TÍTULO
Metello
AÑO
AÑO
1970
IDIOMA
IDIOMA
Italiano
SUBTITULOS
SUBTITULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
DURACIÓN
107 min.
DIRECTOR
DIRECTOR
Mauro Bolognini
GUIÓN
GUIÓN
Mauro Bolognini, Luigi Bazzoni, Suso Cecchi d'Amico, Ugo Pirro (Novela: Vasco Pratolini)
MÚSICA
MÚSICA
Ennio Morricone
FOTOGRAFÍA
FOTOGRAFÍA
Ennio Guarnieri
REPARTO
REPARTO
Massimo Ranieri, Ottavia Piccolo, Frank Wolff, Tina Aumont, Lucia Bosé, Pino Colizzi, Mariano Rigillo, Luigi Diberti, Manuela Andrei, Corrado Gaipa
PRODUCTORA
PRODUCTORA
Documento Film
PREMIOS
1970: Festival de Cannes: Mejor actriz (Ottavia Piccolo)
1970: Premios David di Donatello: Mejor película (ex-aequo)
GÉNERO
PREMIOS
1970: Festival de Cannes: Mejor actriz (Ottavia Piccolo)
1970: Premios David di Donatello: Mejor película (ex-aequo)
GÉNERO
Drama
Sinópsis
Metello, hijo de un famoso anarquista que pasó la mayor parte de su vida en la cárcel, decide seguir los pasos de su padre. Criado por sus abuelos, se niega a emigrar y comienza a frecuentar distintos ambientes laborales, lo que le permite conocer a los antiguos camaradas de su padre. Después de cumplir el servicio militar, trabaja como albañil y, tras la muerte de un compañero en un accidente de trabajo, empieza a participar activamente en las protestas. (FILMAFFINITY)
Rimasto orfano, Metello lavora, come muratore, nel cantiere di un ex-operaio diventato ingegnere che, dimentico delle origini, s'è adeguato alla regola generale di sfruttamento del lavoro. Arrestato per essersi scontrato con la forza pubblica, inviata a proibire le bandiere ai funerali di un muratore anarchico, all'uscita dal carcere ne sposa la figliola Ersilia. Intanto, fra gli operai di Firenze s'è fatto strada l'ideale socialista e anche Metello, che ha ormai abbandonato l'anarchismo paterno per la coscienza e l'unità di classe, partecipa a un grande sciopero proclamato per ottenere migliori salari. Durante la lotta, che si prolunga per giorni e giorni senza alcun risultato, Metello intreccia una relazione con Idina, una borghese vicina di casa, ma la stessa Ersilia interviene energicamente a stroncarla. Come gli industriali avevano previsto, tra gli operai, in sciopero da più di un mese, si fa strada lo scoraggiamento, tanto che, il quarantesimo giorno, un gruppo di loro decide di ripresentarsi al lavoro. Per impedirglielo, Metello ed altri si gettano contro i gendarmi, chiamati a difendere i 'crumiri'. Un muratore viene colpito a morte da una guardia, ma in quel momento giunge la notizia che i lavoratori hanno vinto la loro battaglia sindacale. Finito, per quel suo gesto, in carcere una seconda volta, Metello promette a Ersilia di non commettere altri errori.
http://www.dischivolanti.ch/film/regie/mauro-bolognini/DVD/Metello-Italia-1970-.html
http://www.dischivolanti.ch/film/regie/mauro-bolognini/DVD/Metello-Italia-1970-.html
Metello è un romanzo di Vasco Pratolini che, come scrisse il suo autore, si costruisce su alcuni
“valori indistruttibili dell’uomo: la sua origine, l’educazione dei sentimenti, la lotta per la vita, e quindi l’amicizia, il lavoro, l’amore, la solidarietà” proponendo una “storia privata,
semplice, oscura che, nella Firenze degli ultimi decenni del secolo XIX e del primi anni del
XX”, riassumeva “le maggiori esperienze di una intera categoria” e s’inquadrava “nel processo di
sviluppo di una società”.
Da una parte, perciò, i casi individuali di un giovane muratore che, rimasto orfano in età
tenerissima, trovava via via nell’amore, nel sesso, nel lavoro altrettante ragioni per costruirsi
ed imporsi, dall’altra l’evoluzione sociale di una collettività che, strettamente saldandosi a questi singoli casi, in più momenti li determinava e li modificava.
Il romanzo, naturalmente, è stato condensato e riassunto, ma quanto ne rimane basta a ridarci non solo il ritratto compiuto del Metello pratoliniano, dei suoi ruvidi amori, delle sue salde amicizie, della sua rustica, concreta morale, ma anche quello della Firenze fine secolo dov’è nato e dove vive, della sua gente che lotta e si arrovella e, in senso anche più dilatato, dell’epoca che, attorno a lui (e anche con lui) comincia a muoversi, ad animarsi, ad acquistare un senso, una fisionomia.
Gian Luigi Rondi, “Il Tempo”, 19 Marzo 1970
“valori indistruttibili dell’uomo: la sua origine, l’educazione dei sentimenti, la lotta per la vita, e quindi l’amicizia, il lavoro, l’amore, la solidarietà” proponendo una “storia privata,
semplice, oscura che, nella Firenze degli ultimi decenni del secolo XIX e del primi anni del
XX”, riassumeva “le maggiori esperienze di una intera categoria” e s’inquadrava “nel processo di
sviluppo di una società”.
