TÍTULO Tutti a casa
AÑO 1960
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 105 min.
DIRECTOR Luigi Comencini
GUIÓN Furio Scarpelli, Luigi Comencini, Age, Marcello Fondato
MÚSICA Francesco Lavagnino
FOTOGRAFÍA Carlo Carlini
REPARTO Alberto Sordi, Eduardo De Filippo, Serge Reggiani, Martin Balsam, Alex Nicol, Carla Gravina, Didi Perego, Claudio Gora, Nino Castelnuovo
PRODUCTORA Dino de Laurentiis Cinematografica
GÉNERO Drama | Comedia dramática. II Guerra Mundial. Años 40
SINOPSIS El 8 de septiembre de 1943, tras el armisticio, el ejército italiano se pierde en la confusión general. Desparecen los puntos de referencia de las tropas y los soldados empiezan a volver a casa. Alberto Innocenzi (Sordi), Subteniente de Complemento, meticuloso y cumplidor con su deber, intenta mantener unidos a sus soldados y encontrar algún mando al que presentarse. Pero la situación es tan confusa que el propio Alberto se rinde y decide emprender la fuga junto con el Sargento Fornaciari, que está impaciente por volver a su casa, y al ingeniero Ceccarelli, que se dirige al sur porque está de permiso. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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Subtítulos (Español)
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Subtítulos (Español)
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A parte l’accenno di Maselli ne Gli sbandati, la tragica data dell’8 settembre aveva avuto un diretto riferimento cinematografico soltanto in un film del comandante De Robertis. Soltanto il successo di talune opere ispirate alla guerra e alla Resistenza ha condotto alla realizzazione simultanea di due film su questo argomento: Tutti a casa e Il carro armato dell’8 settembre. Entrambi iniziano con l’armistizio, l’arrivo dei tedeschi e l’immediato sfaldamento dell’esercito italiano; entrambi hanno una struttura “episodica”, a quadretti quasi sempre bozzettistici quando non addirittura farseschi; entrambi cercano di presentare la pagina di storia affrontata angolandola, per così dire, dal basso, cercando di rievocare la perplessità e il panico dei soldati semplici e dei graduati di truppa. E nell’uno e nell’altro caso la parabola 4arrativa è quella (sperimentata da Il generale della Rovere e da La grande guerra) dell’itinerario dall’incoscienza alla coscienza, dalla viltà o della passiva esecuzione di “ordini” alla responsabilità e al coraggio.
Nonostante l’impostazione quasi identica, i risultati del Carro armato e di Tutti a casa sono diversi: evidente è , di primo acchito, la superiorità sul piano tecnico e artigianale del secondo, più vicino all’archetipo de La grande guerra almeno quanto un film di De Laurentiis somiglia a un altro film di De Laurentiis. Il protagonista del film di Puccini, un ragazzo di origine contadina, parte da una condizione ideologicamente neutra, è una pagina bianca, mentre il tenente Innocenzi di Comencini appare all’inizio imbevuto della più tronfia retorica del regime (a fianco del primo c’è un tipo di qualunquista, Tommaso, vero campione dell’arte di arrangiarsi, mentre accanto al secondo appaiono figure più mature e coscienti); ma quando essi terminano la loro odissea e, lasciata di nuovo la casa, scelgono la via della lotta contro i tedeschi, tale decisione appare in parte giustificata soltanto nel caso del tenente Innocenzi. Nel suo lungo viaggio verso la fattoria nativa con l’ingombrante e simbolica compagnia di un carro armato destinato a molteplici trasformazioni, Carlo Pollini scopre soltanto un’Italia caotica e indecifrabile, dai molteplici inviti erotici; il tenente Innocenzi di Tutti a casa scopre almeno, e sia pure in uno modo macchiettistico, lapido e picaresco, la borsa nera e la fame, la caccia agli ebrei e le squadracce fasciste in azione. E se Comencini allude in maniera divertita al primo contatto fra Innocenzi e uno degli imminenti liberatori (la battuta su Ginger Rogers e Fred Astaire è fra le cose più spiritose del film), i due inglesi che appaiono nel Carro armato, un “dandy” e un invertito, risultano più “antipatici” dello stesso stolido tedesco amante del bel canto, sono visti in modo per lo meno superficiale; e ambiguo riesce l’atteggiamento del film nei riguardi della contessa che li nasconde.
