TITULO
Viola di mare
AÑO
AÑO
2008
SUBTITULOS
SUBTITULOS
Español (Separados)
DURACION
DURACION
105 min.
DIRECCION
DIRECCION
Donatella Maiorca
GUION
GUION
Mario Cristiani, Donatella Diamanti, Donatella Maiorca, Pina Mandolfo
ARGUMENTO
ARGUMENTO
Pina Mandolfo liberamente tratto dal romanzo di Giacomo Pilati "Minchia di re".
PROTAGONISTAS
PROTAGONISTAS
Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Ennio Fantastichini, Giselda Volodi, Marco Foschi, Alessio Vassallo, Aurora Quattrocchi, Lucrezia Lante della Rovere, Maria Grazia Cucinotta
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Roberta Allegrini
MONTAJE
MONTAJE
Marco Spoletini
PRODUCCION
PRODUCCION
Maria Grazia Cucinotta, Giovanna Emidi, Silvia Natili, Giulio Violati per la ITALIAN DREAMS FACTORY srl
DISTRIBUCION
DISTRIBUCION
Medusa
GENERO
GENERO
Drammatico
Sinópsis
In una piccola isola immaginaria della Sicilia ottocentesca, durante lo sbarco dei Mille, la venticinquenne Angela cerca di sopravvivere allo scandalo della propria omosessualità, accettando di fingersi uomo. Rinchiusa in una grotta dal padre-padrone, dopo il suo rifiuto a sposare l'uomo scelto per lei, la donna viene salvata con uno stratagemma dalla madre, che convince il curato a cambiarle nome e sesso sulle carte dell'anagrafe. Angela diventa Angelo: coppola, sigaro in bocca, una famiglia benedetta dal Signore...
Siamo nella seconda metà dell'800, a Favignana, una delle isole a ovest della Sicilia. Angela e Sara sono due amiche unite e divise da un sentimento: l'amore che provano l'una per l'altra, alla faccia di tutte le "convenzioni" dell'epoca e dei tanti soprusi e ingiustizie di chi non riesce a capirle.
Si dice, forse con un po’ di retorica, che l’amore (vero) è più forte di qualsiasi cosa cerchi di distruggerlo o di opporsi. Si dice anche che l’amore può durare per sempre.
Un certo pessimismo relazionale, quel precariato emotivo tanto diffuso quanto quello lavorativo da cui (forse) nasce, suggerirebbero che non è così. Che tutto ciò non esiste, frutto soltanto di una reminiscenza romantico-cinematografica ormai fuori moda. Codardia.
Mancanza di coraggio, incapacità di mantenere viva una relazione anche e soprattutto quando qualcosa non va: non l’assurda ostinazione a tenere in piedi un palazzo senza più fondamenta (una causa persa che solo la tranquillità della routine impedisce di considerare tale) ma di quel rinunciare a lottare per ciò che lo merita, perché tanto le difficoltà vengono sempre fuori (Nick Hornby docet).
Viola di mare invece è una storia di amore vero. Difficile, travolgente, passionale, disperato, tormentato, osteggiato…o forse solo invidiato da chi non riesce ad amare in modo così sincero.
Angela ama/desidera Sara.
Un certo pessimismo relazionale, quel precariato emotivo tanto diffuso quanto quello lavorativo da cui (forse) nasce, suggerirebbero che non è così. Che tutto ciò non esiste, frutto soltanto di una reminiscenza romantico-cinematografica ormai fuori moda. Codardia.
Mancanza di coraggio, incapacità di mantenere viva una relazione anche e soprattutto quando qualcosa non va: non l’assurda ostinazione a tenere in piedi un palazzo senza più fondamenta (una causa persa che solo la tranquillità della routine impedisce di considerare tale) ma di quel rinunciare a lottare per ciò che lo merita, perché tanto le difficoltà vengono sempre fuori (Nick Hornby docet).
Viola di mare invece è una storia di amore vero. Difficile, travolgente, passionale, disperato, tormentato, osteggiato…o forse solo invidiato da chi non riesce ad amare in modo così sincero.
Angela ama/desidera Sara.
Sicilia, isola di Favignana, metà ‘800, all’epoca dello sbarco dei Mille. Angela capisce subito che è Sara la persona che vuole. Non si cura di ‘convenzioni’ maschiliste, regole, dell’inevitabile scandalo, delle sofferenze/conseguenze del suo essere ‘fuori dagli schemi’. Coraggiosa è dire poco, in un periodo storico e in una terra dove lo ‘sgarrare’ non era consentito, soprattutto per una donna.
