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miércoles, 3 de agosto de 2011

Kaos - Paolo e Vittorio Taviani (1984)


TÍTULO Kaos
AÑO 1984 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Si (Incorporados)
DURACIÓN 188 min.
DIRECTOR Paolo Taviani, Vittorio Taviani
GUIÓN Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Tonino Guerra (Historias: Luigi Pirandello)
MÚSICA Nicola Piovani
FOTOGRAFÍA Giuseppe Lanci
REPARTO Margarita Lozano, Claudio Bigagli, Omero Antonutti, Franco Franchi, Biagio Barone, Regina Bianchi, Ciccio Ingrassia, Enrica Maria Modugno, Nello Accardi, Enzo Alessi, Sabina Belfiore
PRODUCTORA Filmtre / Radiotelevisione Italiana
PREMIOS
1985 DAVID DI DONATELLO por MEJOR GUION y MEJOR PRODUCCION
GÉNERO Drama. Comedia

SINOPSIS Representación de cinco bellos relatos sicilianos de Luigi Pirandello. (FILMAFFINITY)

Enlaces des descarga (Cortads con HJ Split)

Si tratta di quattro episodi (nella edizione televisiva cinque: con "Requiem"), del tutto diversi per tema e sviluppi, legati tra loro dal tenuo filo di un volo di corvo, che muove le ali verso il cielo del Prologo. Un gruppo di pastori se ne disputano il possesso, finché uno di essi, legato al collo dell'uccello un campanello, gli rende la libertà. Il palpito delle ali nerissime e il tintinnio di quel campanello (il soggetto è tratto da "Il corvo di Mizzaro", sempre di Luigi Pirandello) punteggeranno a tratti l'andamento del film.

PRIMO EPISODIO: L'altro figlio. Un gruppo di emigranti per l'America sosta brevemente su una strada campestre, in attesa di una carretta. Una donna, una vedova da tutti creduta un po' matta, perché si ostina a fare scrivere lettere ai due figli, emigrati anch'essi da ben quattordici anni e di cui mai ha più saputo nulla, vuole affidare a qualcuno un'ennesima lettera per i due, immemori o ingrati. Ma sul foglio altri hanno malignamente tradotto le sue trepidanti parole di affetto in assurdi sgorbi. Se ne avvede uno dei presenti, di altra estrazione sociale e con garbo glielo fa rilevare. A questo punto, la donna racconta a lui che, trent'anni prima, all'epoca di Garibaldi, il marito le venne ucciso e barbaramente decapitato, un bandito la stuprò e dalla violenza le nacque un figlio. Ai bordi della strada, non lontano, quel figlio è là che attende al pascolo delle proprie bovine. Egli è buono, semplice e laborioso, ma lei non lo ha mai accettato, nè mai potrà accettarlo (tra l'altro, egli è il ritratto vivente di quel bandito). Lo vede anche piangere, respinto e sconfitto nel suo amore filiale, ma "quello" è il prodotto di un orrore subito. La donna resta sola, prigioniera dei ricordi, della miseria e della sua vana speranza, solamente tesa verso quei due lontani, barricata nel proprio rifiuto.

SECONDO EPISODIO: Mal di luna. Dopo neppure un mese di matrimonio, la giovanissima Isidora scopre una sera con terrore che il suo Batà è un licantropo. Rimproverato l'infelice di non averle onestamente dichiarato, prima delle nozze, che il mal di luna lo mette periodicamente in crisi e confidatasi con la madre, quest'ultima condivide e accetta la proposta del giovane: lei stessa ed il cugino Saro si recheranno, ogni notte di luna piena, al casolare isolato nella campagna, per tenere compagnia alla sposina. Si tapperanno al sicuro in casa, mentre Batà ululerà nella notte; poi, tutto tornerà come prima. Isidora aspetta con ansia l'avvenimento, anche perché ha sempre amato Saro (povero, ma più bello e sano di Batà), sa di esserne ammirata e non dubita affatto che, nella notte fatale, tradirà lo sposo. Invece Saro, malgrado le chiarissime offerte della donna, non la possiederà sul letto coniugale: gli fa pena l'infelice cugino che si dibatte all'aperto, lacerato dalle unghiate, dalle grida e dal suo immenso dolore. Così non tocca la donna e stringe tra le mani la testa di Batà, come a tentare di alleviarne la sofferenza.



