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martes, 2 de agosto de 2011

Il Regista Di Matrimoni - Marco Bellocchio (2006)


TÍTULO Il regista di matrimoni
AÑO 2006 
SUBTITULOS En Italiano
DURACIÓN 100 min.
DIRECTOR Marco Bellocchio
GUIÓN Marco Bellocchio
MÚSICA Riccardo Giagni
FOTOGRAFÍA Pasquale Mari
REPARTO Sergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina, Maurizio Donadoni, Bruno Cariello, Simona Nobil, Claudia Zanella
PRODUCTORA Filmalbatros / RAI Cinema / Dania Film / Surf Film / Filmtel
GÉNERO Drama

SINOPSIS Franco Elica, director de cine, cae en la desesperación después de la boda de su hija con un devoto católico. Cuando le piden hacer otra versión de "I Promessi Sposi", de Alessandro Manzoni, vuela a Sicilia. Oculto en una pequeña aldea, se encuentra con una variedad pintoresca de personajes: un hombre que se gana la vida filmando bodas, un director de cine que finge su propia muerte para alcanzar, por fin, la esquiva fama, y el culto y noble Príncipe Ferdinando Gravina di Palagonia. (FILMAFFINITY)



Marco Bellocchio, il regista de 'Il regista di matrimoni'
di Chiara Ugolini

Un uomo seduto sulla spiaggia guarda una coppia di sposi.
A dirigerli c'è un signore con una telecamera che dice loro tutto quello che devono fare: sorridere, abbracciarsi, baciarsi.
E' un regista di matrimoni. Da questa immagine, vista da Marco Bellocchio su una spiaggia di Scilla in Calabria, è nata l'idea per il film Il regista di matrimoni che esce venerdì in 201 copie.
Una favola con protagonista una principessa triste chiusa in un palazzo e destinata ad un matrimonio di convenienza. Un melodramma, genere caro al regista nato a Parma, terra di Verdi.
A chi cerca autobiografismi (il protagonista è un regista, ma non è il solo: il film è pieno di registi) Bellocchio risponde: ''Tutto è autobiografico. I film che faccio dipendono dalla mia avventura umana, le immagini nascono dalla vita e poi vengono trasfigurate dalla cultura, dalla educazione, dalla propria ricerca''.

QUESTO MATRIMONIO NON S'HA DA FARE
Franco Elica (Sergio Castellitto) sta per girarare l'ennesima versione de 'I promessi sposi' di malavoglia e senza entusiasmo. Quando la sua casa di produzione viene messa sotto sequestro dai carabinieri, Elica parte per la Sicilia. Lì, in un paesino abbarbicato sul mare, conosce un regista di filmini matrimoniali e incontra Bona (Donatella Finocchiaro), figlia del principe di Gravina, in procinto di sposare un ricco avvocato per salvare il padre sull'orlo del disastro finanziario. Mentre il principe (Sami Frey) commissiona a Elica il film del matrimonio della figlia, Elica si innamora di questa principessa triste.

L'OCCHIO DI DIO E' QUELLO DI UNA CINEPRESA
''Si diceva che l'Italia è una nazione di poeti, oggi è una nazione di registi. Il fatto è democraticamente interessante: tutti possono girare un film, montarselo e aggiungerci la colonna sonora. In questa società dove impera il reality show, un'invasione degli ultracorpi dove l'identità è minacciata dalla recita della vita, mi interessava mostrare che viviamo sotto il controllo dell'immagine. Questo film è fatto di sequenze sospese e, a differenza dei film americani, ogni immagine non è spiegata o giustificata. La cinepresa diventa l'occhio che osserva come l'occhio di Dio''.

ERNESTO PICCIAFUOCO, FRANCO ELICA... SERGIO CASTELLITTO
Dopo il pittore Ernesto Picciafuoco, impegnato a lottare contro la beatificazione di sua madre ne 'L'ora di religione', Sergio Castellitto è ora un regista in crisi. ''Se Picciafuoco faceva i conti col passato, Elica fa i conti con il presente - dice l'attore - Nella sua fuga da Roma per la Sicilia c'è la scelta di uscire di campo da destra e rientrare a sinistra. Si ritrova su un altro set e capisce che questo luogo e le persone che incontra sono più interessanti dei protagonisti di qualunque film. Non c'è film che parli di oggi più de 'Il regista di matrimoni', ma non lo racconta dalla platea, piuttosto dalle quinte. C'è molto della società di oggi e del rapporto uomo-donna in questo film''.



UN FILM CHE PARLA (MOLTO) DI CINEMA
E c'è molto cinema. Nel personaggio di Elica, certo, ma anche in quello del vero regista di filmini matrimoniali. E poi c'è in Orazio Smamma (Gianni Cavina), regista che finge di essere morto per riuscire a conquistare i premi e la stima che da vivo non gli erano stati riconosciuti. ''Ogni artista cerca di essere riconosciuto, ma se Elica lo cerca in modo profondo, Smamma invece è ossessionato da un riconoscimento che lo porterà alla distruzione - spiega Bellocchio- esprime la disperazione dell'artista. No, non parla di me, io in quarant'anni di carriera avrò ricevuto un centinaio di premi. Ma sono d'accordo con lui quando dice: 'In Italia sono i morti che comandano'. Nella cultura non c'è rinnovamento, il cinema è dominato da vecchie idee''.

IL CINEMA DI NANNI E' DISPERATO, IO TENTO UNA RIBELLIONE
''Non ho ancora visto 'Il caimano', ma lo farò con calma - racconta Bellocchio - ma me ne hanno parlato talmente tanto che credo di conoscerlo e poi ho visto tutti gli altri film di Nanni. Ci sono due grandi differenze tra il suo cinema e il mio: nei suoi film c'è il primato della parola mentre nei miei, specialmente questo, le parole sono ridotte all'essenziale e cerco di affidare tutto alle immagini. Poi la visione del mondo e della vita che viene dai suoi film è cupa e disperata, mentre io nelle mie storie prevedo la possibilità di una ribellione, magari insufficiente. Sia Maya Sansa in 'Buogiorno notte' che Castellitto qui e ne 'L'ora di religione' cercano di combattere e non subire un destino''.
http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/marco-bellocchio-il-regista-de-il-regista-di-matrimoni/306346

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