TITULO La signora delle camelie
AÑO 1915
SUBTITULOS Si (Separados)
DURACION 66 min.
DIRECCION Gustavo Serena
GUION Renzo Chiosso (Novela: Alexandre Dumas, hijo)
PRODUCCION Caesar Film
FOTOGRAFIA Alberto G. Carta
ESCENOGRAFIA Alfredo Manzi
GENERO Romántico
INTERPRETES Y PERSONAJESFrancesca Bertini: Margherita Gautier
Gustavo Serena: Armando Duval
Olga Benetti: Madame Duvernoy
Antonio Cruichi: Duval padre
SINOPSIS «Il film venne realizzato da Gustavo Serena nel 1915 ed è la più significativa delle versioni del romanzo di Dumas figlio prodotte dal cinema muto italiano. Ed è anche uno degli esempi più rilevanti di quel divismo così tipico dei primi anni del secolo. E la diva per antonomasia allora era Francesca Bertini; [...] qui la diva non interpreta un personaggio, produce fascinazione. Non delinea un carattere, scrive visivamente la propria mitologia», osserva Paolo Bertetto...
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Subtítulos
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Roma, novembre 1915. Dinnanzi allo schermo cinematografico il capolavoro d’Alessandro Dumas riscuote, da diverse sere, il e plauso generale del pubblico romano.
La Signora dalle Camelie, il romanzo passionale della bella ed infelice Margherita Gauthier rivive e attraverso il prisma del bello e del vero per merito della primaria casa Cinematografica Romana Caesar Film. Senza i falsi squilli della voluta reclame noi riteniamo la superba interpretazione degli artisti — vera, cosciente, esatta, artistica — allontanandosi d’ogni ricercato effetto e che lascia gli spettatori sotto la suggestiva impressione d’un fatto reale che si svolge con l’armonia romantica d’una vita passionale, che s’agita con tutto il palpito vero del cuore che sente e soffre.
Francesca Bertini è Margherita Gauthier quale la pensò il gran romanziere francese. L’arte squisita della eletta attrice trasporta, conquista e fa piangere delle sue lacrime e fa sorridere col suo sorriso affascinante che, sino ad oggi, non ha trovato confronti e s’erge al meritato plauso universale delle grandi interpreti della psiche umana. Il personaggio della romantica eroina aveva bisogno, prima d’ogni cosa, della figura ideale e questa l’ha trovata perfetta nella elegante e fine attrice che, dalla allegra e spensierata fanciulla, ci lascia vinti e col cuore lacerato allora che l’ultimo soffio di vita aleggia sulle dalle sue tremanti labbra. Nulla è stato trascurato dalla sua anima d’artista e giustamente il pubblico le grida la vittoria in questa grande ed unica manifestazione d’arte.
Degno compagno è il Serena sotto le spoglie di Armando. Egli ha saputo mantenere la misura giusta dell’attore intelligente e corretto, senza farsi vincere dalla teatralità che tanto male fa a chi dev’essere attraverso lo schermo cinematografico, vero non plasticamente studiato. Armando non è lo studente innamorato, ma l’uomo vissuto, l’uomo che scende sino al fondo dell’anima e che dell’amore forma il sogno, il perchè della sua vita.
Armando ama, ed il suo amore è spoglio d’ogni avidità sessuale, egli ama l’anima eletta di Margherita, egli soffre e giunge alla follia del disprezzo, perchè l’amor suo è quello delle grandi passioni che sono concepite dall’uomo che ha vissuto e non da chi entra nella grande folla animatrice della vita.
La Signora dalle Camelie, il romanzo passionale della bella ed infelice Margherita Gauthier rivive e attraverso il prisma del bello e del vero per merito della primaria casa Cinematografica Romana Caesar Film. Senza i falsi squilli della voluta reclame noi riteniamo la superba interpretazione degli artisti — vera, cosciente, esatta, artistica — allontanandosi d’ogni ricercato effetto e che lascia gli spettatori sotto la suggestiva impressione d’un fatto reale che si svolge con l’armonia romantica d’una vita passionale, che s’agita con tutto il palpito vero del cuore che sente e soffre.
Francesca Bertini è Margherita Gauthier quale la pensò il gran romanziere francese. L’arte squisita della eletta attrice trasporta, conquista e fa piangere delle sue lacrime e fa sorridere col suo sorriso affascinante che, sino ad oggi, non ha trovato confronti e s’erge al meritato plauso universale delle grandi interpreti della psiche umana. Il personaggio della romantica eroina aveva bisogno, prima d’ogni cosa, della figura ideale e questa l’ha trovata perfetta nella elegante e fine attrice che, dalla allegra e spensierata fanciulla, ci lascia vinti e col cuore lacerato allora che l’ultimo soffio di vita aleggia sulle dalle sue tremanti labbra. Nulla è stato trascurato dalla sua anima d’artista e giustamente il pubblico le grida la vittoria in questa grande ed unica manifestazione d’arte.
Degno compagno è il Serena sotto le spoglie di Armando. Egli ha saputo mantenere la misura giusta dell’attore intelligente e corretto, senza farsi vincere dalla teatralità che tanto male fa a chi dev’essere attraverso lo schermo cinematografico, vero non plasticamente studiato. Armando non è lo studente innamorato, ma l’uomo vissuto, l’uomo che scende sino al fondo dell’anima e che dell’amore forma il sogno, il perchè della sua vita.
Armando ama, ed il suo amore è spoglio d’ogni avidità sessuale, egli ama l’anima eletta di Margherita, egli soffre e giunge alla follia del disprezzo, perchè l’amor suo è quello delle grandi passioni che sono concepite dall’uomo che ha vissuto e non da chi entra nella grande folla animatrice della vita.
