ESPACIO DE HOMENAJE Y DIFUSION DEL CINE ITALIANO DE TODOS LOS TIEMPOS



Si alguién piensa o cree que algún material vulnera los derechos de autor y es el propietario o el gestor de esos derechos, póngase en contacto a través del correo electrónico y procederé a su retiro.




jueves, 6 de diciembre de 2012

Uomini senza donne - Angelo Longoni (1996)


TITULO ORIGINAL Uomini senza donne
AÑO 1996
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 95 min.
DIRECCION Angelo Longoni
ARGUMENTO Obra de teatro de Angelo Longoni
GUION Angelo Longoni, Massimo Sgorbani
REPARTO Gian Marco Tognazzi, Alessandro Gassman, Veronika Logan, Alessandra Acciai, Eleonora Ivonne, Manuela Arcuri, Francesco Barilli, Silvana Bosi, Sergio Cammariere, Barbara Terrinoni, Riccardo Peroni, Giuliana Pantano, Riccardo Rossi, Ela Weber
FOTOGRAFIA Alfio Contini, Sebastiano Celeste
MONTAJE Mauro Bonanni
MUSICA Sergio Cammariere
PRODUCCION Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Thunder Film
GENERO Comedia

SINOPSIS Max (G. Tognazzi), suonatore di sax, ha problemi con l'altro sesso e soffre di gastrite cronica; Alex (A. Gassman) fa il creativo pubblicitario e usa le donne come gli spazzolini da denti. (FilmScoop)


Uomini senza donne
Angelo Longoni (Obra de teatro)
http://www36.zippyshare.com/v/18329412/file.html

L'occasione della mia permanenza a Roma e il buon esito della mia ultima commedia Bruciati hanno fatto sì che venissero a collimare una serie di combinazioni favorevoli al riallestimento di Uomini senza donne con la coproduzione del Teatro Argot e del Teatro della Cometa e alla costituzione di una coppia di attori totalmente inedita finora: Alessandro Gassman e Gian Marco Tognazzi, due interpreti straodinariamente adeguati a vestire i panni dei due personaggi della pièce. Due nomi Gassman e Tognazzi, che hanno costituito una delle coppie più famose e indimenticabili del passato dello spettacolo italiano e che ancora oggi, soprattutto per quel che riguarda il genere della commedia, hanno un potere evocativo straordinario. Uomini senza donne è forse, di tutti i miei testi, quello che ha meno vincoli temporali e meno connotazioni sociali definite, in un certo modo è una storia che non invecchia, una storia privata di un'amicizia e di un amore traditi. Parla dell'incapacità di vivere in modo adulto e maturo i sentimenti, dell'immaturità affettiva di una generazione, dell'impossibilità quasi fisiologica di essere felici.
Mi fa inoltre piacere contraddire una cattiva abitudine del teatro italiano che, abituato com'è alle innumerevoli riedizioni di classici nostrani e stranieri, mal sopporta i riallestimenti di testi italiani già andati in scena. Naturalmente nella nuova edizione non ho mancato di apportare alcune leggere modifiche al testo e di premere maggiormente, con il lavoro di regia, i tasti della comicità soprattutto nella prima parte dello spettacolo, in modo da creare una frattura più netta e forte rispetto alla seconda parte dove invece la commedia diventa più amara e dolorosa.
Angelo Longoni
http://www.hystrio.it/numero/scheda_testo.php?id=115&origine=sommario
---
"Uomini senza donne" è una commedia amara e divertente che affronta l'inadeguatezza, la confusione e le incapacità dei trentenni di vivere in modo equilibrato e maturo i sentimenti e l'amore. Si tratta di un problema vissuto tanto da aver contribuito in modo considerevole negli ultimi anni alla trasformazione della composizione sociale del paese. È la storia di due uomini, una strana coppia buffa e mal assortita, due "creativi", un pubblicitario e un sassofonista, due scapoli che convivono e che fanno delle donne il loro principale argomento di conversazione. Il pubblicitario e estroverso, bello, aitante, salutista, fortunato con le donne, sicuro di sé, un po' cinico, pratica il pugilato a livello dilettantistico. Il sassofonista e ombroso, timido, nevrotico, auto ironico, autolesionista, trascurato e con una forte tendenza all'alcolismo. I due convivono temporaneamente nello stesso appartamento, dividendo comicamente una vita mal organizzata, contraddistinta da un continuo e reciproco interrogarsi su tutto ciò che riguarda l'altro sesso. Ma l'amicizia è minata da una profonda immaturità, dall'incapacità quasi fisiologica di essere felici e sereni. Il finale è avvolto da un cinismo disarmante. La paura di essere veramente se stessi e di seguire le loro autentiche emozioni spinge i due amici ad uno scontro finale che li rende impotenti e attoniti di fronte alle proprie debolezze e incapaci di reagire alla meschinità della loro vita affettiva.
http://www.apriteilsipario.it/archivio/panoramica94-95/schede/sch011.htm

...
Nel 1995 scrivi e dirigi “Uomini senza donne”, e scegli come protagonisti la coppia Gassman -  Tognazzi. Il film riscuote notevole successo anche oltre il territorio italiano. Ti senti in un certo senso lo scopritore della coppia Gassman – Tognazzi junior?

