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lunes, 16 de mayo de 2011

Guardie e ladri - Steno & Mario Monicelli (1951)


TÍTULO Guardie e ladri
AÑO 1951 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e Inglés (Separados)
DURACIÓN 109 min.
DIRECTOR Steno, Mario Monicelli
GUIÓN Steno, Mario Monicelli, Vitaliano Brancati, Aldo Fabrizi, Ennio Flaiano, Ruggero Maccari
MÚSICA Alessandro Cicognini
FOTOGRAFÍA Mario Bava (B&W)
REPARTO Totò, Pina Piovani, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Rossana Podestà
PRODUCTORA De Laurentiis / Golden Film / Lux Film / Ponti
PREMIOS
1951: Cannes: Mejor guión
GÉNERO Comedia

SINOPSIS Espósito es un ladronzuelo que tima a los turistas en Roma, pero tiene la mala fortuna de volver a coincidir con una de sus víctimas. Se inicia entonces una larguísima persecución por parte del policía Bottoni, que al fin logra detenerle. Pero en un descuido, Espósito logra huir. Los superiores de Bottoni le comunican que, si no logra capturar al timador, se quedará sin trabajo. Así que Bottoni, para atraparlo, llegará a introducirse en su círculo familiar. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
http://www54.zippyshare.com/v/75800778/file.html
Subtítulos (Español)

Uno dei rari film di Totò che fu elogiato quasi all'unanimità dalla critica dell'epoca (Nastro d'argento a Totò e a Cannes premio alla sceneggiatura di V. Brancati, A. Fabrizi, E. Flaiano, R. Maccari, Steno e Piero Tellini) anche perché s'innestava nel filone neorealistico. “Ho favorito il passaggio di Totò al neorealismo, limitando le sue caratteristiche di comicità surreale che lo aveva caratterizzato in precedenza. Sarà poi Pasolini a orientarlo più sul misterioso o sul magico, forse lo ha capito meglio di me” (M. Monicelli). Ebbe noie dalla censura. Verrebbe la voglia di non amarlo, Guardie e ladri. È uno dei pochi film, infatti, per i quali Totò fu celebrato da vivo. Gli diedero la Palma d’oro a Cannes e il Nastro d’argento, addirittura. Totò, infatti, era buono e bravo solo se qualcuno, scrivendo o dirigendo, aveva messo nel film il «proprio» talento. Solo così si poteva spiegare perché quel comico con la faccia oblunga fosse, quella volta, «stato bravo». Verrebbe voglia di dire che per parlare di Totò bisognerebbe mettere da parte Pasolini e Uccellacci e uccellini e considerare solo i film di Mattoli e di Mastrocinque. Totò era «bravo» a prescindere. Verrebbe voglia di dire tutto questo. Ma è invece impossibile non amare Frate Ciccillo del film pasoliniano o Ferdinando Esposito, il ladro poveraccio di Guardie e ladri. E non provare tenerezza e commozione per la corsa a perdifiato di una guardia e un ladro che sembrano più fuggire che inseguirsi. L’Italia della ricostruzione era ancora debitrice verso tutti e due, anche se era difficile riconoscerlo. Il film, che fu scritto anche da Ennio Flaiano e Vitaliano Brancati, è veramente coraggioso, per quel tempo. Il bene e il male, il lecito e l’illecito si confondono, si incontrano, si confrontano. E tutto è nella poesia degli sguardi, dei dialetti di Fabrizi e Totò. - Walter Veltroni