TERZO EPISODIO: La giara. In una stagione ricchissima di olive, il ricco proprietario don Lollò (l'attore Ciccio Ingrassia) si fa spedire alla masseria un'olla gigantesca. Ma la giara trionfale, installata proprio nel mezzo del grande cortile, una notte misteriosamente si rompe. Zì Dima (Franco Franchi) è un conciabrocche famoso per il suo misterioso mastice: lo si chiama subito, ma don Lollò, diffidente, vuole in più anche una serie di punti di ferro per riparare meglio la giara. Zì Dima lavora d'impegno, cuce e salda il recipiente (che torna perfetto e suona, a toccarlo, come una campana), ma vi resta stolidamente chiuso dentro. Di lui non fuoriesce che la testa e, per di più, egli è gobbo e nessuno ce la fa a tirarlo fuori. Di qui le furie e poi il ricatto di don Lollò ("se vuoi uscire, ti tocca rompere la giara e allora devi pagarmela") ed il rifiuto del conciabrocche, tra le risate dei famigli e dei lavoranti, ai quali Zì Dima offre, anzi, allegramente da bere e da mangiare, sostenendo la tesi che, se il proprietario non gli avesse imposto quei maledetti punti, egli non sarebbe entrato nella giara e ora sarebbe libero. Alla fine, sarà l'arrogante don Lollò a rompere la giara, liberando così il gobbo paziente ed astuto.

QUARTO EPISODIO: Epilogo: colloquio con la madre. Luigi Pirandello (nel film, l'attore Omero Antonutti) torna alla casa natale. Scende alla stazioncina di Girgenti, tardivamente riconosce l'uomo che lo conduce a destinazione con la sua carrozza (e che quasi si offende per la mancia) e si aggira per le ampie e silenziose stanze. Mille dolci memoria lo aggrediscono. Nel salotto "rivede" la madre (Regina Bianchi), che gli parla con pacata affettuosità. Un colloquio si stabilisce, tra l'uomo ormai celebre, ma amaro e chiuso, e la tenera figura materna. Luigi vede il mare da una finestra, ricorda le vele della sua infanzia e chiede alla madre di raccontargli di un famoso viaggio, che lei fece in barca con le sorelline verso Malta, per andare a trovare il Nonno, esiliato in quell'isola...
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=25392

14 comentarios:

  1. Amarcord, por favor resubir la ultima parte, #12 pues no esta disponible. Gracias mil, Silco

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  2. Colocados nuevos enlaces en otro servidor.

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  3. Link 9 caida espero que lo pueds volver a subir.
    Gracias

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  4. Acabo de probar los de Megaupload y funcionan.

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  5. Hola, Amarcord.
    ¿Podrías subir nuevamente el paquete nº 12 de mediafire q está caído?
    Megaupload como sabemos está vedado.
    gracias como siempre x todo el buen cine.
    alberto

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  6. Colocados nuevos enlaces en Mediafire (Espero que duren)

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  7. Hola otra vez, Amarcord. De tu subida anterio (MF+MU)sólo me había quedado bajar la última parte, la 12, q era la q estaba fuera de línea. No sé si las nuevas subidas son intercambiables con las viejas,pero de todos modos no responden.
    Si se puede hacer algo, como siempre agradecido. Si no, no hay problemas, bastante esfuerzos hacés en subir todo tu buen material.
    Muchas gracias,
    alberto.-

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    Respuestas
    1. Alberto
      Los enlaces son todos nuevos. Volví a cortar la película y la volví a subir. Acabo de probarlos con JDownloader y están todos en línea.
      Espero que puedas bajarla. (Avisame)
      Saludos.

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    2. Todo perfecto.
      Muchas gracias, Amarcord, por los Taviani, por Pirandello y por Mediafire (pues, RP declaró la guerra a los free).
      alberto.-

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  8. Buenas! Podrían resubirla? Muchas gracias!!!

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  9. hola...los mediafire ya no van...
    ¿podrias subirlos con nuevo servidor?
    agradeceria y felicidades para el blog...

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  10. Buenismo Amarcord, gracias de nuevo

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