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viernes, 26 de agosto de 2011

EXTRA: Guión > Galileo - Liliana Cavani e Tullio Pinelli




Galileo (1968) di Liliana Cavani racconta la vita di Galileo Galilei (1564-1642) dai 28 anni, quando ha i primi dubbi sulla veridicità del sistema tolemaico, ai 69 anni quando abiura. Imperniato sul tema del dialogo e del conflitto (tra uomo di cultura e autorità; tra il credente e la Chiesa o, meglio, gli uomini che la rappresentano; tra la Curia e la Chiesa conciliare), è, insieme, la tragedia di un uomo in anticipo sui tempi e la storia di una ingenuità. Fu vietato ai minori di 18 anni. I censori ne intuirono l’impianto profondamente anticlericale. Prodotto dalla Rai, il film non è stato mai trasmesso in tv. La nuova versione è restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Controverso nel tema e innovativo nel linguaggio, Galileo – interpretato da Cyril Cusack – mette a fuoco il conflitto secentesco tra scienza e religione, tema capitale al centro di un dibattito mai completamente risolto. Il film era stato presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia il 2 settembre 1968, suscitando parecchio clamore.
Era ed è un Galileo che conduceva su di sé i rigori di un Est Europa ancora vivo e profondamente segnato. Girato quasi interamente in Bulgaria, e con molti attori bulgari, una delle eccezioni importanti è rappresentata proprio dal personaggio di Galileo interpretato dal sudafricano Cyril Cusack, ovvero il Katzmann del Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, riusciva a riflettere la spartana ed essenziale maniera di molta cinematografia d’ispirazione non hollywoodiana.
Sono molte le eccezioni rappresentate dal film della Cavani sulla vita, e sulla abiura, di Galielo Galilei. E’ l’unico film biografico italiano dedicato alla vita dello scienziato. E’ uno dei pochi film con un sostanziale interesse storico che non è mai stato trasmesso in televisione, e forse l’unico film scritto da Tullio Pinelli (in collaborazione con la regista) a non contattare da subito il grandissimo pubblico. Film di eccezioni, ma anche di grande impatto ideologico, fermo e sicuro nella stesura del suo teorema. Atto di accusa contro l’essenza coercitiva del potere che, nell’espressione di questa istanza, è carico di una sua contemporaneità, proprio in questo inizio millennio che vede le problematiche scientifiche profondamente connesse ai fattori sociali e, quindi, a quelli politici. Il Galileo della Cavani è, dunque, ancora l’emblema del “grande scontro tra la libertà della ricerca scientifica ed il diktat imposto dalla Chiesa”. E’ lo stile scarno che caratterizza il cinema della Cavani che in questo film esce dagli schemi del cinema biografico per attualizzare l’azione passata.
http://www.fuorilemura.com/2010/04/26/galileo-film-controverso-di-liliana-cavani/


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