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martes, 21 de junio de 2011

San Michele Aveva Un Gallo - Paolo e Vittorio Taviani (1972)


TÍTULO San Michele aveva un gallo 
AÑO 1972
IDIOMA Italiano 
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 90 min.
DIRECTOR Paolo Taviani, Vittorio Taviani
GUIÓN Paolo Taviani, Vittorio Taviani (Historia: Leon Tolstoy)
MÚSICA Benedetto Ghiglia
FOTOGRAFÍA Mario Masini
REPARTO Giulio Brogi, Renato Scarpa, Daniele Dublino, Renato Cestiè, Vito Cipolla, Virgina Ciuffini, Marcello Di Martire, Vittorio Fanfoni, Francesco Sanvilli, Giuseppe Scarcella, Sergio Serafini
PRODUCTORA Ager Cinematografica / Radiotelevisione Italiana
GÉNERO Drama

SINOPSIS La historia transcurre en Italia durante las últimas semanas del siglo XIX, cuando Giulio Maneri, un idealista que se siente más como un anarquista, organiza levantamientos armados con la esperanza de despertar las ideas políticas de los campesinos. (FILMAFFINITY)


Chi non ebbe la buona ventura di vederlo in Tv, chi avendolo visto voglia trovare nel colore un nuovo motivo di ammirazione, e finalmente chiunque sappia riconoscere le punte più alte del cinema italiano degli anni Settanta, ha il suo regalo di classe. Così diverso da tutti gli altri che sono sulla pubblica piazza, San Michele aveva un gallo (titolo dettato da una filastrocca per bambini) è infatti un film per molti versi memorabile, indispensabile per capire il talento dei fratelli Taviani e per misurare in quali bassezze, al suo confronto, ristagni la produzione corrente.



Ispirato liberamente a una novella di Tolstoj poi tutta risolta in simbolo e atmosfera, il film ha un'intensità visiva straordinaria soprattutto nella parte ambientata all'aperto. Con pochi mezzi i Taviani evocano una tragedia densissima di significati storici e psicologici, fasciata d'un'aria tersa che la rende incantevole. Memori per qualche verso di Bresson, i Taviani scavano nel tempo distanziandosi dall'aneddoto e rifiutando ogni accento naturalista. Film di arcano e remoto lirismo, dove memoria e fantasia si fondono nel personaggio che ha trovato in Giulio Brogi un interprete di meditata finezza, San Michele aveva un gallo è di grande interesse anche per ragioni politiche e ideologiche. Realizzato all'indomani della fiammata sessantottesca, esso infatti espresse con una chiarezza che oggi si coglie ancor meglio la scelta culturale di due cineasti d'estrema sinistra cui non venne meno (e nel '74 Allosanfan lo ribadì) la fede nel valore dell'utopia, intesa come molla razionale della storia. Il Manieri che sentendosi superato dai tempi sceglie la morte in qualche modo trasfigurava, per i Taviani, i giovani contestatori che usciti sconfitti dalle illusioni del “joli mai” si ritiravano smarriti nel silenzio anziché verificare i propri ideali sulla nuova realtà. Il senso che ne usciva era quello d'una lezione dialettica impartita con rigore marxista, ma anche - e perciò è durato nel tempo - d'una voce poetica intessuta, come fu ben detto, da ragione e cultura.
Da Il Corriere della Sera, 16 aprile 1976

2 comentarios:

  1. Oh, esta pela quedó fuera de línea. Los enlaces ya no sirven

    Igual gracias, Amarcord!

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  2. Gracias, maestro
    Su trabajo es espectacular!

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