Da una parte, perciò, i casi individuali di un giovane muratore che, rimasto orfano in età
tenerissima, trovava via via nell’amore, nel sesso, nel lavoro altrettante ragioni per costruirsi
ed imporsi, dall’altra l’evoluzione sociale di una collettività che, strettamente saldandosi a questi singoli casi, in più momenti li determinava e li modificava.
Il romanzo, naturalmente, è stato condensato e riassunto, ma quanto ne rimane basta a ridarci non solo il ritratto compiuto del Metello pratoliniano, dei suoi ruvidi amori, delle sue salde amicizie, della sua rustica, concreta morale, ma anche quello della Firenze fine secolo dov’è nato e dove vive, della sua gente che lotta e si arrovella e, in senso anche più dilatato, dell’epoca che, attorno a lui (e anche con lui) comincia a muoversi, ad animarsi, ad acquistare un senso, una fisionomia.
Gian Luigi Rondi, “Il Tempo”, 19 Marzo 1970
Metello il capolavoro di Mauro Bolognini
Metello è un film del 1970 diretto da Mauro Bolognini, tratto dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini e generalmente ritenuto il suo miglior lavoro.
Presentato in concorso al 23º Festival di Cannes, valse a Ottavia Piccolo il premio per la migliore interpretazione femminile.
Massimo Ranieri, essendo napoletano, è stato doppiato con cadenza fiorentina da Rodolfo Baldini.
Trama
Rimasto orfano, Metello è cresciuto in campagna, ma sceglie di non seguire la famiglia adottiva, quando questa perduta la concessione dei campi decide di andare a lavorare nelle miniere del Belgio. Decide di andare a Firenze, città dove è nato, e trova lavoro, come muratore, nel cantiere di un ingegnere, un padrone “buono” che ben conosce ed apprezza il valore dei suoi operai, adeguandosi tuttavia alla regola generale di sfruttamento del lavoro.
Arrestato per essersi scontrato con la forza pubblica, inviata a proibire le bandiere ai funerali di un muratore anarchico, caduto dall’impalcatura, all’uscita dal carcere ne sposa la figliola Ersilia. Intanto, fra gli operai di Firenze s’è fatto strada l’ideale socialista; Metello, che ha conosciuto l’anarchismo grazie a Betto, anarchico ed amico del padre che gli insegna a leggere, segue la strada della coscienza e dell’unità di classe, partecipa a un grande sciopero proclamato per ottenere migliori salari.
Durante la lotta, che si prolunga per giorni e giorni senza alcun risultato, Metello intreccia una relazione con Idina, una borghese vicina di casa, ma la stessa Ersilia interviene energicamente a stroncarla. Come gli industriali avevano previsto, tra gli operai, in sciopero da più di un mese, si fa strada lo scoraggiamento, tanto che, il quarantesimo giorno, un gruppo di loro decide di ripresentarsi al lavoro, e tra di essi Olindo suo fratello adottivo, tornato dal Belgio poiché in miniera si è ammalato e al contrario dei suoi fratelli non è riuscito ad inserirsi nella società straniera.
Per impedirglielo, Metello ed altri si gettano contro i gendarmi, chiamati a difendere i “crumiri”; un muratore viene colpito a morte da una guardia, ma in quel momento giunge la notizia che i lavoratori hanno vinto la loro battaglia sindacale. Finito, per quel suo gesto, in carcere una seconda volta, Metello promette a Ersilia di non tornare più in galera per le sue lotte politiche, entrambi sanno che non sarà così.
Commento
Film tratto dal romanzo di Pratolini ed incentrato sulla figura del protagonista interpretato da un Massimo Ranieri che mostra buone doti di attore. Ammirevole per fotografia e costumi (ma nell’inquadratura compaiono elementi architettonici degli anni ’70), ben interpretato da Massimo Ranieri che non adotta la recitaszione teatrale di Montagnani. La parte più riuscita risulta essere la descrizione del voluttuoso capriccio di Ranieri/Metello per Ida/Aumont. Encomiabile e rocciosa la Piccolo.
Locations
La scena della partenza di Metello (Ranieri) dalla stazione di Contea-Londa (FI) alla volta di Firenze mostra proprio l’edificio della stazione (operativa ancora oggi), che si è conservato praticamente identico.
https://www.pianetacinema.com/metello-il-capolavoro-di-mauro-bolognini/
Nuevamente mil gracias amigo y quedo a la espera
ResponderEliminarde los sub en castellano.
Eddelon
Yo agradeceria tambien los subtitulos en castellano para esta excelente pelicula,
ResponderEliminarMe sumo a la espera de los subtitulos en español... de todos modos, muchas gracias por tan maravilloso trabajo que haces, el de compartir verdaderas joyas del cine italiano. saludos desde Chile.
ResponderEliminarHola Amarcord,
ResponderEliminar¿Podrías reponer los enlaces? Te pido lo mismo para "Ferie d'Agosto".
Mil gracias,
A.
Cambiados los enlaces.
EliminarAmarcord, eres lo máximo. Gracias por los nuevos enlaces de esta pelicula y también por los de "Ferie d'Agosto".
ResponderEliminarA.
podrias reponer los enlaces tengo ilusion por esta pelicula
ResponderEliminarI link sono disattivi, puoi ricaricarli su MEGA?
ResponderEliminarGrazie mille
Modificati tutti i link
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