando Magliulo, detto Totonno), Belinda Lee (Paula Mayer), Renato Salvatori (Mario Balducci), Nino Vingelli (Vincenzo), Aldo Giuffré (Armando), Aldo Bufi Landi (Rodolfovalentino), Nino Di Napoli (Ciro), Lina Vandal (Frida), Joseph Dahmen (Mayer), Carmine Ippolito (don Raffaele Tramontano), Pasquale Cennamo (don Gennaro), Ubaldo Granata (Umberto, direttore del ristorante italiano), Else Knott, Salvatore Cafiero, Antonio La Raina
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia; Titanus / Vides Cinematografica
PREMIOS 1960: Festival de San Sebastián: Mejor director (mención especial)
GÉNERO Drama | Comedia dramática. Inmigración
SINOPSIS Un trabajador italiano que emigró a Hannover, en Alemania, buscando salir de la miseria y prosperar, está a punto de regresar a su tierra, desesperado, fracasado y sin un céntimo. A pesar de ello, se deja engañar por un individuo charlatán y embaucador, que se jacta de ser un comerciante de éxito, y lo sigue a Hamburgo con la esperanza de que cumpla su promesa y le proporcione un trabajo como vendedor de ropa. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
CD 1
CD 1
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Subtítulos (Español)
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Subtítulos (Inglès)
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CD 2
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Subtítulos (Español)
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Subtítulos (Inglès)
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CRÍTICA
"Ágil cinta de denuncia social en la que destaca la habilidad de Rosi para retratar ambientes (...) Historia de fracasos y adeversidades con un acertado Salvatori" (Fernando Morales: Diario El País)
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Secondo film di Rosi, scritto con Suso Cecchi D’Amico e Giuseppe Patroni Griffi. Come il precedente La sfida (1958), è intinto in un verismo sconsolato e desolante. Il sud non c’è, ma lo si respira nell’aria: la sede dei magliari è una sorta di “micro- sud”, con le sue contraddizioni, le sue zone oscure, la sua miseria. Il suo tema latente è il “miraggio”: come l’Italia attuale, la Germania degli anni cinquanta viene esaltata dai media come “paradiso terrestre”, nascondendo la povertà imperante e la corruzione dilagante sotto una scorza di rispettabilità (simbolico, a questo proposito, il personaggio di Herr Mayer). Rosi riprende i suoi perdenti “dall’interno”, senza visioni d’insieme che li osservino dall’alto; punta su una struttura solo apparentemente lineare, in realtà volutamente frammentaria (si pensi all’ellissi che avviene quando Mario cambia vita), ben ambientata in spazi veri (Hannover e Amburgo) che accentuano il realismo di fondo. Il regista italiano usa ancora piano sequenza e profondità di campo per scopi artistici, ma inserisce anche alcuni spunti meta- cinematografici che da lui non ci si aspetta ma che nel suo cinema aumenteranno esponenzialmente: il personaggio di Sordi parla con lo spettatore, guarda in macchina, permette a Rosi di svelare la sua presenza e di concepire il cinema come un’arma nelle sue mani. Il personaggio di Sordi rappresenta forse il difetto più grande del film: la sua verve comica stona con le atmosfere morbose, cupe, e troppe volte sacrifica il realismo del film alla commedia dialettale. Anche il personaggio principale, nonostante un grande Renato Salvatori, è troppo opaco, e il suo percorso è troppo poco psicologicamente definito. La scena in cui la prostituta Paula decide di non partire con Mario (per non rinunciare all’effimera ma garantita paga che si procura battendo) è uno dei pezzi più tristemente malinconici e commoventi del cinema di Rosi. Producono Franco Cristaldi e Titanus; fotografia di Gianni Di Venanzo, musiche di Piero Piccioni e montaggio di Mario Serandrei. Un film sincero, anche se non del tutto riuscito.
http://nehovistecose.wordpress.com/2012/02/07/i-magliari/
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Sinossi
Mario Balducci, un giovane operaio di Grosseto emigrato ad Hannover sta per ritornare in Italia sfiduciato e avvilito, quando, una sera, incontra casualmente in un ristorante italiano un gruppo di napoletani e un romano, erdinando Magliulo detto Totonno. Questi, ricercato dalla polizia, gli sottrae il passaporto provocandogli qualche guaio con la legge. Quando Totonno lo ritrova per restituirgli i documenti, Mario gli confessa la propria disperazione e gli chiede del lavoro.
Il romano, allora, lo introduce nel suo ambiente di magliari (venditori di tessuti inutilizzabili) e lo coinvolge nelle proprie truffe. Mario si rende conto tardi di quanto siano disoneste quelle attività ma è attratto dal benessere ostentato da Totonno e lo asseconda. Il romano, intanto, abbandona il mammasantissima don Raffaele per cui lavorava (e che prende male il ‘tradimento’) e decide di mettersi in proprio, spacciando ad Amburgo le stoffe di un industriale tedesco, Mayer. Accortosi dell’attrazione provata dalla moglie di Mayer per Mario, Totonno lo coinvolge nell’affare. Mario s’innamora di Paula Mayer, che lo seduce e avvia con lui una relazione clandestina.
