TÍTULO ORIGINAL Auguri professore
AÑO 1997
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACIÓN 105 min.
DIRECTOR Riccardo Milani
GUIÓN Domenico Starnone, Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Riccardo Milani
MÚSICA Claudio Guidetti
FOTOGRAFÍA Alessandro Pesci
REPARTO Silvio Orlando, Claudia Pandolfi, Imma Piro, Flavio Pistilli, Chiara Milani, Emiliano Stamiglia, Duilio Del Prete, Assia Archkalik, Luca Tronati, Valentina Esalvato, Ettore Franceschi, Federica Ricevuto, Daniele Penenni
PRODUCTORA Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica
PREMIOS 1997: Premios David di Donatello: Nominada Mejor actor (Silvio Orlando) y ópera prima
GÉNERO Comedia | Colegios & Universidad
SINOPSIS Un maestro de literatura joven y entusiasta en los años setenta, el prof. Lipari, ahora es una persona sin pasión que casi odia su trabajo. Después de muchos años retorna como suplente de su ex-alumna Luisa. Gracias a este reencuentro, Lipari, revive los momentos que pasó en su infancia, vida estudiantil y los primeros años como profesor en un pueblo de montaña... (FILMAFFINITY)
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Trama:
A Roma Lipari è un'insegnante sui quarantacinque anni che crede nel proprio lavoro e cerca di rinnovarlo con un po' di fantasia. Il rapporto con gli studenti però è reso difficile dal fatto che sta vivendo un momento di crisi e di confusione sul piano privato e professionale. Fuori della scuola gli viene rubata l'auto acquistata venti anni prima col primo stipendio, e il furto è un brutto colpo. Inoltre all'improvviso si trova di fronte come nuova collega Luisa, che era stata sua alunna agli inizi della sua carriera. L'auto rubata e l'apparizione di Luisa fanno scattare nella mente di Lipari i ricordi del passato: tutta la sua vita dalle elementari all'università, le speranze dei genitori, gli insegnanti troppo superficiali, le differenze sociali tra un alunno e l'altro. E poi, da insegnante, la volontà di mettersi al servizio dei più svantaggiati, gli anni della contestazione, l'attaccamento per l'alunno Triglia, l'incontro con Luisa, che era figlia del sindaco. Mentre riflette, Lipari vede che Luisa entra subito in sintonia con i ragazzi, e allora cerca di sfuggirle, quasi impaurito. In preda al nervosismo, non riesce a gestire le situazioni ed entra in lite con i genitori. Luisa finisce la supplenza e va via, lasciandolo nel pieno della confusione. Ma prima di allontanarsi, Luisa ricorda a Lipari tutto l'arricchimento che ha ricevuto da lui, i ragazzi si rendono disponibili alle sue richieste. Lipari allora ritrova fiducia e il coraggio di guardare al futuro.
Critica:
Annunciato mesi fa, poi sempre rinviato, esce con un ritocco di atmosfera natalizia Auguri professore, opera prima di Riccardo Milani la cui storia si chiude proprio durante le vacanze di Natale. Tratto da "Solo se interrogati" di Domenico Starnone (come La scuola lo era da tre libri dello stesso autore) e sceneggiato da Sandro Petraglia, Stefano Rulli e Starnone, in collaborazione col regista, il film non è, però, il seguito di quello diretto due anni fa da Daniele Luchetti. Neppure nel tono, più intimista, realistico e a tratti anche amaro. Vincenzo Lipari (Silvio Orlando), professore per vocazione ma deluso dallo sfascio della scuola e della vita civile, non riesce a compilare il piano didattico per il nuovo anno scolastico malgrado le insistenze del preside. Glielo impedisce la formazione politica con cui, negli anni dell'utopia, riusciva a contagiare gli studenti. Guidato dalla voce narrante di Lipari, il film alterna i piani temporali tra il presente, la carriera scolastica del protagonista a cominciare dalle elementari, il primo incarico d'insegnamento in un paesino di montagna, quando tra i suoi allievi c'era la bella e volitiva Luisa (Claudia Pandolfi). Ora Luisa debutta come supplente proprio nella scuola di Lipari; ma l'irresolutezza del professore impedirà, per la seconda volta, che un amore potenziale diventi realtà. Auguri professore è scritto con equilibrio e messo in scena con semplicità, al servizio del personaggio di Orlando: uomo qualsiasi, benintenzionato come molti, disilluso come tanti, al quale l'ottimo attore conquista senza sforzo la nostra simpatia. A parte qualche incongruenza in cronologia, tutto è molto credibile. In particolare i flashback sulla scuola di un tempo, basata su un concetto perfettamente punitivo dell'esistenza, ne esce con una precisione notevole. Più che nella linea della commedia satirica siamo, per intenderci, in quella di Ovosodo, dove i tocchi di osservazione realistica prevalgono e la comicità non è il criterio-base della rappresentazione (eccetto un episodio: quello del professore rinchiuso nell'armadietto). E se non manca qualche concessione allo stereotipo - vedi i riferimenti alle violenze familiari e alle molestie sessuali - anche gli studenti, una volta tanto, sono rappresentati come minorenni più o meno normali, anziché come un popolo di incomprensibili alieni.
