ESPACIO DE HOMENAJE Y DIFUSION DEL CINE ITALIANO DE TODOS LOS TIEMPOS



Si alguién piensa o cree que algún material vulnera los derechos de autor y es el propietario o el gestor de esos derechos, póngase en contacto a través del correo electrónico y procederé a su retiro.




viernes, 25 de febrero de 2011

1960 - Gabriele Salvatores (2010)


TITULO 1960
AÑO 2010
SUBTITULOS No
DURACION 75 min.
DIRECCION Gabriele Salvatores
GUION Gabriele Salvatores, Michele Astori, Massimo Fiocchi
FOTOGRAFIA Marco Sgorbati
REPARTO Giuseppe Cederna
MONTAJE Massimo Fiocchi, Chiara Vullo
MUSICA Federico De Robertis
PRODUCCION OffSide, Rai Cinema
PRODUCTOR Mario Gianani
GENERO Social / histórico
FESTIVALES Fuori Concorso 67 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

SINOPSIS Verano 1959. La voz de un adulto evoca los días cuando sólo era un niño del sur que todavía no conocía nada. El recuerdo de aquel verano sigue vivo en su memoria: fue el último que pasó con su hermano Rosario antes de que éste se fuera al Norte. Después lo que une a los dos hermanos son las cartas que Rosario envía desde Milán, ciudad donde se ha trasladado. En las cartas le cuenta su nueva vida, la libertad conquistada y de sus amigos; escribe sobre un mundo mágico y de hadas donde todos consiguen lo que desean. Milán aparece como el país de los juguetes, una especie de tierra prometida. Son estas cartas que preocupan la familia: Rosario ha cambiado, tanto que se haya olvidado de su compromiso con Rosalba, la chica de su pueblo que le ama y le espera. La familia, con el fin que vuelva el hijo a casa, decide emprender un largo viaje por Italia descubriendo un país que está cambiando, arrastrado por el boom económico. El viaje se transforma en una especie de sueño caracterizado por las maravillas de Nápoles y Roma, de las Olimpiadas, de La dolce vita de Fellini y de la Rimini de los amores de verano. Sin embargo, el objetivo sigue siendo el encuentro con Rosario. En Milán no hay rastros de él. Finalmente en la capital del milagro económico descubren la verdad: Rosario es un obrero, trabaja en el túnel del Monte Blanco y es un emigrante como muchos más. Sus cartas eran falsas, las había escrito a su hermano pequeño para esconderle la dureza de la vida cotidiana y el drama de la emigración. Sin embargo esas mentiras han permitido al protagonista de vivir el mejor año de su vida, haciéndole comprender que las personas tienen el derecho de creer en sus propios sueños.
Toda la narración se basa en las imágenes de las Teche Rai el cuento es enriquecido con las imágenes de las Teche Rai.

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)

 
Magia e Nostalgia. La storia di un bambino che voleva fare il mago ed è diventato regista

Estate 1959. Gente felice al mare. La voce di un adulto rievoca quei giorni, di quando era piccolo. Il ricordo di quella estate è ancora vivo nella sua memoria: è stata l’ultima che ha trascorso insieme al fratello Rosario, prima che quest’ultimo partisse per il nord, destinazione Milano.
Da questo momento a tenere uniti i due fratelli sono le lettere che Rosario manda da quella grande città, così lontana. Racconta della sua nuova vita, della libertà che ha conquistato, degli amici con cui trascorre il suo tempo, scrive di un mondo magico, fatato dove ognuno ottiene ciò che desidera. Ma sono quelle stesse lettere a mettere in allarme la famiglia: Rosario da quando è a Milano si è trasformato in un ribelle, ha perfino dimenticato la promessa di matrimonio fatta a Rosalba, una ragazza del suo paese che lo ama. I genitori capiscono che bisogna fare qualcosa e allora decidono di partire per riportare il figlio a casa. Inizia un lungo viaggio alla ricerca di Rosario che porterà questa famiglia ad attraversare tutta l’Italia ed a scoprire un paese che, trascinato dal boom economico, sta cambiando sotto i loro occhi.
Il viaggio di questa famiglia attraversa l’italia, dal sogno scandito dalle contraddizioni di Napoli, dove al bar lavorano bambini, apprendisti barman, di 9 anni, alla Roma delle Olimpiadi e di via Veneto, dove bastava il passo elegante di una ragazza (quel passo che solo le ragazze degli anni 60 sapevano falcare) a far voltare la testa agli uomini, al mito romanzato della straniera e della riviera romagnola. Fino ad arrivare a Milano, da Rosario, dove scopriranno la verità su di lui.


Fuori Concorso alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Gabriere Salvatores dirige (Giuseppe Cederna legge) un anno di storia: il 1960! 1960 è più di un documentario. Realizzato utilizzando materiale delle Teche Rai, Gabriele Salvatores ha tinto di fresca e dolce nostalgia un periodo unico, dal boom economico, all’emigrazione, alla televisione e al cinema. ’Il montaggio cinematografico - spiega ancora Salvatores - puo’ riscrivere radicalmente la storia di un film. In generale, puo’ modificare o riscrivere anche la storia degli anni che abbiamo vissuto. Partendo da queste riflessioni abbiamo provato a costruire una storia inventata con le immagini reali della televisione del 1960’’.
Non è nemmeno un affresco storico. Il montaggio di questo lavoro di Salvatores appassiona, fa sorridere, commuovere, perché è la persona, uomo, donna o bambino, è il viso, lo sguardo, le mani, sono Celentano e Mina, Mastroianni e Sordi, è la Cinquecento, è il sogno che divengono protagonisti. Salvatores ha raccontato l’Italia attraverso la fiction visiva, si è servito del materiale di repertorio girato da altri per realizzare una sua magia, per parlare di sé stesso.
Ad aiutarlo in questo progetto sono accorsi il giornalista Michele Astori e il montatore di tutti i suoi film Massimo Fiocchi. ’’Piu’ che un documentario sembra un film fatto di sogni e ricordi. Vorremmo ringraziare tutti i giornalisti e gli operatori cinematografici che ci hanno fornito inconsapevolmente le loro immagini, a cui abbiamo cercato di dare nuova vita e nuovi significati. Immagini bellissime. Non e’ un caso che il 1960 sia stato anche un anno eccezionale per il cinema italiano’’ ha dichiarato Salvatores.
1960, avrà un privilegio: quello di poter essere visto da un pubblico più vasto, infatti andrà in onda su Rai3 ad Ottobre dopo la trasmissione Che tempo che fa? Salvatore ha realizzato un’opera, una piccola perla luminosa, con immagini in bianco e nero che evocano ancor di più un sentimentalismo reale, assolutamente non sdolcinato, ed è qui che sta la preziosità di 1960. 1960 è la storia di un bambino che voleva fare il mago ed è diventato regista.
Ilaria Falcone
http://www.nonsolocinema.com/1960-DI-GABRIELE-SALVATORES_20962.html

2 comentarios:

  1. Amarcord: los enlaces están cancelados.
    Saludos

    ResponderEliminar
  2. Gracias. Nuevamente te felicito por compartir estas joyas con tantos de nosotros...

    ResponderEliminar