TÍTULO ORIGINAL La ragazza in vetrina
AÑO 1961
IDIOMA Italiano y Francés (En pistas separadas)
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 90 min.
DIRECTOR Luciano Emmer
GUIÓN Emanuele Cassuto, Luciano Emmer, Vinicio Marinucci, Luciano Martino, Pier Paolo Pasolini (Historia: Emanuele Cassuto, Luciano Emmer, Rodolfo Sonego)
MÚSICA Roman Vlad
FOTOGRAFÍA Otello Martelli (B&W)
REPARTO Lino Ventura, Magali Noël, Marina Vlady, Bernard Fresson, Antonio Badas, Roger Bernard
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia; Nepi Film / Sofitedip / Zodiaque Productions
GÉNERO Drama | Prostitución
SINOPSIS Dos mineros italianos, Federico y Vincenzo, pasan un fin de semana con dos prostitutas que trabajan en el barrio rojo de Amsterdam, donde se exhiben en los escaparates. Una de ellas se enamorará de Vincenzo... (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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Subtítulos (Español)
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Emmer è bravissimo con la cinepresa: pochi movimenti e una direzione attoriale ammirevole. Apparentemente riemerse da un dramma sociale scottante, le vicissitudini della pellicola percorrono stradine anguste nelle quali pare impossibile lasciare un’impronta di tipo politico. La commedia e l’erotismo sono in agguato. In realtà la sceneggiatura fa a meno di certi didascalismi, puntando su un’anima tormentata più di quanto non sembri e percorrendo l’intimità degli altri personaggi da cima a fondo, infine esplorando territori inusuali per un film italiano girato all’estero.
D’altronde l’incipit è rimarchevole: prendete quattro emigranti, caricateli di una zavorra fatta di miseria e malinconia, e trasferiteli ai confini tra Belgio e Olanda, giù nelle miniere di carbone dove mancano luce e aria. Poche volte il cinema è stato così fulmineo nel condurci alla claustrofobia lavorativa; un’intolleranza al mestiere giustificata dal “regno dei morti” nel quale viene spedito Vincenzo (Bernard Fresson) nel suo primo giorno d’impiego. L’esperienza è traumatica e ritornare sul posto pare inconcepibile. Meglio cambiare zona e perdersi tra i canali di Amsterdam insieme all’amico Federico (un Lino Ventura vivace e spregiudicato), a osservare le ragazze in vetrina, pronte a trascorrere un intero week end al tuo fianco. Il rischio è quello di scambiarle per sirene magiche, creature celesti ingabbiate (anche loro) in una vita che non è (più) Vita, pronte a innamorarsi del primo animo gentile e sprovveduto.
D’altronde l’incipit è rimarchevole: prendete quattro emigranti, caricateli di una zavorra fatta di miseria e malinconia, e trasferiteli ai confini tra Belgio e Olanda, giù nelle miniere di carbone dove mancano luce e aria. Poche volte il cinema è stato così fulmineo nel condurci alla claustrofobia lavorativa; un’intolleranza al mestiere giustificata dal “regno dei morti” nel quale viene spedito Vincenzo (Bernard Fresson) nel suo primo giorno d’impiego. L’esperienza è traumatica e ritornare sul posto pare inconcepibile. Meglio cambiare zona e perdersi tra i canali di Amsterdam insieme all’amico Federico (un Lino Ventura vivace e spregiudicato), a osservare le ragazze in vetrina, pronte a trascorrere un intero week end al tuo fianco. Il rischio è quello di scambiarle per sirene magiche, creature celesti ingabbiate (anche loro) in una vita che non è (più) Vita, pronte a innamorarsi del primo animo gentile e sprovveduto.
La censura dell’epoca s’intese di infierire sul film vietandolo, tagliando metri e metri di pellicola, facendo ostruzione e ritardandone la diffusione. Non tolleravano l’idea dell’italiano onesto lavoratore invaghitosi di una prostituta. Il regista pagò caro questo eccessivo conservatorismo e fu costretto a sospendere la sua attività per tre anni.
Finale intelligentemente aperto a varie interpretazioni.
http://pompieremovies.com/2011/08/20/la-ragazza-in-vetrina/
Hola soy Ruben de Montevideo. Vi que arreglaste los links de Un americano a Roma. Muchas gracias. Ahora he visto que están caídos los de I nuovi mostri. Podrías mirarlos? Muchas gracias de nuevo. No tengo contacto tuyo para comunicarme por otra vía por eso te escribo en los comentarios. Si hubiera una dirección de mail en tu perfil lo haría por ahí. Un abrazo desde el paisito.
ResponderEliminarRuben
EliminarVoy a tratar de solucionarlo en unos días.
En cuanto a los comentarios, seguí dejándolos en el blog, el correo no lo abro casi nunca (elcineitaliano@gmail.com)
Un abrazo.
OK. Como digas. Gracias de nuevo.
EliminarAmarcord:
ResponderEliminarPodrias resubir esta magnifica película de Emmer?
Gracias.
samueleliseu
Cambiados los enlaces.
EliminarMuchas gracias por la resubida.
ResponderEliminarsamueleliseu
links are dead, please re-up,grazie
ResponderEliminari link non funzionano,potresti ricaricareilfilm?grazie
Cambiados los enlaces.
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