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jueves, 5 de mayo de 2011

I Soliti Ignoti - Mario Monicelli (1958)

TÍTULO 
I soliti ignoti
AÑO 
1958  
IDIOMA
Italiano
SUBTITULOS 
Español (Separados)
DURACIÓN 
100 min.
DIRECTOR 
Mario Monicelli
GUIÓN 
Mario Monicelli, Age, Scarpelli, Susso Cecchi d'Amico
MÚSICA 
Piero Umiliani
FOTOGRAFÍA 
Gianni di Venanzo
REPARTO 
Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Claudia Cardinale, Totò, Tiberio Murgia, Renato Salvatori, Carla Gravina, Memmo Carotenuto 
PRODUCTORA 
Lux Film

GÉNERO 
Comedia | Robos & Atracos

Sinópsis
Un grupo de ladronzuelos, aconsejados por un ladrón ya retirado, decide preparar un gran robo en las oficinas romanas del Monte de Piedad, con la esperanza de que les saque de la miseria en la que viven. Uno de los grandes éxitos de la "comedia a la italiana", con espléndido reparto. (FILMAFFINITY) 

Premios
1958: Nominada al Oscar: Mejor película de habla no inglesa

1
2 

"Femmina piccante, prendila per amante; femmina cuciniera, prendila per mugliera."
 
Capolavoro della commedia all'italiana, tra dramma e risate 
 
Gassman è Peppe, un pugile balbuziente in disarmo, Mastroianni è Tiberio, che bada al pupo mentre la moglie è in prigione, Salvatori è Mario, perditempo bonaccione che si fa mantenere dalle vecchie zie, Murgia è Ferribotte, siciliano geloso della sorella Carmela (Claudia Cardinale), Pisacane è Capannelle, dalla storica fame arretrata. Poi c'è Totò, il "maestro". Si presenta l'occasione per un colpo facile: scassinare una cassaforte in tutta tranquillità, sfondando un sottile muro che divide un'abitazione privata dal monte dei pegni. La "banda" prepara tutto come ha visto fare nei film, usa tutti i mezzi necessari (Gassman all'occorrenza seduce Carla Gravina, anche se poi non servirà), riprende persino (con cinepresa rubata) il luogo del colpo. Alla fine agiscono, aprono porte e sfondano il muro, solo che per un insignificante cambio di mobili si trovano nella cucina dello stesso appartamento. Nel frigorifero c'è pasta e ceci. Siedono al tavolo e... cenano. Val la pena di fare altri nomi: Age, Scarpelli e Suso Cecchi D'Amico alla scrittura. E naturalmente Monicelli alla regia. Capolavoro per molte ragioni. Il "comico" che diventa "cosa seria", non solo espressione di gag estemporanee o di gestacci scontati e conosciuti; Gassman, fino allora noto per i classici in teatro o per ruoli di cattivo (alla Riso amaro), che diventa un attore comico, e continuerà su quella strada ( La grande guerra, Brancaleone, Il sorpasso); la forza irresistibile di certi caratteri, Murgia e Pisacane, che divennero precedenti imprescindibili; la capacità del film di rappresentare, col sorriso-un-po'-triste, quel momento storico difficile ma che forse sarebbe stato abbastanza felice, e che poi in effetti lo fu. Non si contano i remake, anche a Hollywood. Sarebbe seguita la stagione della cosiddetta commedia italiana, capace (quasi) di riproporre la straordinaria qualità e importanza del movimento neorealista di vent'anni prima. La memoria del cinema rimanda alcune sequenze magnificamente storiche: la lezione di cassaforte di Totò, Gassman balbuziente che conta il tempo e dieci secondi diventano un minuto, il muro interno sfondato per niente. I soliti ignoti rappresenta quel "sorriso intelligente" che è un'opzione primaria e benemerita del cinema: da Chaplin a Tati, da Wilder a Allen. Con questo Monicelli siamo da quelle parti e a quei livelli. Ma c'è dell'altro. Il film, rivisto oltre quarant'anni dopo, non ha perso vedibilità. Anzi, adesso si ritrova cinque stelle, da quattro che ne aveva nella prima edizione del "Farinotti".
Pino Farinotti
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=23257


Una squadra di sgangherati ladruncoli di mezza tacca grazie ad una fortunosa dritta scippata in carcere ad un compare detenuto e dalla chiacchiera facile pensa di organizzare un colpo ai danni di un’agenzia del Monte dei pegni, ma durante la spassosa pianificazione si renderanno conto di dover aprire una cassaforte e di non avere la competenza necessaria.
La banda formata dall’orfano Mario (Renato Salvatori), il fotografo con famiglia Tiberio (Marcello Mastroianni), il siciliano Ferribotte (Tiberio Murgia), l’anziano e affamatissimo Capannelle (Carlo Pisacane), e il pugile fallito Giuseppe Baiocchi (Vittorio Gassman) detto Peppe er Pantera, pensa bene di rivolgersi ad un esperto di cassaforti, il veterano Dante Cruciani (Totò), maestro dello scasso agli arresti domiciliari che si ricicla insegnante con lezioni di scasso ed effrazione.
Una volta appresi i rudimenti della tecnica da Cruciani toccherà a Mario il compito di sedurre e sottrarre le chiavi alla cameriera che lavora nell’appartamento adiacente all’agenzia in cui nottetempo la banda dovrà intrufolarsi, ma mentre l’operazione procede Cosimo (Memmo Carotenuto) l’ideatore del colpo ancora in prigione grazie ad un amnistia esce e si mette in cerca dei compari che lo hanno raggirato.
Capostipite della cosidetta commedia all’italiana, il film di Mario Monicelli segue la scia di quel gioiello di comicità che è stato La banda degli onesti di Camillo Mastrocinque con Totò e Peppino De Filippo miscelandone le atmosfere con suggestioni da Neorealismo e il genere che in America è conosciuto come caper-movie e che prevede nella trama la pianificazione e la messa in atto di un crimine d’alto profilo con diverse digressioni che vanno dal thriller alla comedy, vedi la trilogia Ocean’s eleven di Steven Soderbergh.
Un cast perfetto, gag a raffica, memorabili caratteristi e un Gassman strepitoso, I soliti ignoti è senza dubbio un classico senza tempo, da vedere e rivedere come alcuni classici di Totò senza mai stancarsi della perfezione della messinscena e dell’alchimia di un cast che lavora in perfetta simbiosi.
Note di produzione: grande successo di pubblico e critica il film di Monicelli venne nominato agli Oscar come miglior film straniero ed ebbe oltre a due sequel L’audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanni Loy e I soliti ignoti vent’anni dopo (1984) di Amanzio Todini, anche due remake americani Crackers (1984) di Louis Malle e Welcome to Collinwood (2002) dei fratelli Russo

8 comentarios:

  1. Esta graciosísima película de la época de oro del cine italiano se estrenó en España con el título de "Rufufú", parodiando el nombre del filme francés "RIfifí" que tanto éxito tuvo.

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  2. Hola, no tenes la segunda parte? mataria. gracias por esta primera

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  3. Este comentario ha sido eliminado por el autor.

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  4. Disculpa, ¿es posible encontrar "I soliti ignoti vent'anni dopo" (1985) de Amanzio Todini en español (ya sea subtítulos o doblaje)?

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