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domingo, 9 de enero de 2011

Piano, solo - Riccardo Milani (2007)


TITULO Piano, solo
AÑO 2007
DURACION 104 min.
SUBTITULOS Si (Incrustados)
DIRECTOR Riccardo Milani
GUION Ivan Cotroneo, Riccardo Milani, Sandro Petraglia, Claudio Piersanti
FOTOGRAFIA Arnaldo Catinari
MONTAJE Marco Spoletini
MUSICA Lele Marchitelli
ESCENOGRAFIA Paola Comencini
PRODUCTORA Hugo Films / Palomar / Rai Cinema
GÉNERO Drama | Biográfico. Música. Jazz
REPARTO  Kim Rossi Stuart,Michele Placido,Jasmine Trinca,Sandra Ceccarelli, Paola Cortellesi, Claudio Gioè, Mariella Valentini, Roberto De Francesco

SINOPSIS Luca Flores es un genial músico italiano que se suicida en 1995, poco antes de cumplir 40 años. Pasó su infancia en Africa, donde la familia se afincó para seguir al padre, Giovanni Flores, geólogo de fama internacional y donde muere su madre Jolanda en un accidente automovilístico. La familia Flores se separa y los dos hermanos mayores van a estudiar a Inglaterra y Luca y Barbara a Italia. En Florencia Luca se diploma en "pianoforte" con el máximo de los votos... pero su destino no es convertirse en un pianista clásico.

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)

È la storia di un geniale pianista italiano di jazz, Luca Flores, morto suicida non ancora quarantenne. Lo spunto, il bel libro che gli ha dedicato Walter Veltroni, "Il disco del mondo", rielaborato da una sceneggiatura scritta, fra gli altri, da Sandro Petraglia, con il contributo di lettere private e di filmini amatoriali messi a disposizione dalla famiglia. Si comincia in Africa, dove lavorava il padre di Luca, noto geologo. Un'infanzia felice, funestata dalla morte in un incidente della madre; da cui un trauma che segnerà per sempre l'esistenza di Luca. Poi, tornati tutti in Italia, il pianoforte, prima la musica classica quindi il jazz, con un successo dietro l'altro perfino in collaborazione con Chef Baker. Presto, però, nonostante l'amore di una ragazza e l'affetto di tutti i familiari, padre, sorella, fratello, le prime turbe psichiche, delle ombre nere che, fra alti e bassi, incidenti e tentativi di riprendersi, condurranno alla tragedia finale. Con una corda al collo. L'impresa di rappresentarci questa vita e i drammi che l'attraversano se l'è assunta Riccardo Milani, salutato con simpatia sia in occasione del suo esordio ("Auguri professore"), sia più in là ("La guerra degli Antò"), sia di recente, con "Il posto dell'anima", alternati a varie, felici imprese televisive.

Doveva raccontarci una storia buia, così, come precisa ricerca stilistica, ha chiesto alla fotografia di Arnaldo Catinari di evitare, salvo nelle prime pagine in Africa, le immagini limpide e dilatate, mirando, al contrario, restringerle il più possibile attorno al personaggio centrale non solo fasciandole sempre di luci scure ma tenendo spesso il suo volto e le sue espressioni per metà quasi in ombra; con evidenti intenzioni simboliche. Privilegiando, a loro sostegno, dei colori fra l'ocra e il nero, con effetti spesso quasi plumbei. E affidandole a ritmi più indirizzati a seguire l'evolversi degli stati d'animo che non la progressione dei fatti. Si perviene a questi risultati grazie all'interpretazione ancora una volta straordinaria di Kim Rossi Stuart che riesce a far trasparire dalla sua maschera segnata l'itinerario angosciante del protagonista dalla lucidità alla pazzia. Con una misura, un equilibrio, una precisione frutto, sempre, di sfumature meditate. Da non dimenticare, però, al fianco, Michele Placido, il padre, Jasmine Trinca, la fidanzata, Paola Cortellesi, la sorella. Con rigore non dissimile.
Gian Luigi Rondi
Da Il Tempo, 22 settembre 2007

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