TÍTULO L'imbalsamatore
AÑO 2002
SUBTITULOS Si (Separados)
DURACIÓN 101 min.
DIRECTOR Matteo Garrone
GUIÓN Matteo Garrone, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso
MÚSICA Banda Osiris
FOTOGRAFÍA Marco Onorato
REPARTO Ernesto Mahieux, Valerio Foglia Manzillo, Elisabetta Rocchetti, Lina Bernardi, Pietro Biondi, Bernardino Terracciano, Marcella Granito
PRODUCTORA Fandango
GÉNERO Drama
SINOPSIS Peppino es un taxidermista envejecido, y constantemente ridiculizado por la gente que le rodea, debido a su baja estatura. Un día encuentra a Valerio, un apuesto joven fascinado por el trabajo de Peppino. El taxidermista está encantado con Valerio, y le ofrece un buen sueldo por ser su ayudante. Pero cuando Valerio conoce a Deborah, su romance con ella se verá amenazado...(FILMAFFINITY)
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Subtítulos
Cronache dal deserto. Reportage dal disastro delle anime, specularmente riflesso nel degrado che le circonda. C’era una volta il mare azzurro, chiare fresche dolci acque di un sogno per sempre finito. I tre protagonisti di L’imbalsamatore, di Matteo Garrone, vivono in un mondo brutto, sporco e cattivo, quel litorale campano tante volte presente nelle cronache dell’abusivismo edilizio e della criminalità organizzata. La spiaggia è una discarica a cielo aperto, gli orribili palazzi, già scrostati dalla salsedine, arrivano a pochi metri dalle onde, lugubri monumenti di cemento costruiti senza senso, senza amore, senza gusto.
Peppino, Valerio, Deborah: un triangolo strano, tre "animali" nello zoo a cielo aperto. Peppino è l’imbalsamatore del titolo: affetto da nanismo, è un essere che insieme attrae e respinge. Un uomo losco, che nasconde cupi segreti, eppure capace di affascinare con l’indubbia abilità che dimostra nel suo strano lavoro. Il giovane e bel Valerio cade nella rete, smette di fare il cuoco per diventare suo assistente, senza accorgersi che gli "affari" con la camorra sono di gran lunga la maggior fonte di guadagno della ditta. E poi, durante una trasferta a Cremona, arriva Deborah. L’imprevisto che distrugge la tela di ragno di Peppino, qualcosa del mondo esterno che s’insinua in quella strana, innaturale coppia.
Si vorrebbe poter allontanare l’universo mostruoso ripreso da Garrone, chiudere gli occhi, voltare la testa. Ma non si può: eccolo lì, proprio davanti a noi, appena appena il nostro sguardo si sveglia, e la nostra coscienza sfugge al torpore innescato da spot e tv. È il cinema, bellezza, quello vero: quello che riaccende la mente, "bucando" la falsa superficie della realtà per tentare di arrivare, finalmente, alle cose stesse.
Luigi Paini
Da Il Sole-24 Ore, 22 Settembre 2002
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