Ma una banda di zingari polacchi minacciano le attività dei magliari e Totonno non ha denaro per pagarli, quindi pensa di ricattare Paula Mayer. Mayer però si associa a don Raffaele, che riassume il controllo sul gruppo dei magliari e caccia Totonno, umiliandolo. Dopo un violento dialogo che segna la rottura del suo rapporto con Magliulo, propone a Paula di seguirlo in Italia ma la donna non vuole rinunciare al suo benessere e i due amanti si lasciano.
Il romano, allora, lo introduce nel suo ambiente di magliari (venditori di tessuti inutilizzabili) e lo coinvolge nelle proprie truffe. Mario si rende conto tardi di quanto siano disoneste quelle attività ma è attratto dal benessere ostentato da Totonno e lo asseconda. Il romano, intanto, abbandona il mammasantissima don Raffaele per cui lavorava (e che prende male il ‘tradimento’) e decide di mettersi in proprio, spacciando ad Amburgo le stoffe di un industriale tedesco, Mayer. Accortosi dell’attrazione provata dalla moglie di Mayer per Mario, Totonno lo coinvolge nell’affare. Mario s’innamora di Paula Mayer, che lo seduce e avvia con lui una relazione clandestina.
Ma una banda di zingari polacchi minacciano le attività dei magliari e Totonno non ha denaro per pagarli, quindi pensa di ricattare Paula Mayer. Mayer però si associa a don Raffaele, che riassume il controllo sul gruppo dei magliari e caccia Totonno, umiliandolo. Dopo un violento dialogo che segna la rottura del suo rapporto con Magliulo, propone a Paula di seguirlo in Italia ma la donna non vuole rinunciare al suo benessere e i due amanti si lasciano.
Il libro
...
Come scrive Fabio Ferzetti nell'introduzione, "Non si tratta di 'raccontare' l’Italia, e in particolare l’Italia di quegli anni, attraverso 100 film, sarebbe semplicistico; né di ripercorrere la storia del nostro cinema attraverso 100 titoli esemplari, anche se entrambe le cose sono in parte vere. Più modestamente, forse più ambiziosamente, si tratta invece di riaprire grazie a questi primi 100 titoli il dialogo fra quei film e i loro spettatori, che sono oggi spettatori profondamente diversi. Perché quel dialogo è stato per decenni una componente fondamentale del nostro cinema".
I magliari, realizzato nel 1959 da Francesco Rosi, è un film che affronta alcuni nodi cruciali e drammatici del dopoguerra europeo: l'emigrazione degli italiani all'estero; le attività illegali intraprese da alcuni immigrati (i magliari, appunto, ossia imbroglioni che vendevano tessuti scadenti mistificandone la qualità) e la loro dipendenza da organizzazioni criminali come la camorra; la rinascita economica della Germania occidentale; i primi segni dell'imminente trionfo del consumismo. Nel libro, che riunisce testi di Roberto Chiesi, Lorenzo Codelli, Giovanni de Luna, Domenico Starnone e Stefano Zenni, vengono analizzati i temi narrativi fondamentali del film, il contesto storico-sociale e cinematografico dell'epoca e la genesi della realizzazione. Inoltre sono delineati i profili delle personalità che vi collaborarono (regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, attori e produttori).
http://www.cinetecadibologna.it/areastampa/c_271
Come scrive Fabio Ferzetti nell'introduzione, "Non si tratta di 'raccontare' l’Italia, e in particolare l’Italia di quegli anni, attraverso 100 film, sarebbe semplicistico; né di ripercorrere la storia del nostro cinema attraverso 100 titoli esemplari, anche se entrambe le cose sono in parte vere. Più modestamente, forse più ambiziosamente, si tratta invece di riaprire grazie a questi primi 100 titoli il dialogo fra quei film e i loro spettatori, che sono oggi spettatori profondamente diversi. Perché quel dialogo è stato per decenni una componente fondamentale del nostro cinema".
I magliari, realizzato nel 1959 da Francesco Rosi, è un film che affronta alcuni nodi cruciali e drammatici del dopoguerra europeo: l'emigrazione degli italiani all'estero; le attività illegali intraprese da alcuni immigrati (i magliari, appunto, ossia imbroglioni che vendevano tessuti scadenti mistificandone la qualità) e la loro dipendenza da organizzazioni criminali come la camorra; la rinascita economica della Germania occidentale; i primi segni dell'imminente trionfo del consumismo. Nel libro, che riunisce testi di Roberto Chiesi, Lorenzo Codelli, Giovanni de Luna, Domenico Starnone e Stefano Zenni, vengono analizzati i temi narrativi fondamentali del film, il contesto storico-sociale e cinematografico dell'epoca e la genesi della realizzazione. Inoltre sono delineati i profili delle personalità che vi collaborarono (regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, attori e produttori).
http://www.cinetecadibologna.it/areastampa/c_271
Podrías subir estos enlaces? Gracias.
ResponderEliminar¿Sería posible cargar de nuevo los enlaces de esta película?
ResponderEliminarmaskbauta