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jueves, 10 de marzo de 2011

"1860" - Alessandro Blasetti (1934)


TITULO "1860"
AÑO 1934
SUBTITULOS Si, en italiano (Separados)
DURACION 74 min.
DIRECTOR Alessandro Blasetti
GUION Emilio Cecchi, Gino Mazzucchi, Alessandro Blasetti
FOTOGRAFIA Anchise Brizzi
ESCENOGRAFIA Vittorio Cafiero, Angelo Canevari
VESTUARIO Gino C. Sensani
MUSICA Nino Medin
MONTAJE Ignazio Ferronetti, Alessandro Blasetti
PRODUCCION Cines
PERSONAJES E INTERPRETESCarmeliddu: Giuseppe Gulino
Gesuzza: Aida Bellia
Padre Costanzo: Gianfranco Giachetti
Col. Carini: Mario Ferrari
Clelia: Maria Denis

SINOPSIS “1860” es la primera incursión de Blasetti en el llamado “realismo histórico”, una esplendida recreación de la epopeya de Rissorgimento y sus ideales patrióticos - en este caso la anexión de Sicilia al reino de Italia – desde el punto de vista de la gente del pueblo...

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)

Subtítulos (en italiano)

"1860" (1934) è ritenuto da molti, ancora oggi, il film che anticipò la lunga stagione del neorealismo italiano. Siamo nel 1860. I patrioti siciliani, ritirati sulle montagne, attendono l'arrivo delle truppe garibaldine per liberare l'isola dal regime borbonico. In viaggio dalla Sicilia che si prepara con agitazione allo sbarco dei Mille, il pastore Carmeliddu raggiunge la penisola per conto di padre Costanzo, un frate che spalleggia i ribelli. Scopo della sua missione è raggiungere la Liguria ed assicurarsi che la spedizione di Garibaldi sia un progetto concreto, come la speranza di chi l'attende, esortando in tal caso i combattenti ad un intervento sollecito. Durante il suo faticoso cammino, Carmeliddu scopre e verifica il tormento dell'Italia in transizione, il dolore di quanti stanno lottando perché sia "fatta l'Italia".

Nel frattempo sua moglie Gesuzza, rimasta in Sicilia, viene catturata e condannata a morte dalla polizia borbonica, che nel disordine ha attuato un violento programma di repressione, mirato a dissuadere i rivoltosi. A salvarle la vita sarà una provvida amnistia, giunta da Napoli per volere del Re. Carmeliddu, ignaro di ogni cosa e preoccupato per il disagio delle truppe garibaldine, prosegue la missione e s'imbarca a Quarto con i Mille, resosi conto della determinazione che spinge avanti il condottiero e gli italiani che intorno a lui si sono raccolti, abbandonando le loro case, da ogni città e provincia della penisola. Dopo la storica, penosa vittoria a Calatafimi, il pastore viene raggiunto sul campo di battaglia dalla moglie, allarmata per il suo destino. Nell'entusiasmo dell'incontro, Carmeliddu riferisce alla donna l'immortale testimonianza di Garibaldi: in quel giorno, è stata fatta l'Italia.

 

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