Il film costituisce il punto più alto di tutta la carriera di Totò, il momento della sintesi più convincente di tutta la sua arte, in cui vanno a confluire, fondendosi perfettamente, tutti gli aspetti della recitazione, che per la prima volta si elevano al massimo livello e si mantengono in un equilibrio perfetto, quasi miracoloso.  Il film, diretto superbamente dalla coppia Steno-Monicelli, riprende in parte la problematica già presente in "Totò cerca casa", e sviluppa, sia pure in una chiave farsesca, un grande problema sociale: la crisi degli alloggi. Qui, invece, i drammi dell'esistenza, trattati con mano leggera e con lo stile della commedia, assurgo ad un livello di totale aderenza alla realtà, di totale e sincera partecipazione. Merito soprattutto della bravura di Tellini. Il film è strutturato su una storia esemplare, che rimanda alla perfezione di "Ladri di biciclette", dal cui sviluppo emerge tutto il vissuto dei personaggi, le loro miserie, i loro caratteri, le loro aspettative. Alla forza eccezionale del soggetto si aggiunge la partecipazione alla sceneggiatura di scrittori del livello di Ennio Flaiano e Vitaliano Brancati e di Ruggero Maccari, e a quest'ultimo il grande merito di aver stemperato il film nei momenti in cui rischiava di diventare eccessivamente drammatico o troppo sentimentale. Tutta la critica unanimemente considerò il film un capolavoro, un esempio eccezionale di quel "Neorealismo comico" che era già affiorato in "'Totò cerca casa". Premiato a Cannes nel 1951 come migliore sceneggiatura, de Curtis ottenne il titolo Nastro d'argento come miglior attore protagonista. In "Guardie e ladri" si compiva insomma il miracolo di un'opera costruita in tono satirico e di commedia, con punte altamente comiche, che apriva però uno squarcio impietoso sulla realtà dell'epoca. Nella lunga e importantissima sequenza iniziale dell'inseguimento del ladro i registi, infatti, mostrano l'estrema periferia di Roma, che andava all'epoca lentamente sviluppandosi: vediamo così l'Acqua Acetosa, una campagna incolta e qualche casolare, un' osteria abbandonata e priva di servizi igienici adeguati.
È in questo tessuto che prende corpo la vicenda umanissima dei due poveri cristi, l'uno guardia e l'altro ladro, accomunati dagli stessi problemi, dalle malattie, dai soldi che non bastano mai, dai figli, insomma dal comune campare. In una recitazione di altissimo pregio, misurata, precisa, mai esagerata e mai preoccupata di suscitare l'effetto sullo spettatore, sia Aldo Fabrizi che Antonio de Curtis danno vita a due personaggi immortali. Scriveva Lamberto Sechi: «Ci sono voluti quindici anni perché dal comico Totò nascesse l'attore Totò, perché la marionetta diventasse uomo.(...) Totò non sorride mai, ha dato estrema dignità a un personaggio che poteva invece riuscire tutt'al più degno di commiserazione».
L'unico momento in cui affiora la "maschera" è quando all'osteria il ladro chiama caro commendatore la guardia, che si risente e corregge Non sono commendatore - Come? Non l'hanno fatto commendatore? - Perchè dovrei essere commendatore? - Ma come... un uomo così grosso non l'hanno fatto commendatore... - Ma perché ? I commendatori vanno a peso ? - Comunque per me lei è commendatore.
Tratto da "Totò principe clown" di Ennio Bìspuri per gentile concessione
 http://www.antoniodecurtis.org/guardie.htm

7 comentarios:

  1. Hola, Amarcord.
    I've uploaded an eng sub synced for your movie.
    If you want it, I leave you the link in another coment (delete it afterwards).
    Great movie. Gracias!!!

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  2. http://www.opensubtitles.org/el/subtitles/4546972/guardie-e-ladri-en

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  3. ¡Hola!

    Los enlaces ya no funcionan. ¿Habría alguna posibilidad de actualizarlos?

    Descubrí este blog hace poco, enhorabuena por el trabajo ;)

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    Respuestas
    1. ¡Muchísimas gracias!

      Reitero mis felicitaciones por este gran blog ;)

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  4. Gracias por esta joya,y por éste magnífico blog que nos permite disfrutar del buen cine.¡Gracias!.

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  5. Hola!! los links de ésta peli no existen más, se podrían subir de nuevo??
    Desde ya, muchas gracias!
    saludos!!!

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