La situazione tra me Gianmarco e Alessandro è stata assolutamente casuale. Eravamo casualmente tutti nella stessa agenzia ed è nata dal nostro agente l’idea di fare un testo teatrale mio con loro due. Questo testo non era inedito perché l’avevo già fatto con una produzione milanese, ma è stato rimesso in scena a Roma e da un piccolo teatro lo spettacolo è esploso ed è diventato uno spettacolo che ha incassato 2 miliardi delle vecchie lire, che è una cifra mostruosa per il teatro. Infatti subito dopo ci hanno chiesto di fare una trasposizione cinematografica, e anche lì ha incassato parecchio… prodotto e distribuito dalla Cecchi Gori.
Da lì è nato un sodalizio per un altro spettacolo teatrale che si chiama “Testimoni”che andò molto bene anch’esso, e poi un altro film sempre prodotto da Cecchi Gori che si chiama “Facciamo Fiesta”, ambientato a Cuba, che è andato meglio rispetto di “Uomini senza donne”, nella sua trasposizione cinematografica.
Il sodalizio, poi, è finito lì, dopo 4 lavori di grande successo, due teatrali e due cinematografici. Dopodiché loro hanno preso altre strade, hanno fatto un musical, altri film e in ultimo si sono divisi, come coppia comica.
Diciamo che io non mi sento in alcun modo responsabile né della loro unione né della loro divisione… ormai loro camminano per la loro strada da anni e io anche… abbiamo fatto una piccola parte del nostro cammino assieme ed è stato molto fortunato e fruttuoso e siamo amici…
...
http://www.eclipse-magazine.it/cultura/le-interviste-di-eclipse/intervista-ad-angelo-longoni.html
---
Trama
Alex e Max sono due "scapoli" che dividono la stessa abitazione: Alex, copywriter pubblicitario, fa pugilato, è un dongiovanni impenitente e non esita a tradire la collega e fidanzata Paola; Max, sassofonista, trascura la sua ulcera ed è attirato sì, ma anche spaventato, dalle donne. L'incontro con la corista Anna ad una seduta di registrazione fa nascere una relazione che costei vorrebbe concretizzare in una convivenza che spaventa l'altro. Frattanto Alex, tra un'avventura e l'altra, aspetta la telefonata dell'unica donna per la quale stravede, Eleonora, che, indecisa se lasciare per lui l'uomo cui è legata, lo esaspera in modo frustrante. Il padre di Alex poi, Dante, che ha una relazione con una giovane, detta Chicca, chiede invano al figlio di fare da paciere con costei, che lo ha lasciato. Anna, pur di stringere i tempi con Max, offre il suo appartamento ad Alex e si trasferisce dal musicista, ma il rapporto degenera in breve tempo. Paola, saputo che Alex vive da solo e si è ben guardato dal dirglielo, lo lascia. Alex scopre poi, tramite un invito a cena del padre che gliela presenta, che "Chicca" non è altri che Eleonora. che gli dice di preferire un uomo anziano ad un giovane scapestrato ed insicuro. Anche Anna, esasperata dal vittimismo, dall'alcolismo e dalle ubbie di Max, lo lascia. Costui una notte telefona disperato ad Alex e lo costringe a confessare che ha avuto una storia anche con Anna e lo colpisce. Usciti a spasso per la città, e sedutisi sulle rive del Tevere, i due uomini finiscono per ridere sulle loro pene d'amore.

Critica
Abbiamo già detto che questo giro tondo sentimentale sulla contemporanea incapacità di amare è male orchestrato: le occasioni di risata sono scarse, i personaggi sbiaditi, soprattutto quelli femminili, e l'unica sorpresa narrativa prevedibile. Di positivo c'è l'affiatamento fra i protagonisti, il prestante Alessandro Gassman e il malinconico Gianmarco Tognazzi, in contrastante coppia come lo furono i rispettivi genitori. (La Stampa, Alessandra Levantesi,11/3/96)

Il racconto esiste nei frizzi e nei lazzi dei due affiatati protagonisti, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, che recitano con entusiasmo compiaciuto un testo macinato dalla routine di palcoscenico. In particolare il giovane Tognazzi è bravo nel rendere un certo torpore sentimentale. Intorno si agitano, ma non a nome di una generazione, signorine bella presenza mentre grottesche apparizioni sono affidate a Francesco Barilli e Riccardo Peroni. Tra i dibattiti in corso: sarà meglio Il settimo sigillo di Bergman o uno spot? Il tutto shakerato con musica giovanilistica di Sergio Cammariere. (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 16/3/96)

Uomini senza donne soffre le pene dell' "interno", ossia dell'automatico (statico, soffocato, poco mobile) passaggio dal palcoscenico al set, sindrome non infrequente nel giovane cinema italiano più goliardico. Rispetto alla commedia teatrale originale di un paio d'anni fa, portata al successo dagli stessi interpreti (e dallo stesso autore-regista, Angelo Longoni), il film perde di smalto, s'arruginisce in una certa artificiosità nell'esposizione dei sentimenti, irrigidisce l'efficacia delle gag, sbiadisce in una regia francamente fiacca che non tiene a freno l'esuberanza manierata dei due buddy-buddy, uno dei quali (Gassman) si ritrova paradossalmente a condividere l'amore per una ragazza proprio con suo padre. (Il Messaggero, Fabio Bo, 18/3/96)
http://cinema.ilsole24ore.com/film/uomini-senza-donne/

No hay comentarios:

Publicar un comentario