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miércoles, 11 de mayo de 2011

Caruso Paskoski (Di Padre Polacco) - Francesco Nuti (1988)


TITULO Caruso Pascoski (di padre polacco)
AÑO 1988
SUBTITULOS No
DURACION 102 min
DIRECCION Francesco Nuti
GUION Francesco Nuti, David Grieco, Giovanni Veronesi
PRODUCTOR Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Gianfranco Piccioli, Giorgio Leopardi
PRODUCTORAS Unione Cinematografica, Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica
FOTOGRAFIA Gianlorenzo Battaglia
MONTAJE Sergio Montanari
GENERO Comedia
MUSICA Giovanni Nuti

SINOPSIS Caruso, giovane psicanalista di Firenze, comincia ad essere instabile dopo che la moglie lo ha lasciato. La donna si è infatti legata ad un suo paziente, omosessuale latente, e Caruso, per separarli, cerca di convincere il compagno della propria ex-moglie a vivere con serenità la sua diversità. Le cose si complicano quando il paziente rivolge le sue attenzioni allo stesso Caruso.


Caruso Pascoski (Francesco Nuti) è un giovane fiorentino. Ha una mamma invadente e ostinata (Gianna Sammarco) e un padre taciturno (Umberto Angelucci), naturalmente di origine polacca, ed è fidanzato con Giulia (Clarissa Burt) fin dall'infanzia. I due si sposano e apparentemente il rapporto funziona. Un giorno però Giulia sparisce e ricompare solo per chiedere il divorzio. Caruso, che fa lo psicanalista, scopre che si è legata a un suo paziente, Edoardo (Ricky Tognazzi), il quale non accetta la propria omosessualità. Caruso è mortificato, beve, colleziona problemi con i carabinieri, ha a che fare con tipi umani (e animali) molto particolari e più spesso passeggia con l'amico avvocato (Antonio Petrocelli), che usa come un punchball. Dopo un anno e qualche amore da dimenticare, un giorno, davanti al giudice (Giovanni Nannini) per la ratifica del divorzio, Giulia torna e confessa a Caruso di amarlo ancora: i due finiscono per vedersi clandestinamente nelle toilettes di un cinema, quindi, dopo avere sistemato la questione Edoardo, tornano a vivere insieme e hanno un figlio. Ma siamo sicuri che non succederà più niente?
Caruso Pascoski di padre polacco, dopo ventitré anni, funziona ancora. Come le vecchie lavatrici di una volta, i Caroselli che non passano mai di moda o le canzoni di Lucio Battisti che sai a memoria, eppur ti muovono ancora i brividi a pelle.
Nel 1988, dopo l'esordio cinematografico dei Giancattivi (Ad Ovest di Paperino, Alessandro Benvenuti, 1981), i film con Maurizio Ponzi (Madonna che silenzio c'è stasera, 1982; Io, Chiara e lo Scuro, 1983; Son contento, 1983) e le prime prove da regista (Casablanca Casablanca, 1985; Tutta colpa del Paradiso, 1985; Stregati, 1986), Nuti, nonostante il successo, sembra decidere che non è più tempo di maxicitazioni cinematografiche o di compiacenze al tavolo del biliardo, né di notturni belli ma difficili da gestire.
Sceglie così la strada della narrazione di un se stesso in buona parte autobiografico (le date del film coincidono quasi alla perfezione con la sua vita fino a quel momento) e prova ad usare cinematograficamente le canzoni dei tempi che descrive e le situazioni, gli onanismi preadolescenziali e la classicità dei travestimenti, il comico pirandelliano e l'assurdo dell'esistenza rappresentato dalle esilaranti incursioni della sua incredibile clientela (su tutte la fulminante gag dell'incubo di Carlo Monni), la coscienza di piacersi e la fortuna di avere un fratello, Giovanni Nuti, autore di canzoni dolcissime (Giulia) e pazzesche (Puppe a pera), la bellezza di Clarissa Burt e la disarmante e ambigua personalità di Ricky Tognazzi, una Firenze in qualche caso da cartolina, in altri riflessa, in restauro, violata, trasfigurata. Nuti usa tutte queste cose insieme e, pur non partorendo un capolavoro, sforna un film che non sente il tempo, in cui le trovate (politici e salumi, 'dammi un bacino', 'toccati toccati') già le sappiamo, ma ridiamo lo stesso.
Questo perché il Caruso regista ama molto anche stare dietro la macchina da presa, ha il gusto dell'inventiva, gira da cineasta e non da attore, o meglio da cineasta attore, un po' come il contemporaneo e corregionale Alessandro Benvenuti, che quando dirige tocca altri registri rispetto a Nuti, ma anima pure lui le sue opere dell'intelligenza del cinema vero.



Già, cinema vero. Caruso Pascoski di padre polacco non è una collana sfilacciata di gag o una storia senza capo né coda, frutto di un montaggio senza scrupoli del repertorio di un comico, ma è cinema vero: immagine, fotografia, capacità di catturare l'attenzione, semplificazione ad uso drammaturgico delle scienze esatte (in questo caso, la psicanalisi).
Da vedere per chi non l'ha visto. Chi l'ha visto, lo ha certo già rivisto, ma in questa versione in distribuzione dal 9 marzo può tornare anche a godere davvero della bella fotografia di Gianlorenzo Battaglia.
http://www.iltrillodeldiavolo.it/recensioni/2702-r-caruso-pascoski-di-padre-polacco-di-francesco-nuti.html

4 comentarios:

  1. Sea agradece como siempre estimado Amarcord.

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  2. please update link 5
    Caruso Paskoski (Di Pa...co Nuti (1988).avi.005
    don't work
    non esiste

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  3. Colocados nuevos enlaces en Megaupload.

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  4. El enlace 005 está fuera de línea.
    MEGAUPLOAP desconectado.
    Por si pudiera corregirlo.
    Le felicito y le agradezco su enorme trabajo.

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