“Meglio bottana che mezzo masculo”, urla il padre (un severo e st repitoso Ennio Fantastichini). Sfogo di chi voleva un erede maschio, ‘che una femmina è una vergogna peggio della morte’.
“Meglio bottana che mezzo masculo”, urla il padre (un severo e st repitoso Ennio Fantastichini). Sfogo di chi voleva un erede maschio, ‘che una femmina è una vergogna peggio della morte’.
Non è difficile capire la complessità della situazione, anche oggi che, nell’essere tanto avanti, ancora ci si fa scrupoli di fronte ad una relazione omosessuale, perdendosi in assurdi discorsi che parlano di scelte…come se fosse così semplice.
Angela va oltre tutto ciò. La sua determinazione è tale che il padre capisce di non poterla ‘raddrizzare’ con i suo mezzi: alla fine è vero che (Allen e il suo Boris Yelnikoff non me ne vogliano) al cuor non si comanda. E allora l’idea di poter cambiare la realtà dei fatti, reclamando un presunto/fittizio/forzato errore di registrazione agli atti del battesimo, non è così assurda come sembra ed è. Fingere qualcosa che non è e non potrebbe essere se non fosse che, le sopracitate regole/convenzioni di una società patriarcale, lasciavano spazio per questa assurda ipocrisia. Ma se è l’unico modo di vivere questo amore, che sia così. Angela ne è convita e si presta al ‘gioco’ perché non può fare altrimenti, in una situazione da no way out; è proprio in questo atto così forte di ‘rinuncia’ alla propria femminilità che si esplicita la vera forza di un amore incondizionato.
Valeria Solarino è una splendida e mediterranea Angela dai capelli corvini, con tutta la determinazione di quel masculo che tanto il padre desiderava. Isabella Ragonese candida e innocente Sara, ‘vittima’ incolpevole non di un destino crudele ma di una società che fatica ad accettare qualcosa di ‘diverso’ (con tutte le remore del caso, il termine serve a rendere il concetto).
Donatella Maiorca, alle spalle un passato registico-televisivo di poco rilievo, realizza un film fortissimo, dimostrando di saper raccontare, pur con qualche (trascurabilissima) imperfezione, una storia difficile senza perdersi in eccessi retorica o facili sentimentalismi, trappola in cui è sempre facile cadere.
Donatella Maiorca, alle spalle un passato registico-televisivo di poco rilievo, realizza un film fortissimo, dimostrando di saper raccontare, pur con qualche (trascurabilissima) imperfezione, una storia difficile senza perdersi in eccessi retorica o facili sentimentalismi, trappola in cui è sempre facile cadere.
Splendida colonna sonora di Gianna Nannini che sui titoli di coda emoziona con la sua voce roca, vissuta e incredibilmente intensa. Sogno è il titolo della canzone: ci sarà qualcosa nei tuoi occhi viola, ci sarà qualcosa nella vita per cui valga la pena…
Decisamente si. E Viola di Mare, nel suo essere ‘solo’ un film, è una di queste cose.
Alessandro M. Naboni
http://www.storiadeifilm.it/Viola_di_Mare.p0-r305
Decisamente si. E Viola di Mare, nel suo essere ‘solo’ un film, è una di queste cose.
Alessandro M. Naboni
http://www.storiadeifilm.it/Viola_di_Mare.p0-r305
Donatella Maiorca: "Viola di Mare è una grande storia d'amore"
Valeria Solarino, Isabella Ragonese, la regista Donatella Maiorca e le altre interpreti, Giselda Volodi e Maria Grazia Cucinotta anche in veste di produttrice, nonché Gianna Nannini, autrice delle musiche tutte insieme per la conferenza stampa del film "Viola di Mare", presentato al Festival di Roma da oggi nelle sale italiane in 100 copie.
Un film sulla storia d'amore tra due ragazze, ambientato in Sicilia nella seconda metà dell'800, che secondo la regista Donatella Maiorca: “E' una grande storia d'amore. Una storia che parla della libertà di scegliere chi amare. Angela (la protagonista) è una donna che ama Sara (l'altra donna del film) fin da bambina e non genericamente tutte le donne”. Maiorca, che torna la cinema dopo 10 anni dall'uscita di "Viol@" con questa storia vuole mostrare “la violenza nei confronti nei diversi che viene ciclicamente fuori nei periodi storici, allora come oggi”
.
Per le due attrici principali (Solarino e Ragonese) non sono state le scene di sesso lesbico a metter piu imbarazzo ma, come ha detto la protagonista di Tutta la vita davanti “il dover pronunciare tutte le battute sentimentali e i sospiri per i quali non siamo piu abituati”.
