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martes, 11 de enero de 2011

Due soldi di speranza - Renato Castellani (1952)


TÍTULO Due Soldi di Speranza
AÑO 1952 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Italiano (Separados)
DURACIÓN 110 min.
DIRECTOR Renato Castellani
GUIÓN Renato Castellani, Titina De Filippo
MÚSICA Alessandro Cicognini
FOTOGRAFÍA Arturo Gallea (B&W)
REPARTO Maria Fiore, Vincenzo Musolino, Filomena Russo, Luigi Astarita, Luigi Barone, Carmela Cirillo, Felicità Lettieri, Gina Mascetti, Alfonso Del Sorbo, Tommaso Balzamo, Anna Raiola
PRODUCTORA Universalcine
PREMIOS 1952: Cannes: Palma de Oro (ex-aequo con "Othello")
GÉNERO Comedia. Drama | Neorrealismo

SINOPSIS Antonio es el único sostén de su numerosa familia. Quiere casarse con Carmela, pero no tiene dinero y, para colmo, tiene que intentar reunir una dote para la hermana. Así aprende el arte del sobrevivir haciendo diversos tipos de oficios. Última parte de la trilogía neorrealista de comedias dramáticas italianas que Renato Castellani realizó tras la guerra (las otras dos son "È primavera..." y "Sotto il sole di Roma"). Obtuvo el León de Oro en el Festival de Venecia y que llegó a ser uno de los momentos culminantes del neorrealismo italiano. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
http://www.mediafire.com/?587tbun68stwdvg

Un disoccupato (Vincenzo Musolino) diventa via via autista, venditore di bibite, sacrestano, attacchino, donatore di sangue, e finisce con lo sposare una ragazza poverissima e allegra come lui, Carmela (Maria Fiore). Le sequenze più notevoli sono: l’attesa dei disoccupati sulla piazza; il vecchio autobus, unico mezzo di comunicazione della zona, il cinemino di Napoli; il sangue venduto in cambio d’un modesto compenso; il fuoco di artificio che scoppia per un incidente; il giovane che toglie i vestiti alla fidanzata in mezzo alla piazza gridando: “Voglio solo te, nuda come t’ha fatta tua madre”. La trama fu dettata agli autori da Musolino, gli attori furono non professionisti scelti tra la popolazione di Boscotrecase. Sullo sfondo, un po’ vago, di una tragica miseria, Castellani ha costruito un film in stile picaresco, un po’ paternalistico: è l’opera migliore di questo ex (e futuro) calligrafo, eccessivamente stimato dopo un Gran Premio conseguito a Cannes, ed è all’origine di tutta una serie di film di “neorealismo rosa” tipo Pane amore e..., Poveri ma belli, ecc.
Georges Sadoul
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968


I personaggi cari a Renato Castellani dalla fine della guerra ad oggi sono noti a chiunque. Sentimentali e bonari in Mio figlio professore, spregiudicati e cordiali in Sotto il sole di Roma, incoscienti e selvatici in È primavera, tutti pur nella loro apparenza umanissima, rivelavano ogni tanto un sospetto di intellettualismo. Con Due soldi di speranza, invece, ogni ombra, sia pur remota, di artificio, definitivamente scompare e la spontaneità, la genuinità, la freschezza più autentiche prendono limpidamente il sopravvento su ogni costruzione letteraria. Agreste, primitiva, quasi vergine, la cornice: un paesino napoletano aggrappato alle pendici del Vesuvio; naturali e quasi grezzi, i personaggi: Antonio, un giovane grande e grosso, figlio di madre vedova e con molte sorelle a carico; Carmela, una ragazzetta ferrigna, figlia di un benestante del paese. Quando Antonio torna dal servizio militare, Carmela si innamora di lui e a tutti i costi lo vuole per sé. Antonio, però, non ha una lira e il peso della famiglia da mantenere è già abbastanza gravoso perché pensi di aggiungervi anche una moglie. Carmela, comunque, non è donna da arrendersi e spinge l’innamorato al lavoro per farlo accettare dal padre come genero. Il giovane tenta così tutti i mestieri, ma un giorno la sorella è sedotta da un possidente; perché tutto si accomodi e si possa giungere a un rassicurante matrimonio è necessario che la ragazza abbia un corredo e il fratello smette di darsi da fare per sé e per Carmela e quanto guadagna adesso, con un impiego in parrocchia, lo versa alla madre per la dote della sorella. Carmela, tuttavia, non è una ragazza che si dimentichi facilmente e per non allontanare troppo la date delle sospiratissime nozze, il nostro Antonio di giorno fa il sagrestano al paese a favore dei suoi, la notte attacca a Napoli manifesti comunisti per metter da parte qualche soldo a favore di se stesso. A favore di se stesso, e di Carmela, naturalmente; ma Carmela non capisce la necessità di tacere quella doppia vita e quando al paese si apprende la storia dei manifesti, il parroco mette il neo-sagrestano alla porta. Antonio tenta un altro lavoro, un altro ancora, ma per un motivo o per l’altro, Carmela – sempre agitata, innamorata, gelosa – gli rompe instancabilmente le uova nel paniere. Alla fine si ritrovano tutti e due sulla pubblica piazza: lui senza lavoro, lei cacciata di casa. Anziché disperarsi, però, Antonio, più la situazione è nera, più si rincuora; scamiciato e scalzo, si avvia con la fidanzata verso la chiesa, commuovendo a tal segno i suoi concittadini per la sua testardaggine e per la sua fiducia nella Provvidenza da raccogliere sul suo passaggio cento spontanei doni augurali. Percorsa da ardentissimi umori agresti, accesa da uno spirito umoristico che partecipa a volte del nostro antico Novellino, a volte del Basile del Cunto de li Cunti, questa vivacissima favola moderna emana una fragranza poetica come raramente accade di gustare nel nostro cinema. Non c’è un personaggio che non sia azzeccato e preciso, non una situazione che manchi di conseguenza e di logica; su tutto e su tutti, poi, regna quell’atmosfera di assoluta sincerità e di giovanile baldanza che è il merito più significativo del film. Ad essa, al suo amabile gusto di sapide e quotidiane realtà il pubblico si è abbandonato con lietissima gioia, dividendo i suoi consensi anche con gli interpreti, una ragazza e un giovanotto che, pur essendo autentici contadini delle campagne napoletane, hanno saputo dar vita ai loro personaggi con ardore inusitato e perfino sapiente.
Gian Luigi Rondi
Da Il Tempo, 11 Aprile 1952

6 comentarios:

  1. dISCULPE, pero el link de los subtitulos está caído. Podria resubirlo, por favor? Mejor si es como dice que están en Italiano.

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  2. ¿Sabes si es posible encontrarla en español (subtítulos o doblaje y cualquier tipo de ripeo o calidad)?

    Todo un clásico del cine italiano de un director, lamentablemente, muy ninguneado por gran parte la crítica e ignorado por muchos cinéfilos.

    Saludos.

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  3. Agradezco que puedan subir el enlace de los subtítulos nuevamente, de antemano gracias.

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  4. El compañero Boss0506 en CFC ha terminado unos magníficos sub en castellano,
    es para el archivo de 1,12 gb y 1.31.33 min.,no puedo pegar el link porque se accede
    directamente pero esta en Subdivx.
    Disfrútenlos porque la peli los vale.

    Saludos cordiales.

    Eddelon.


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