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martes, 12 de julio de 2011

Caccia Tragica - Giuseppe De Santis (1947)


TÍTULO Caccia tragica
AÑO 1947 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Incorporados)
DURACIÓN 89 min
DIRECTOR Giuseppe De Santis 
GUIÓN Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Lamberto Rem-Picci, Corrado Álvaro, Michelangelo Antonioni, Umberto Barbaro, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Gianni Puccini, Cesare Zavattini 
MÚSICA Giuseppe Rosati 
FOTOGRAFÍA Otello Martelli (B&W)
REPARTO Massimo Girotti, Michele Riccardini, Andrea Checchi, Checco Rissone
PRODUCTORA Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) / Dante Film
GÉNERO Acción. Drama | Neorrealismo

SINOPSIS Después de la caída del fascismo, se plantea entre los italianos la necesidad de encontrar un entendimiento que supere las barreras ideológicas y cuya finalidad sea establecer un nuevo modo de convivencia social. (FILMAFFINITY)


Giovanna e Michele che lavorano da braccianti nella cooperativa " Nullo Bandini " si sono appena sposati. Il camion a bordo del quale tornano alla cascina porta anche molti soldi: sono i tanto attesi sussidi governativi, coi quali la cooperativa potrà pagare ai padroni l’affitto delle terre, del bestiame e delle attrezzature. Questo è dunque un giorno di doppia festa. Ma alla cascina, dove i contadini aspettano con ansia l’arrivo del camion, il denaro non arriva: c’è stata una rapina. Un gruppo di banditi armati ha bloccato la strada con una falsa ambulanza: hanno sparato, uccidendo due uomini e si sono fatti consegnare la borsa col denaro. I banditi hanno preso in ostaggio la sposina per costringere al silenzio Michele, il quale ha riconosciuto il loro capo, Alberto, che era stato suo compagno di prigionia in un lager. Alla cascina c’è una grande agitazione. I padroni non vogliono sentir ragioni e sequestrano subito tutto ciò che possono portar via. Bisogna catturare i banditi e recuperare al più presto il denaro dei sussidi: i contadini si impegnano, al fianco della polizia, nella ricerca dei malviventi. Michele potrebbe fare il nome di Alberto e mettere sulla pista buona i suoi compagni ma esita, temendo per la sorte di Giovanna. Intanto i banditi si aggirano per la campagna devastata a bordo dell’ambulanza. Alberto, il capobanda, è un reduce di guerra - come pure Michele - e si è fatto bandito per disperazione, non riuscendo a trovar lavoro. Il resto del piccolo gruppo è composto da un soldato nazista sadico, dalla ragazza di Alberto, la quale si fa chiamare Lilì Marlene, e da un altro reduce, che guida l’ambulanza. Lilì Marlene porta una vistosa parrucca bionda: i partigiani l’hanno riconosciuta colpevole di collaborazionismo e le hanno rovinato i capelli. Quando l’ambulanza si imbatte in un gruppetto di contadini che insistono per caricare un compagno ferito dall’esplosione di una mina, i banditi devono fare buon viso a cattivo gioco. Il ferito è grave e nel delirio scambia Lilì Marlene per la sua donna: cerca di abbracciarla ed inavvertitamente le strappa la parrucca. Inferocita la ragazzo lo scaraventa giù dall’ambulanza in piena corsa. Dopo aver vagato ancora a lungo, i banditi raggiungono uno chalet nel quale troviamo i due fattori che sono andati a sequestrare il bestiame e i macchinari della cooperativa " Nullo Bandini ": giocano a biliardo e ringraziano Lilì Marlene. Si scopre così che la rapina è stata "commissionata" per stroncare il movimento cooperativistico. Ma lo chalet è circondato. I banditi escono facendosi scudo del corpo di Giovanna e riescono a fuggire. Si dividono e si mescolano ai reduci di guerra che percorrono la campagna a bordo di un treno: Lilì Marlene conduce la povera sposina in un comando tedesco, dove s’è data appuntamento con Alberto. Ma questi viene raggiunto da Michele, che lo costringe a portarlo da Giovanna.



L’ex comando tedesco è circondato da una serie di mine, collegate con un sistema elettrico il cui terminale è all’interno della casa. Quando si accorge che i contadini stanno per accerchiare anche il nuovo rifugio, Lilì Marlene pensa di far esplodere le mine; ma Alberto, che è ormai nauseato da tanti crimini, vuole impedirle di commettere questa strage. Per fermarla è costretto a spararle. A sera nella cascina della cooperativa, che ormai è salva essendo stato recuperato il denaro dei sussidi, si celebra il processo popolare contro Alberto. Al termine della discussione, i contadini convengono che i veri colpevoli non sono quelli come lui, che per disperazione si sono fatti banditi, ma coloro i quali si tengono al riparo e, all’ombra, muovono le trame dei propri loschi interessi. Alberto non è altro che un poveraccio, un reduce senza lavoro come tanti altri, uno sfruttato: decidono dunque di lasciarlo andare. Gli indicano pure dove potrà trovare lavoro . E, mentre quello si allontana per i campi, gli tirano dietro una zolla di terra, in segno di augurio.
http://www.assodesantis.com/filmografia.php


5 comentarios:

  1. Ya te pedí otras y me las subiste enseguida, pero si no te supone ninguna molestia estoy interesado en este filme desconocido. Gracias por este maravilloso sitio. Saludos.

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    Respuestas
    1. Me gustaría que fueras miembro del blog.

      "Solo se repondrán las películas solicitadas por los MIEMBROS del blog en el comentario correspondiente a las mismas. (Tiempo y paciencia en la espera)"

      De cualquier modo en poco tiempo estará.
      Un abrazo.

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    2. Ya me agregué como miembro. Muchas gracias por tu amabilidad. Sin prisa alguna, quedo a la espera. Saludos.

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    3. Muchas gracias una vez más. Saludos.

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