Francesca Bertini, Gustavo Serena, La signora dalle camelie Caesar 1915
Il Serena è artista studioso, è mente elettiva dell’arte cinematografica.
E spiccò nel fondo passionale del dramma umano delle due anime innamorate, la gaia nota portata dall’impareggiabile Camillo De Riso… che, con la sua comicità fine e geniale, sa dare il colore necessario per sollevare lo spirito sofferente.
In questa potente manifestazione d’arte della gran Casa Caesar Film nulla è stato trascurato e l’elegante messa in scena, con il grazioso personaggio, rispondono al giusto e misurato senso d’arte pittorica che forma la cornice del gran quadro interpretativo delle anime… anime d’artisti che si chiamano: Francesca Bertini, Gustavo Serena, Camillo de Riso.
Torino, novembre 1915. Un virtuoso od una virtuosa di grido hanno sempre, nel passato e nel presente, fatto la fortuna dei grandi teatri e dei grandi impresari.
Bastava una volta il nome della Patti, di una Pasta, Mario o Tamagno per affollare il teatro. Il pubblico accorreva al solo annunzio di questi artisti privilegiati, la cui fama esercitava tanto fascino el mondo.
Oggi l’identico fenomeno avviene per il cinematografo, per il melodramma, che ha messo in luce le sue Dive e i suoi Divi, i quali, nella forma d’arte modernissima, fanno delle creazioni.
Per esempio, oggi basta il nome di Francesca Bertini per affollare i saloni cinematografici. Ogni film che ha per interprete la vaga ed eletta artista è una fortuna per il cinematografo che l’ha in programma. Infatti a Torino, dopo il debutto al Massimo Cinematografo Ambrosio, le interpretazioni della Bertini fanno trionfalmente il giro di tutti gli stabilimenti del genere, per i quali costituiscono veramente il clou del programma d’arte.
L’eletta artista, salta così rapidamente in fama, è nata a Firenze da ricchi genitori napoletani. Dapprima giovanissima, si dedicò alla scena di prosa partecipando alle primarie compagnie drammatiche, ma poi, attratta dall’arte cinematografica, nella quale intravedeva nuovi orizzonti e sentiva di poter mettere in valore i suoi pregi singolarissimi estetici ed intellettuali, abbandonò il teatro di prosa per l’arte mimo-drammatica. Oggi essa l’ha innalzata tanto in alto per virtù di espressione e di interpretazione che nessuno in questo campo l’eguaglia.
Francesca Bertini posò la sua predilezione sulla Caesar Film, che, sotto l’abile direzione dell’avv. Barattolo, segue nobili criteri d’arte.
La film: La signora dalle Camelie, meravigliosa riduzione del capolavoro di Dumas figlio, ha scoperto un nuovo ciclo d’arte alla celebre Bertini.
Essa si dedica, infatti, ora esclusivamente alle grandi interpretazioni dei capolavori della letteratura drammatica mondiale: Odette, Fedora, Fernanda, Ferreol di Sardou, I Transatlantici di Abel Hermant, Il Fiacre N. 13 di Montépin, la Resurrezione di Tolstoi, seguiranno alla Signora dalle Camelie nella quale la Bertini ha raccolto tanti allori. E’ certo che i nuovi drammi ne accresceranno ancora la sua fama e saranno il successo artistico più clamoroso della cinematografia italiana.
http://francescabertini.wordpress.com/2009/04/12/la-signora-dalle-camelie-caesar-film-1915/
Bastava una volta il nome della Patti, di una Pasta, Mario o Tamagno per affollare il teatro. Il pubblico accorreva al solo annunzio di questi artisti privilegiati, la cui fama esercitava tanto fascino el mondo.
Oggi l’identico fenomeno avviene per il cinematografo, per il melodramma, che ha messo in luce le sue Dive e i suoi Divi, i quali, nella forma d’arte modernissima, fanno delle creazioni.
Per esempio, oggi basta il nome di Francesca Bertini per affollare i saloni cinematografici. Ogni film che ha per interprete la vaga ed eletta artista è una fortuna per il cinematografo che l’ha in programma. Infatti a Torino, dopo il debutto al Massimo Cinematografo Ambrosio, le interpretazioni della Bertini fanno trionfalmente il giro di tutti gli stabilimenti del genere, per i quali costituiscono veramente il clou del programma d’arte.
L’eletta artista, salta così rapidamente in fama, è nata a Firenze da ricchi genitori napoletani. Dapprima giovanissima, si dedicò alla scena di prosa partecipando alle primarie compagnie drammatiche, ma poi, attratta dall’arte cinematografica, nella quale intravedeva nuovi orizzonti e sentiva di poter mettere in valore i suoi pregi singolarissimi estetici ed intellettuali, abbandonò il teatro di prosa per l’arte mimo-drammatica. Oggi essa l’ha innalzata tanto in alto per virtù di espressione e di interpretazione che nessuno in questo campo l’eguaglia.
Francesca Bertini posò la sua predilezione sulla Caesar Film, che, sotto l’abile direzione dell’avv. Barattolo, segue nobili criteri d’arte.
La film: La signora dalle Camelie, meravigliosa riduzione del capolavoro di Dumas figlio, ha scoperto un nuovo ciclo d’arte alla celebre Bertini.
Essa si dedica, infatti, ora esclusivamente alle grandi interpretazioni dei capolavori della letteratura drammatica mondiale: Odette, Fedora, Fernanda, Ferreol di Sardou, I Transatlantici di Abel Hermant, Il Fiacre N. 13 di Montépin, la Resurrezione di Tolstoi, seguiranno alla Signora dalle Camelie nella quale la Bertini ha raccolto tanti allori. E’ certo che i nuovi drammi ne accresceranno ancora la sua fama e saranno il successo artistico più clamoroso della cinematografia italiana.
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