Roberto Nepoti (Fonte critica la Repubblica, 27/12/1997)
http://www.comune.re.it/cinema/catfilm.nsf/PES_PerTitolo/9862B29796AEF4A0C1256C0F00509A1B?opendocument
Roberto Nepoti (Fonte critica la Repubblica, 27/12/1997)
http://www.comune.re.it/cinema/catfilm.nsf/PES_PerTitolo/9862B29796AEF4A0C1256C0F00509A1B?opendocument
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E’ un film intelligente e delicato. Costruito su un umorismo amaro sempre pronto a sconfinare nel tragico e nell’agrodolce, il film d’esordio del regista Riccardo Milani è encomiabile per aver raccontato una storia originale in modo mai scontato e banale.
Nel panorama depresso come può esserlo solo il mondo della scuola italiana che manca di tutto e dove la buona volontà di alcuni insegnanti è rimasta l’ultima forza vitale, si svolgono le vite dei protagonisti del film: docenti, alunni, genitori.
Il film è anche la storia dell’incontro tra il professore e la sua ex alunna, ora passata dall’altra parte della cattedra, e dello scontro tra due diversi modi di concepire il rapporto con gli studenti.
Problemi vecchi e nuovi, quelli che ogni anno i docenti si trovano ad affrontare: strutture fatiscenti, scarsa considerazione per il loro mestiere, programmi da aggiornare; ma, soprattutto, il rapporto con un’umanità singolarmente assortita.
Amareza e scoramento sono i sentimenti con cui Lipari si appresta ad affrontare il nuovo anno
scolastico alle prese con una programmazione in cui non crede ma che il Preside pretende perché
dovuta. E la sua crisi è accentuata proprio dall’arrivo, nello stesso istituto, di Luisa che lo costringe a interrogarsi sugli errori passati.
Il professore pertanto ripercorre le tappe fondamentali della sua vita.
“Vicenzì, lo studio è sacrificio, il lavoro è una chiavica” gli diceva il padre ed egli decise che avrebbe studiato.
E gli anni della scuola non sono certo un periodo felice per Vincenzo che subisce le angherie dei maestri prima e dei professori poi, gente incapace di insegnare, che sa solo attenersi dissequamente ai programmi ministeriali.
Uno dei ricordi più dolorosi è legato alla poesia “I pastori” di Gabriele D’Annunzio che egli non
era riuscito a recitare durante un’interrogazione. E quella poesia per Lipari diventerà il simbolo di una scuola che bada più alla forma che alla sostanza.
Il film offre uno spaccato di vita quotidiana molto realistico. Lipari è il professore che tutti gli
studenti vorrebbero, sebbene col passare degli anni si dimostri a volte cinico; ma questo suo è un
modo per prendere le distanze dalle vicende umane die ragazzi, che in passato lo hanno coinvolto fin troppo.
Il percorso catartico lo porterà a riscoprire il senso della sua “missione educativa”, che aveva intrapreso ponendosi come obiettivo primario il NON seguire le orme dei suoi insegnanti.
incontro, il contrasto, lo scontro e la riconciliazione tra Lipari e Luisa permette al professore di “autogiudicarsi” vedendosi con gli occhi donatigli dalla parte migliore di se stesso, quella rappresentata dalla sua giovane ex allieva.
Il film, che ha uno svolgimento circolare fatto di un lungo flashback su cui se ne innestano altri,
termina con la prima immagine.