Valeria Solarino ha colto il film sin dall'inizio. “Mi ha appassionato sin dal soggetto, un pregetto importante che racconta una storia molto attuale. Credo di dover sentire una necessità in quello che si racconta. Un film non ha mai cambiato il mondo ma ti può far riflette e può far cambiare qualcosa. In Viola di Mare mi sono potuta permettere di sbagliare, di buttarmi nel personaggio, perché sapevo che Donatella (Maiorca n.d.r) era lì ad aiutarmi; come un materasso per le mie cadute”. Isabella Ragonese ha colto forse l'aspetto piu giusto della storia che forse manca al resto del film “ho lavorato in maniera molto diversa rispetto a Valeria (Solarino n.d.r.) perché il mio personaggio è meno esposto e piu sottile, cambiando nel corso del film. Ho cercato di dimenticare qualsiasi cosa attinente all'attualità, ho pensato a una ragazza ingenua e con la vita segnata come tante altre, normale per i tempi, e cercare di capire cosa scatta in lei e di cosa si innamora”.
Maria Grazia Cucinotta ha parlato poco del suo ruolo di attrice, soffermandosi sulle difficoltà di produrre un film del genere: “ho avuto tante porte in faccia all'inizio, nessuno voleva fare, investire in questo film. Io lo vedo come una storia d'amore pulita sincera che ti fa dimenticare il sesso. Attraverso il film, come in uno specchio, ti fai domande, ti dai delle risposte e vinci quel pregiudizio che è una questione di mentalità”.
Stefano Amadio
https://www.cinemaitaliano.info/news/04021/donatella-maiorca-viola-di-mare-e-una-grande.html
Valeria Solarino, Isabella Ragonese, la regista Donatella Maiorca e le altre interpreti, Giselda Volodi e Maria Grazia Cucinotta anche in veste di produttrice, nonché Gianna Nannini, autrice delle musiche tutte insieme per la conferenza stampa del film "Viola di Mare", presentato al Festival di Roma da oggi nelle sale italiane in 100 copie.
Un film sulla storia d'amore tra due ragazze, ambientato in Sicilia nella seconda metà dell'800, che secondo la regista Donatella Maiorca: “E' una grande storia d'amore. Una storia che parla della libertà di scegliere chi amare. Angela (la protagonista) è una donna che ama Sara (l'altra donna del film) fin da bambina e non genericamente tutte le donne”. Maiorca, che torna la cinema dopo 10 anni dall'uscita di "Viol@" con questa storia vuole mostrare “la violenza nei confronti nei diversi che viene ciclicamente fuori nei periodi storici, allora come oggi”
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Per le due attrici principali (Solarino e Ragonese) non sono state le scene di sesso lesbico a metter piu imbarazzo ma, come ha detto la protagonista di Tutta la vita davanti “il dover pronunciare tutte le battute sentimentali e i sospiri per i quali non siamo piu abituati”.
Valeria Solarino ha colto il film sin dall'inizio. “Mi ha appassionato sin dal soggetto, un pregetto importante che racconta una storia molto attuale. Credo di dover sentire una necessità in quello che si racconta. Un film non ha mai cambiato il mondo ma ti può far riflette e può far cambiare qualcosa. In Viola di Mare mi sono potuta permettere di sbagliare, di buttarmi nel personaggio, perché sapevo che Donatella (Maiorca n.d.r) era lì ad aiutarmi; come un materasso per le mie cadute”. Isabella Ragonese ha colto forse l'aspetto piu giusto della storia che forse manca al resto del film “ho lavorato in maniera molto diversa rispetto a Valeria (Solarino n.d.r.) perché il mio personaggio è meno esposto e piu sottile, cambiando nel corso del film. Ho cercato di dimenticare qualsiasi cosa attinente all'attualità, ho pensato a una ragazza ingenua e con la vita segnata come tante altre, normale per i tempi, e cercare di capire cosa scatta in lei e di cosa si innamora”.
Maria Grazia Cucinotta ha parlato poco del suo ruolo di attrice, soffermandosi sulle difficoltà di produrre un film del genere: “ho avuto tante porte in faccia all'inizio, nessuno voleva fare, investire in questo film. Io lo vedo come una storia d'amore pulita sincera che ti fa dimenticare il sesso. Attraverso il film, come in uno specchio, ti fai domande, ti dai delle risposte e vinci quel pregiudizio che è una questione di mentalità”.
Stefano Amadio
https://www.cinemaitaliano.info/news/04021/donatella-maiorca-viola-di-mare-e-una-grande.html
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