Più accurata, come s’è accennato, la fattura di Tutti a casa: dove Comencini non rinuncia al macchiettismo, all’effetto comico, allo sfruttamento di Sordi – di per sé insolitamente controllato – a svantaggio di altri motivi e figure potenzialmente significativi; ma che contiene un ritratto, o almeno una serie di “sketches” esteriormente plausibili, dell’Italia dei giorni neri. Pure, nemmeno il film di Comencini ci pare soddisfacente, e non già per una programmatica sfiducia nel tono “leggero” del racconto o nella passata attività, quasi sempre improntata a uno scetticismo divertito e insincero, dell’autore. A ben vedere, nemmeno in Tutti a casa vengono individuate le radici della disfatta, del caos di cui si colgono certe conseguenze via via tragiche o grottesche: il fascismo non è posto in discussione o quasi, e a parte la squadra che punisce il soldato Fornaciari, gli unici personaggi che al fascismo aderiscono o hanno aderito (Innocenzi stesso, suo padre), sono tepidi e innocui conformisti. Non ci si spiega, vedendo Tutti a casa, come al tragico settembre 1943 siano seguiti altri venti mesi di guerra e la repubblica di Salò. Se fra i quadri – o “sketches” – appaiono fenomeni tragici e agghiaccianti – il paese affamato, la ragazza ebrea inseguita, eccetera –tali fenomeni sono da porre in diretto rapporto con lo stato di guerra e d’emergenza: l’Italia deI film è un paese sconvolto rispetto a un passato supposto come idilliaco o comunque tranquillo, non un mondo giunto al sanguinoso, inevitabile epilogo di una non casuale “avventura”. Dalle rovine di Napoli, su cui il film si chiude, e da quelle dell’Italia tutta, sorgerà un domani di “ricostruzione” e non l’edificazione di un mondo nuovo, di una società radicalmente mutata nei suoi orizzonti e nei suoi valori.
Guido Fink
Da Cinema Novo, 1960
Più accurata, come s’è accennato, la fattura di Tutti a casa: dove Comencini non rinuncia al macchiettismo, all’effetto comico, allo sfruttamento di Sordi – di per sé insolitamente controllato – a svantaggio di altri motivi e figure potenzialmente significativi; ma che contiene un ritratto, o almeno una serie di “sketches” esteriormente plausibili, dell’Italia dei giorni neri. Pure, nemmeno il film di Comencini ci pare soddisfacente, e non già per una programmatica sfiducia nel tono “leggero” del racconto o nella passata attività, quasi sempre improntata a uno scetticismo divertito e insincero, dell’autore. A ben vedere, nemmeno in Tutti a casa vengono individuate le radici della disfatta, del caos di cui si colgono certe conseguenze via via tragiche o grottesche: il fascismo non è posto in discussione o quasi, e a parte la squadra che punisce il soldato Fornaciari, gli unici personaggi che al fascismo aderiscono o hanno aderito (Innocenzi stesso, suo padre), sono tepidi e innocui conformisti. Non ci si spiega, vedendo Tutti a casa, come al tragico settembre 1943 siano seguiti altri venti mesi di guerra e la repubblica di Salò. Se fra i quadri – o “sketches” – appaiono fenomeni tragici e agghiaccianti – il paese affamato, la ragazza ebrea inseguita, eccetera –tali fenomeni sono da porre in diretto rapporto con lo stato di guerra e d’emergenza: l’Italia deI film è un paese sconvolto rispetto a un passato supposto come idilliaco o comunque tranquillo, non un mondo giunto al sanguinoso, inevitabile epilogo di una non casuale “avventura”. Dalle rovine di Napoli, su cui il film si chiude, e da quelle dell’Italia tutta, sorgerà un domani di “ricostruzione” e non l’edificazione di un mondo nuovo, di una società radicalmente mutata nei suoi orizzonti e nei suoi valori.
Guido Fink
Da Cinema Novo, 1960
Hola, gracias por la pelicula,pero...el enlace de los subtitulos parece que no funciona, sale este mensaje: "Invalid or Deleted File.
ResponderEliminarThe key you provided for file download was invalid. This is usually caused because the file is no longer stored on Mediafire. This occurs when the file is removed by the originating user or Mediafire.
If you believe you have reached this page in error, please contact support".
Por favor si puedes subir otro enlace? Gracias.
Gracias Beto
ResponderEliminarLo soluciono en el transcurso del día.
Un abrazo
Cambiado el enlace de los subtítulos.
ResponderEliminarGracias!!!
ResponderEliminarLos enlaces han sido removido en mediafire (Invalid or deleted file). Saludos y gracias por la enorme labor que realizas.
ResponderEliminarHola Amarcord, en cuanto puedas podrías actualizar los links?
ResponderEliminarUn abrazo, gracias por todo.
Cambiados los enlaces.
EliminarAcá arreglé un poco los subs, porque en el medio de la pelicula no tenían nada que ver.
ResponderEliminarlink:
http://www67.zippyshare.com/v/2890424/file.html