Girato con gusto ed ironia, registra una partecipazione di tanti giovani non professionisti molto
bravi a raccontare le storie dei giovani d’oggi, rese ancor più incisive dai suoni, ombre, luci e triste e della periferia romana.
Ottima la ricostruzione storica mai retorica attraverso misiche e costumi abbastanza fedeli agli anni dell’azione.
Il film è tratto dal libro “Solo se interrogato” di Domenico Starnone, che, insieme al regista
Riccardo Milani e a Sandro Petraglia e Stefano Rulli, ha curato la sceneggiatura.
http://www.apav.it/mat/tempolibero/cinemaematematica/mondoscuolagiovani/auguriprofessore.pdf
E’ un film intelligente e delicato. Costruito su un umorismo amaro sempre pronto a sconfinare nel tragico e nell’agrodolce, il film d’esordio del regista Riccardo Milani è encomiabile per aver raccontato una storia originale in modo mai scontato e banale.
Nel panorama depresso come può esserlo solo il mondo della scuola italiana che manca di tutto e dove la buona volontà di alcuni insegnanti è rimasta l’ultima forza vitale, si svolgono le vite dei protagonisti del film: docenti, alunni, genitori.
Il film è anche la storia dell’incontro tra il professore e la sua ex alunna, ora passata dall’altra parte della cattedra, e dello scontro tra due diversi modi di concepire il rapporto con gli studenti.
Problemi vecchi e nuovi, quelli che ogni anno i docenti si trovano ad affrontare: strutture fatiscenti, scarsa considerazione per il loro mestiere, programmi da aggiornare; ma, soprattutto, il rapporto con un’umanità singolarmente assortita.
Amareza e scoramento sono i sentimenti con cui Lipari si appresta ad affrontare il nuovo anno
scolastico alle prese con una programmazione in cui non crede ma che il Preside pretende perché
dovuta. E la sua crisi è accentuata proprio dall’arrivo, nello stesso istituto, di Luisa che lo costringe a interrogarsi sugli errori passati.
Il professore pertanto ripercorre le tappe fondamentali della sua vita.
“Vicenzì, lo studio è sacrificio, il lavoro è una chiavica” gli diceva il padre ed egli decise che avrebbe studiato.
E gli anni della scuola non sono certo un periodo felice per Vincenzo che subisce le angherie dei maestri prima e dei professori poi, gente incapace di insegnare, che sa solo attenersi dissequamente ai programmi ministeriali.
Uno dei ricordi più dolorosi è legato alla poesia “I pastori” di Gabriele D’Annunzio che egli non
era riuscito a recitare durante un’interrogazione. E quella poesia per Lipari diventerà il simbolo di una scuola che bada più alla forma che alla sostanza.
Il film offre uno spaccato di vita quotidiana molto realistico. Lipari è il professore che tutti gli
studenti vorrebbero, sebbene col passare degli anni si dimostri a volte cinico; ma questo suo è un
modo per prendere le distanze dalle vicende umane die ragazzi, che in passato lo hanno coinvolto fin troppo.
Il percorso catartico lo porterà a riscoprire il senso della sua “missione educativa”, che aveva intrapreso ponendosi come obiettivo primario il NON seguire le orme dei suoi insegnanti.
incontro, il contrasto, lo scontro e la riconciliazione tra Lipari e Luisa permette al professore di “autogiudicarsi” vedendosi con gli occhi donatigli dalla parte migliore di se stesso, quella rappresentata dalla sua giovane ex allieva.
Il film, che ha uno svolgimento circolare fatto di un lungo flashback su cui se ne innestano altri,
termina con la prima immagine.
Girato con gusto ed ironia, registra una partecipazione di tanti giovani non professionisti molto
bravi a raccontare le storie dei giovani d’oggi, rese ancor più incisive dai suoni, ombre, luci e triste e della periferia romana.
Ottima la ricostruzione storica mai retorica attraverso misiche e costumi abbastanza fedeli agli anni dell’azione.
Il film è tratto dal libro “Solo se interrogato” di Domenico Starnone, che, insieme al regista
Riccardo Milani e a Sandro Petraglia e Stefano Rulli, ha curato la sceneggiatura.
http://www.apav.it/mat/tempolibero/cinemaematematica/mondoscuolagiovani/auguriprofessore.pdf
¿Sería posible cargar de nuevo los enlaces de esta película?
ResponderEliminarmaskbauta
Cambiados los enlaces.
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